Mandamenti e Comuni del Distretto di T'ortogrtiaro
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volevano raccogliere e dividersi l'eredità imperiale del divo Giulio; Sagittaria, perchè vi si fabbricarono in processo di tempo saette riputate.
Nei tempi dell'Impero romano ebbe importanza, trovandosi a mezza strada precisa sul percorso fra Aitino ed Aquileja, luoghi allora importantissimi entrambi.
Coll'Impero romano decadde essa pure, sebbene abbia resistito per lungo volgere di secoli all'incessante ripetersi di sventure e sia anche stata sede vescovile. Oggi l'antica città è affatto scomparsa, le alluvioni l'hanno ricoperta ed il villaggio che ne ha preso il posto ed il nome è ben misero riflesso di quel che fu Concordia.
La città, di cui si sono ritrovate traceie sicure, si allungava allora da settentrione verso mezzodì, il suo contorno era quello di un esagono molto irregolare, misurava quasi 1111 chilometro in lunghezza, più di mezzo in larghezza (da oriente ad occidente) ; la superficie coperta era di 42 ettari, due terzi circa dell'area di Pompei. Quest'area è divisa in tre parti principali, da due strade principali, che vanno da nord a sud, sulle quali si incrociano altre due che vanno da ovest ad est, di modo che tutta la superficie dell'antica città viene ad essere divisa in nove regioni, come si riscontra nella già citata Pompei. Nel centro sorgeva il Foro e nel mezzo della città passava un canale al quale si discendeva per una gradinata in pietra lungo tutto il suo percorso. Un ponte in pietra \ iva attraversava questo canale e di esso rimangono ì tre archi con due alti parapètti ed un'iscrizione affermante ch'esso fu costrutto a spese dei figli di un liberto.
Di Concordia abbiamo frequenti citazioni nelle istorie latine fra il 13S ed il 101 di C. e pare fosse quello il tempo della sua maggiore prosperità. Poi nulla se ne dice tino a Costantino. In seguito ospitò i di lui successori Teodosio Magno e Yalentiniano II, che, nel 391, datarono da essa le leggi e ne fecero sede dei militi irregolari, i Numeri, fatto ricordato da un'iscrizione.
Una grande sventura coglieva Concordia, col volgere del 452: Attila la saccheggiava e la radeva al suolo, non è accertato se senza o con combattimento. Secondo Palladio, Giano, capo delle milizie, avrebbe abbandonato Concordia alla sua sorte senza difesa alcuna. Dandolo narra invece che Attila non potè entrare nella città prima di avere perduto 17.000 uomini nell' assediarla. Certo è che la memoria del terribile saccheggio ed eccidio vive ancora nella tradizione popolare.
Però da questa prima terribile sventura Concordia si rimise ben presto, almeno in parte, e noi vediamo riportato il suo nome fra lo città che nel 494 domandavano esenzione d'imposte per la grande carestia che desolava il paese. Paolo Diacono ricorda poi una terribile inondazione della città, la quale si sarebbe verificata verso il 586 ed alla quale dovrebbe ascriversi il definitivo decadere della città non solo, ma puranche il parziale suo seppellimento. Ma prima che questa sventura si verificasse, Concordia era stata eretta a sede vescovile e tale restò sempre, sebbene di fatto il vescovo abbia sede in Portogruaro.
Notevole fra i restì romani di Concordia è il sepolcreto pagano-cristiano, scoperto e messo in luce per particolare cura dell'avvocato Dario Bettolini. Le tombe sono quasi tutte in pietra d'Istria e molte portano epigrafi esplicative, con monogrammi cristiani od altri simboli del genere. Vi si rinvengono sepolture dell'epoca di Costantino tino agli ultimi tempi della decadenza romana, nei quali appaiono anche sepolture di capi di truppe orientali e barbare mandate di stanza a Concordia. 11 sepolcreto sta sulla sinistra del Lemene, presso l'antico ponte, e fu scoperto casualmente da un contadino, il quale, lavorando nel febbraio del 1873, urtò colla zappa in un masso sepolto a mezzo metro di profondità. Lo sterrò e riconobbe trattarsi d'una pietra lavorata. Il proprietario del fondo, avvertito, fece mettere in luce tutta la tomba, nella quale fu ritrovato il monogramma cristiano. Continuate le ricerche vennero a poco a poco in luce ben 165 tombe.