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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Distretto di T'ortogrtiaro
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   Fig. 107. — Mestre : Antica Provvederla e Borgo Palazzo (da fotografia Bertani).
   un vasto intreccio di strade e di canali. Fra gli opifici ricordiamo le fabbriche di saponi, le fornaci, le fonderie, le segherie a vapore, le grandi fabbriche di cioccolatto e di confetture, i panifici a vapore, le fabbriche di scope, ecc. Vi si trovano poi tipografie e litografie. Si cura pure l'allevamento delle mignatte, delle quali si fa grande esportazione, in una palude mantenuta tale per questo solo scopo.
   Molte sono le istituzioni civili in Mestre, fra le quali citiamo: un buon Istituto ospitaliero, una Casa di ricovero. Istituti di carità e di soccorso, Società di previdenza, Cassa rurale, ecc. Le scuole hanno da lungo tempo le maggiori cure del Comune e danno ottimi risultati, poiché Mestre è uno degli abitati che dà una delle minori quote di analfabetismo nel Veneto.
   In Mestre, importante centro agricolo, oltreché industriale e commerciale, si tengono tutti i venerdì frequentatissimi mercati, ai quali concorrono i produttori di tutta la vasta regione circostante e compratori specialmente dalla vicina Venezia. Due grandi fiere annuali per ogni sorta di prodotti si tengono poi al 10 di agosto ed al 29 di settembre: anche esse sono frequentatissime ed animate. Fra i commerci fiorenti è anche quello del bestiame.
   Dalle torri di Mestre si gode un panorama incantevole e maestoso ad un tempo, quello della laguna vicina e quello di Venezia che si profila con tutte le sue cupole, colle sue torri meravigliose sull'azzurro intenso dell'orizzonte lontano. È questo uno dei più bei spettacoli che sia dato poter ammirare.
   Cenno storico. — La storia di Mestre non è priva di gloriose vicende. La città è di origine antichissima e si chiamò, in quelli che furono detti secoli barbari, Mistrìnue e poscia Mesti acum, Attila vi fece la sua apparizione nell'anno 452 e la distrusse, il che non le impedì di risorgere più ricca e prosperosa nei secoli successivi, sì che Pipino, nell'810, credette bene metterla a sacco; ugual cosa fecero gli Unni nel 900. Dopo, protetta dalla fortuna di Venezia ognora crescente, ebbe un periodo di relativa tranquillità ; ma ecco, nel 1245, Ezzelino da Romano scendere improvvisamente su Mestre ed impadronirsene con un colpo di mano; ma poco la tenne, chè gli Scaligeri