Mandamenti e Cornimi del Distrotto tli Mirano 291
L'abitato è diviso in molte pittoresche frazioni, principale è quella che dà il nome al Comune e che racchiude ben 4019 abitanti. Disti 18 chilometri a nord-ovest, da Venezia e la sua altezza è di 9 metri sul mare. E collegata a Venezia ed a Treviso mediante (ilo telefonico.
Le istituzioni benefiche sono sufficienti ai bisogni del luogo, contando il Comune un Ospedale e varie altre opere pie, oltre a molte Società private o di mutuo soccorso.
Il territorio, assai bene e con grande diligenza coltivato, produce cereali di ogni genere: vi sono prosperosi i vigneti, che danno vino ottimo e celebrato fin dai tempi di Plinio, poiché Mirano è località antichissima e più volte ricordata nella storia. I frutteti che circondano il paese sono fra i più belli che sia dato vedere nella regione e delle frutta si fa estesissimo commercio; così pure del pollame e delle uova.
L'industria viene largamente in sussidio all'agricoltura e vi si contano numerose fabbriche di vario genere. Citiamo parecchie fornaci da laterizi e da stoviglie, fabbriche di scope, di carrozze e di carri, alcune segherie e fabbriche di mobili, alcuni filatoi di cotone, parecchie fabbriche di paste alimentari e grandiosi mollili a vapore.
Cenno storico. — Sebbene l'origine di questo abitato risalga a lontanissimi tempi e che le guerre medioevali lo abbiano più volte danneggiato, non si riattaccano alla storia di Mirano importanti vicende. Come ogni altra terra della provincia, Mirano seguì sempre, nell'avversa e nella buona sorte, la fortuna di Venezia. Diede vita a parecchi uomini di valore, che nel reggimento dell'antica Repubblica si resero illustri.
Coli, alett. Mirano — Dioc. Padova-Treviso — P2 e T. locali, Str. ferr. a Marano.
Noale (5037 ab.). — E uno dei più antichi e turriti castelli del Veneto. La sua configurazione rettangolare è tagliata nel mezzo da un largo quadrivio. Le vie principali sono fiancheggiate da fabbricati di antica e moderna costruzione di bell'aspetto, fra cui emerge il palazzo Municipale, ricostruito nel 1848 sul progetto dell'architetto I'usiiiari, di stile gotico-lombardo. Nel centro sorge la colonna civica, opera pregevole d'arte in marmo d'Istria a bassorilievi, di Paolo Pino. A ponente ammiransi le monumentali porte del castello, cui sovrastano due alte torri merlate, e a sud-ovest la rocca dei Tempesta con altre torri, avanzi maestosi del medioevo. L'Ospedale civile è pure degno di nota e per l'antichità, risalendo la sua origine al 1200, e per le utili innovazioni portate a beneficio degli indigenti infermi del Comune.
11 paese giace in fertile pianura, a 18 metri sul livello del mare, pressoché ad eguale distanza da Venezia, Padova e Treviso. E bagnato dal piccolo fiume Marzenego, che ne attraversa il centro, e dal suo affluente, il Dragonziolo. Fu già importante capoluogo di mandamento, ma nella circoscrizione territoriale del 1853 venne aggregato al distretto dì Mirano. Le sue strade lo mettono m comunicazione coi mandamenti di Mirano e Mestre in provincia di Venezia, di Camposampiero e Cittadella in provincia di Padova, di Castelfranco, Asolo e Montebelluna in quella di Treviso.
1 prodotti del suolo sono essenzialmente agricoli, e, fra questi, i cereali ed il vino tengono il primo posto. Il pesco, coltivato su larga scala, dà uu raccolto abbondante e ricercato anche all'estero. L'allevamento del bestiame si esercita 111 proporzioni discrete; va però segnalato il suo crescente sviluppo dalla recente fondazione di un caseificio, il quale contribuisce in gran parte alla rigenerazione economica della popolazione rurale. I commerci, gli scambi, le contrattazioni necessitanti ili credito, sono facilitate dal retto funzionamento di una Ranca popolare cooperativa locale. L'industria è rappresentata da una fornace da laterizi, da un lanificio, da una tintoria, da niolini, da una fabbrica di carrozze, da altra di attrezzi rurali e da un caseificio.
Uomini illustri. — Noale è patria del martire per l'indipendenza ed unità d'Italia Pietro Fortunato Calvi, al quale il Comune eresse un monumento sulla piazza omonima.
Coli, elett. Mirano — Dioc. Treviso — P2 e T. locali, Str. ferr. a Murano.