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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Pavia — L    401
   dominante il Ticino, dal quale dista circa 3 chilometri. Fino al principio del secolo, quando i mezzi di trasporto non avevano lo sviluppo attuale e scarseggiavano le strade, si carreggiavano le merci portate dai barconi all'estremità del canale al Ticino, o dal Ticino, con speciali veicoli a basse ruote, trascinati da numerosi buoi aggiogati, si con-ducevano al canale gii stessi barconi. Nel canale di Beregnardo furono per la prima volta applicate le conche accollate o doppie: onore dell'antica idraulica italiana, largamente sfruttata poi dagli Olandesi e dagli Inglesi nei monumentali loro canali.
   Nella frazione Zelata sono notevoli la chiesa, ricca di marmi, con una cappella viscontea, ora ridotta a sagrestia; ed un vecchio palazzo fatto innalzare da Filippo Maria Visconti e donato a Giorgio Aicardi coi beni circostanti. In altro palazzo il conte Antonio Cavagna Sangiuliani raccolse una biblioteca di circa 100,000 volumi e 4000 manoscritti, riguardanti la storia dei Municipii italiani e consultata sovente da scienziati anche stranieri.
   Il territorio di Bereguardo, abbondantemente irrigato in alcune sue parti e principalmente nelle località di Zelata, è generalmente fertilissimo; vi sono, per una larga estensione, risaie e marcite. Prodotti maggiori: il riso, i cereali, i foraggi; molto legname si raccoglie anche dalle rive boscose, dagli isoioni con estesissimi boschi ricchi di funghi e di selvaggina del vicino Ticino, che in questa località ha un larghissimo, tortuoso e variabilissimo letto. Tale legname è lavorato in piccole segherie locali e spedito in travi a Pavia ed a Milano. Il caseificio, insieme all'allevamento del bestiame d'ogni genere, è pure industria attivissima del luogo, in questi ultimi tempi assai progredita, a cura specialmente del principale proprietario conte Cavagna Sangiuliani.
   Cenno storico. — L'antichità di Bereguardo è stabilita da memorie del periodo feudale e comunale. La sua chiesa plebana data dai bassi tempi e celebratissimo è il castello che vi fecero innalzare i Visconti, le cui rovine sono tuttora imponenti. I marchesi Tolentini l'ebbero in feudo nel 1412, restando la Zelata sempre terra allodiale. Bereguardo fu sede, in principio del secolo XVIII, di una delegazione censuaria, poi di un commissario distrettuale. Nei dintorni di Bereguardo, al tempo delle guerre comunali e signorili tra i Torriani ed i Visconti, avvennero più volte fatti d'armi.
   Coli, elett. Pavia — Dioc. Pavia — P2 locale, T. e Str. ferr. a Pavia.
   Borgarello (788 ab.). — Il territorio di questo Comune (88 m.), affatto rurale, si stende ad oriente del Naviglio pavese e della strada provinciale, a tre quarti della distanza tra Pavia e Torre del Mangano. Nulla di notevole in Borgarello, che è un aggregato di case rurali o quasi, e che nella circoscrizione comunale comprende quali frazioni parecchi cascinali, quali Cantone, Porta D'Agosto, Uschioso, ecc.
   Il territorio, ben irrigato e dal Naviglio e da altri colatori, è messo a marcite ed a risaie. Prodotti sono: i foraggi, i cereali in genere ed il riso in ispecie; industrie attive: l'allevamento del bestiame ed il caseificio, esercitati l'una e l'altro su vasta scala.
   Coli, elett. Pavia — Dioc. Pavia — P3 a Torre del Mangano.. T. e Str. ferr. a Pavia.
   Bornasco (1514 ab.). — Questo Comune si stende ad oriente della strada provinciale e del Naviglio, non lungi dalla sponda destra della rinata Olona. È unito per varie strade ai circostanti Comuni di Vidigulfo, Landriano ed alla strada provinciale da Pavia a Milano. Il capoluogo, sedente in aperta pianura (85 m.) e dove maggiormente vige il sistema dei latifondi, ha carattere totalmente rurale. Consta di varie frazioni, delle quali le più importanti sono i cascinali di Misano Olona, Settimo, Gual-drasco, Pasturino, ecc.
   Interessante assai è il castello di Settimo, già feudo dei Barbavara, dei Visconti, ecc. le cui rovine, ridotte ad abitazione colonica, attestano altamente dello splendido passato. Nò da trascurarsi è l'antica frazione di Gualdrasco, cui la tradizione popolare e l'antichissima chiesa dedicata a Sant'Ambrogio affermano d'aver servito di rifugio e