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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Pavia
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   narrano gli atti dell'Istituto medesimo, straordinaria. Le lezioni di Giambattista Leone C'arcano erano sempre frequentate da non meno di 300 studenti.
   Da questo periodo, veramente glorioso per l'Ateneo pavese, datano le fondazioni dei Collegi speciali, per facilitare agli studiosi il frequentare l'Università, quali : il Collegio per gli stranieri poveri, fondato da Catone Sacco; i Collegi Castiglione, Cazza-riga, Griffi, Marliani, Caccia, Gluslieii e Borromeo. Ora non rimangono clic gli ultimi due, ma va notato che il Ghislieri ha assorbito e continuato negli scopi — col maggiore suo sviluppo — taluno degli Istituti più sopra menzionati.
   Come per tutto il rimanente in Italia, così anche per gli studi o per l'Università dì Pavia, fu nefasto il periodo della dominazione: spaglinola, fattasi preponderante, prepotente, assorbente e vessatoria verso la fine del secolo XVI e peggiorata — per un complesso di ragioni politiche, economiche e morali durante tutto il secolo XVII. Questo secolo disgraziato, clic fu uno dei più vergognosi e dolorosi per l'Italia — perchè la vergogna è anche, in chi la sente, dolore — segnò, pei l'Università di Pavia, un progressivo decadimento. L' ingerenza, sospettosa, ignorante, intrigante, corruttrice, esercitata dal governo spagnuolo sugli studi, ebbe per effetto l'abrogazione (li tutti i privilegi e (li tutte le immunità che assicuravano il reggimento autonomo dell'Università ili l'avia. I professori più celebri, imbavagliati e nel pensiero e nella parola, si allontanarono dallo Studio, cercando in Pisa, in Padova, od anche all'estero, in Francia, in Germania, in Inghilterra, aure più propizie ad un libero e decoroso insegna mento : coi professori di maggior rinomanza si allontanarono anche gli studenti, mal sofferenti della soverchia tutela loro inflitta; primi a disertare lo Studio pavese furono gli stranieri, che fino al secolo precedente avevano dato largo contingente di uditori alle lezioni ed avevano formate numerose corporazioni. Sulla fine di quel secolo disgraziato 1 Università ili Pavia aveva toccato il massimo della sua prostrazione e se da essa sortiva ancora qualche sprazzo di luce, era per opera di volenterosi lottanti si può dire, giorno per giorno, contro le fastidiose pastoie che l'oppressione metteva alla libera esplicazione del pensiero. Tra i pochi che in questo periodo contribuirono a tener alta la fama dello Studio pavese fu Gaspare A selli da Cremona, docente di anatomia dal 1G21, scopritore dei vasi lattei, che, per tenere le sue lezioni, faceva il viaggio da Cremona a Pavia a spese dell'Università. La scoperta dei vasi lattei e chiliferi è la prima fra le grandi scoperte moderne sulla costituzione del corpo umano, anteriore alla scoperta di Ilarvey sulla circolazione (lei sangue: scoperta che rivoluzionò la scienza medica. La memoria e l'opera sommamente scientifica dell'Aselli furono, ai tempi nostri, validamente rivendicate come gloria patria dal prof. Zoja.
   Per veder rifiorire l'Università pavese e rinvigorire gli studi doveva venire il secolo XVIII, col suo soffio rinnovatore e riformatore, serpeggiante in tutta Europa: doveva cessare in Lombardia la snervante ed umiliante dominazione spaglinola e subentrare il governo più serio, illuminato ed innovatore di Maria Teresa e (li Giuseppe II. I)a questo periodo comincia il vigoroso impulso ripreso dall Università pavese, la nuova sua parabola ascendente. Fin dal 17G5 il governo di Maria Teresa riordinava l'Università pavese su un nuovo piano, più consentaneo alle esigenze dei tempi e, nel 1771, la riforma compiuta, l'Università aveva quattro Facoltà complete: medicina, legge, filosofia e teologia. Fu aumentata la dotazione e venne iniziato l'ampliamento degli edilizi e la fondazione degli istituti scientifici, che tornano di ricco corredo ed anche d'indispensabile sussidio agli studi universitari, quali : l'Orto botanico, il Laboratorio di chimica, il Gabinetto di fìsica, i Musei di scienze naturali, la Biblioteca, le Cliniche.
   Furono dal governo, con larghi assegni e con molte onorificenze, allettati professori e scienziati insigni ad insegnare nell'Università pavese, e questi naturalmente turono di richiamo ad un numero sempre crescente di studenti, fra cui non mancò
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