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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Si
   l'arte Seconda — Alla Italia
   Inghilterra, Luchino Dal Torme, celebre condottiero del secolo XIV, il marchese.Francesco d'Est] ed altri personaggi illustri. Avevano espresso il desiderio d'essere sepolti in S.Pietro in Ciel d'Oro Fra Domenico Bnssolaro e Francesco Petrarca, stretti nel loro soggiorno in Pavia da intima amicizia ; ma i casi della vita li disgiunsero e li condussero a morire l'uno in Ischia e l'altro ad Arqua, nell'incantevole conca dei colli Euganei.
   La basilica di San Pietro in Cielo d'Oro, che poi subì gravissime ingiurie e manomissioni durante le burrascose vicende, dei secoli XV e, XVI, fu officiata da due. comunità religiose, quella dei Ottonici Lateranesi e. quella più antica dei Padri Eremitani fino alla fine del secolo scorso. Ma in quell'epoca, cadente per antichità ed incuria, ab-hisognovolo di un completo restauro, venne chiusa al culto e trasformata iu un magazzino di viveri e di foraggi militari. Era un tempo nel quale le preoccupazioni guerresche, e le non sempre utili e benefiche glorie militari avevano la precedenza sopra ogni altra cura. Ora la Società di conservazione dei nionnmenti dell'arte cristiana di Pavia, il Governo e il Municipio attendono alacremente, e, con buon risultato, al restauro dell'edilizio, il quale fra non molto potrà essere riaperto al culto dei fedeli ed all'ammirazione degli artisti.
   Il ('armine. — La chiesa della Madonna del Carmine sorgente nella piazza omonima, e perfettamente orientata, è senza forse il più ragguardevole monumento che dell'arte gotica propriamente detta sia oggidì in Pavia. Fu eretta nel 1373, ed il Talini, uno degli illustratori più appassionati delle antichità pavesi, la proclama senz'altro « il monumento sacro più stupendo elevato in terracotta ». Affermazione, clic noi dobbiamo ritenere eccessiva per quanto la chiosa del Cannine si possa collocare fra le più belle, oggidì esistenti nello stile gotico puro. La parte migliore di questo edilizio è la facciata, che trova perù una buona e corretta continuazione nella fiancata settentrionale guardante via l'onta. La facciata del Carmine è divida iu cinque campate da sei pilastri sormontanti la cornice, con edico-lette in cotto a guglia. Nella campata maggiore e centrale si apre un bel portale ad arco a sesto acuto, che dovrebbe essere iu cotto, ma clic sgraziatamente fu guasto e surrogato ila lesene e sagome in marmo rosso. Sopra alla porta sono distribuite in buona simmetria due granili finestre bifore, ogivali, stupendamente ornate in terracotta : su queste si imposta uu magnifico rosone con lavori in terracotta e marino occupante il maggior spazio della campata, fiancheggiato esso pure da due, finestruole sottili ogivali. Nella parte superiore, lino presso alla cimasa intorno ad un quadralo con bassorilievi in cotto, si-aprono altre tre finestre ogivtili.
   Nelle due campate laterali, sopra alle porte minori, sono due belle finestre a sesto acuto bifore,
   simili a quelle della campata maggiore. Nelle campate estreme si aprono altre due finestre ogivali e bifore, ma di proporzioni maggiori delle precedenti. Bella è pure la cornice in cotto che corre lungo tutto il fastigio dell'edilìzio.
   L'interno della chiesa corrisponde benissimo all'artistico prospetto. E a tre ampie navate in quattro campate sorrette da enormi pilastri : ogni campata è suddivisa in altre due arcate, tutte ogivali, sostenute da colonne: come pure è a sesto acuto, coi costoloni che seguono gli archi, la vòlta alta ed ariosa. Lunghe ed ogivali sono le finestre, laterali, illuminanti le cappelle, dalle quali le due navate sono fiancheggiate. La semplicità propria de,Ilo stile gotico campeggia nel-I interno di questo tempio, senza per questo togliere alla eleganza severa delle sue linee e all'effetto scenografico dei suoi colonnati.
   Non vi sono in fatto di pitture nella chiesa del Carmine clic alcuni notevoli avanzi di affreschi su un pilastro a sinistra, attribuito a Leonardo Viclo'lengo da Marzano, dipinto difeso da un graticcio di ferro e di pregio non connine, arieggiarne, in tutto, il fare della buona scuola Ioni-barda sullo scorcio del secolo XV : ve ne son altri del Colombani, pavese, e nelle cappelle si vedono alcune mediocri pitture della scuola secentista lombarda, la scuola cosidelta dei faticoni. Splendidi quelli della cappella di Sant'Antonio dovuti al pennello del patriota e martire pavese Pasquale Massacra e il quadro di Federico Paraffini rappresentante il B. Bernardino da Vellre. Bello è pure il monumento sepolcrale al marchese Luigi Malaspina, munificente patrizio che fondò la pregevole. pinacoteca da lui lasciata al Comune.
   A tergo della chiesa del Carmine si eleva alto e slanciato un bel campanile a pinacolo conico, il più bello e caratteristico — a parte la torre del Duomo — (die ora Pavia possegga.
   San Francesco («rande. — questa la prima chiesa in istile gotico clic, sia sórta iu Pavia, la città che, in San Michele ed in San Pietro in Cielo d'Oro vantava due dei più perfetti modelli dello stile lombardo antico, stile eminentemente nazionale. La costruzione di San Francesco fu cominciata nel 1228, in un momento nel quale la città e la Lombardia tutta erano desolate dal furibondo furore delle fazioni politiche: la chiesa intitolata al fraticello inspiralo d'Assisi, il cui nome correva allora per la bocca di tutti, quale simbolo d'amore, di concordia, di fratellanza, doveva essere arra di concordia e di pace per la città. Nel 1291 era terminata. Il suo stile, è iu gotico perfetto, più rigido, più duro di quello del Cannine, ove nella ricca ornamentazione in cotto si sente, volere o rio, l'alito dell'arte clic si rinnova, s'ingentilisce, si abbella. Nondimeno la facciata del San Francesco Grande non manca di grazia. È sopratutto caratteristico l'effetto (die n'è fatto dalla decorazione in mattoni gialli e rossi :