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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Seconda — Alla Italia
   Scoppiata la rivoluzione del 1848 gli Austriaci abbandonarono la città, che con dimostrazioni indimenticabili accolse, il 29 marzo di quell'anno, le truppe piemontesi, avviate alla campagna contro l'Austriaco; la miglior gioventù, dedita agli studi, prese le armi: 1 Cairoli, i Sacchi, i Cassini, i Griziotti, i Mantovani ed altri erano fra quelle e si resero gloriosi combattendo volontari in Lombardia, nel Veneto ed a Roma. Così fu pure nel 1859 e nel 1860, gli anni della riscossa nazionale. All'impresa dei Mille Pavia diede oltre cinquanta dei suoi figli, venendo, con questo eroico contributo, subito dopo Genova e Bergamo. E questo è il maggior elogio che del patriottismo pavese si possa fare.
   CITTADINI ILLUSTRI
   Numerosa è la schiera dei cittadini di Pavia, che in ogni tempo ed in ogni campo dello scibile umano illustrarono la loro patria, lasciando nome onorato e glorioso fra i secoli. Citiamo, per dispensarci da soverchi cenni biografici, i nomi dei più noti, l'opera dei quali è entrata a far parte del retaggio intellettuale e morale della patria comune.
   Nelle lettere si acquistarono un bel nome : Alessandro Guidi, poeta del settecento, riformatore della poesia lirica, morto a Frascati nel 1712; Siro Comi (1741-1821), eruditissimo critico e storico, autore di un'opera sul Fiie!fr> e d'una Memoria su Severino Boezio, nonché d'altri pregevoli lavori ; Andrea Borda, epigrafista e latinista insigne; Defendente Sacchi, illustratore dei monumenti pavesi ed autore d'altre opere letterarie, vissuti nel nostro secolo.
   Nelle discipline ecclesiastiche ebbero gran fama i Pavesi: Epifanio] vescovo al tempo di Teodorico, già da noi ricordato, e che il Denina qualificò padre dei popoli italiani e loro avvocato presso i barbari; Sant'Ennodio, vescovo, ricordato nella storia ecclesiastica dei tempi di Teodorico come uno fra i più illuminati apologisti; Liutprando, che fu storico del regno al tempo di Berengario li e vescovo di Cremona ; S. Bernardo Balbi, prima collettore delle Decretali dopo Graziano; Lanfranco, giureconsulto, critico e filosofo, diventato poscia arcivescovo di Cantorbery ; Fra Giacomo de' Bussolari, predicatore, uomo di austeri costumi e di caldo amor patrio, sì da poter essere detto il Savonarola del secolo XIV; papa Giovanni XIY (9S4), forse della famiglia pavese dei Canepanova; il cardinale Carlo Bellisomi, nonio dottissimo, che nel Conclave di Venezia, nell'anno 1800. per poco non fu eletto papa in luogo di Pio VII.
   Giureconsulti illustri nati in Pavia, e che insegnarono nel patrio Studio furono: Catone Sacco, il Peccliio, l'Opizzoni, i Corti ed i famosissimi Giasone del Majno e Giacomo Menoccliio, le lapidi dei quali si veggono nel secondo cortile dell'Università.
   Negli studi storici portarono largo contributo i Pavesi. Cornelio Nepote, fra i più illustri del periodo romano; Pier Candido Decembrio, Stefano Breventano, Gerolamo Bossi, Bernardo Sacco, Antonio Maria Spelta, il Padre Siro Severino Capsoni, Luigi Malaspina, Giuseppe Robolini, Pietro Carpanelli, Carlo Magenta, ecc., ecc.
   Artisti pavesi saliti a grande rinomanza: Andrino od Andremo di Edesia, pittore eccellente alla maniera giottesca, vissuto nella metà del secolo XIV; Bernardino Gatti, detto il Sojaro, che fu il miglior discepolo del grande Correggio (1) ; Pier Francesco Sacchi; Bernardino Fassolo; Pasquale Massacra; Tranquillo Cremona, il caposcuola della moderna pittura lombarda. — Si distinsero nella plastica: l'abate Antonio Maria Cuzio; gli statuari Giovanni Andreoli e Siro Zanella, che fu autore della colossale statua di San Carlo, presso Aromi. — Nell'incisione furono celebri: Giovita Gara vaglia e Cesare Ferreri. m- Nell'arte musicale : Alessandro Rolla, contrappuntista celebre del sec. X VII, Afronio Albanesi, canonico, inventore dei fagotto, e nel nostro secolo il celebre cantante Gaetano Fraschini, tenore che per un quarto di secolo ebbe fama mondiale e
   (1) Cremona, e forse con maggiori ragioni contende a Pavia queslo insigne artista (N. d. A.).