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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Pavia — L    401
   La chiesa di Casorate ò capo-pieve fino dall'800; fu collegiata insigne fino al termine del secolo scorso. Il borgo fu importantissimo feudo dei vescovi di Pavia, che vi accorciarono il podestà nel secolo XIII, carica ambita ed ottenuta nel 1364 da Giovanni Galeazzo Visconti conte di Virtù.
   Coli, elett. Pavia — Dioc. Pavia — P2 locale, T. e Str. ferr. a Saggiano.
   Giussago (1022 ab.). — Già appartenente al soppresso mandamento di Bereguardo, questo Comune fu, per effetto della legge 30 marzo 1890, aggregato al mandamento giudiziario di Pavia. Il capoluogo di questo Comune (93 m.), alla cui formazione concorrono varie piccole frazioni e cascinali, si trova ad oriente del Naviglio Pavese e della strada provinciale che gli corre parallela, a cui è unito da un tronco di strada passante per la frazione di Nivolto. Nulla di notevole in questo paese, di carattere affatto rurale: anche la chiesa parrocchiale è di disegno meno che mediocre.
   Il territorio di Giussago, fertilissimo e copiosamente irriguo, è messo a marcite e risaie. L'allevamento del bestiame grosso e da cortile è fatto in luogo su vasta scala e vi è pure prosperosa l'industria del caseificio.
   Coli, elett. Corteolona — Dioc. Pavia — P- e Tr. a Torre del Mangano, T. eStr. ferr. a Certosa
   (fraz. di Torre del Mangano).
   Landriano (2S05 ab.). — Questo cospicuo e popoloso Comune, costituito, oltre del capoluogo, da ventisette cascinali, si stende presso il confine settentrionale della provincia pavese, colla provincia di Milano, ed è tagliato dal Lambro Meridionale. — Landriano (SS m.), grossa borgata, si trova vicino alla sponda sinistra di questo fiume, raccogliente molte acque dai canali, roggie e fontanili, vegnenti dal circondario di Milano. Come tutte le grosse borgate della plaga, l'abitato è in via di notevole progresso ed ha qualche bell'edilìzio di moderna costruzione. Buona è pure la chiesa parrocchiale, non da molto restaurata.
   Il territorio di Landriano è dei più ubertosi e, ben irrigato qual è, si presta ad ogni genere di coltivazione; le praterie a marcite hanno in questa plaga il loro massimo sviluppo; numerosi sono pure gli appezzamenti ed i campi messi a risaia. L'allevamento del bestiame, tanto da stalla che da cortile, è la maggiore industria del luogo. Notevole per altro è la produzione dei latticini, quella del burro in particolar modo.
   Cenno storico. — Landriano è luogo antichissimo, di frequente ricordato nelle storie comunali, tanto di Milano che di Pavia. Nelle vicinanze di Landriano Arrigo II tenne — secondo l'usanza degli antichi re di Sassonia, dai quali discendeva — una Dieta o Corte di giustizia in aperta campagna,, nel 1004, quando venne in Italia a cingere la corona regia e l'imperiale e dopo avere, con poca fatica, debellato l'emulo suo Arduino d'Ivrea. Pure nelle vicinanze di Landriano, nella località detta ancora oggi Campo morto ed ove ora sorge una bella chiesa abbaziale e s'apre 1111 discreto paesello, avvenne, nel 1061, alle prime rotture per la questione delle investiture, una {ferissima battaglia fra i Pavesi, che avevano respinto 1111 vescovo di nomina regia imposto dalla Curia di Milano, ed i Milanesi e Lodigiani per la circostanza alleati. La vittoria rimase ai Milanesi; ma fu germe di ulteriori e sanguinose vicende fra le due vicine città, ora strette da tanti e vicendevoli rapporti d'affetto e d'interesse. Nel nefasto principio del secolo XVI, quando la Lombardia era scorrazzata in ogni senso da eserciti d'ogni fatta, il territorio ed il paese di Landriano ebbero a subire non poche devastazioni, e pure nei pressi di questo paese il generale delle truppe imperiali di Carlo V, il famoso Don Antonio de Leyva, scontratosi con un corpo di truppe francesi, le sconfisse, facendone prigioniero il comandante, duca di Saint-Paul.
   Nativo di Landriano fu senza dubbio quell'Ottone da Landriano che, intorno al 1213, era uno dei luminari dello Studio di Bologna, ove insegnava il jus civile.
   Coli, elett. Pavia — Dioc. Pavia — P2 locale, T. e Str. ferr. a Locate Triulzi.
   142 — La Patria, voi. II.