Mandamenti e Comuni del Distretto di T'ortogrtiaro
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della loro dominazione, una forte torre per la difesa delle chiuse da essi poste sui canali. Questa terra fu predata a più riprese dai Veneziani, dai Veronesi e perfino dagli Spaglinoli, sì che ebbe a soffrirne molto. Parimenti fu per San Bruson, della quale le guerre, i saccheggi e le pestilenze non lasciarono sussistere che poche case. Vi è però una notevole chiesa dedicata a S. Ambrogio, in cui si conservano due buoni quadri.
Fra i principali edifizi di Dolo propriamente detta, va ricordata la chiesa di S. Rocco, decorata da quattro colonne corinzie, di bnon disegno e studiate proporzioni; non vi manca qualche altro pregevole cimelio artistico.
Le istituzioni benefiche sono numerose in Dolo e quasi tutte sovvenute con continue elargizioni dai cittadini più facoltosi; notiamogli ospedali, la Congregazione di carità, il Ricovero per i vecchi, ecc., tutti amministrati con scrupolosa cura e diretti con criteri veramente moderni.
I prodotti del suolo, sufficientemente pingue, non diversificano da quelli che si ricavano nelle altre parti della provincia. Il terreno è coltivato con grande diligenza e dà in copia frumento, granturco, sorgorosso, fagiuoli, ravizzone, ecc. Il vino di Dolo gode speciale fama in tutta la provincia non solo, ma puranche nelle contigue, ed è oggetto di animato commercio. Nè trascurato è l'allevamento del bestiame, uè la pollicoltura in genere. Dei prodotti dì entrambi i rami dell'industria agraria si fa attiva esportazione.
Le industrie locali sono finora assai limitate, ma da qualche tempo mostrano tendenza ad un incremento vivificante e rinnovatore. Notiamo parecchie fornaci da calce, diverse fabbriche di laterizi, non pochi molinij alcune distillerie e fabbriche di spiriti, alcune fabbriche di cappelli di paglia.
Tutti i venerdì si tengono in Dolo animati mercati, ai quali affluiscono, sia a vendere che a comperare, negoziatori da tutto il distretto. Le fiere che si tengono in Dolo sono due e di diversa importanza: una si raduna per il 16 d'agosto, l'altra in ottobre e precisamente nei giorni 25, 26, 27 di detto mese. La lunga durata di questa fiera può dirci meglio di ogni spiegazione o descrizione dell'importanza di questo mercato.
Coli, elett. Mirano — Dioc. Padova — P2, T., Str. ferr. e Ti.
Campagna Lupia (1991 ab.). — 11 villaggio, il cui nucleo principale conta 1399 abitanti, si trova verso la laguna, ove è fatta l'ultima derivazione dal corso principale del Brenta (Taglio Novissimo), 9 chilometri a sud da Dolo. L'altitudine del paese è di 3 metri ed il suo territorio è ancora più basso ma è fertile; qua e là sono ancora paludi non piccole che aspettano di essere bonificate, tutta la campagna è però già percorsa da una fitta rete di canali di prosciugamento e d'irrigazione ad un tempo.
Prodotti del paese sono i soliti che dà l'agricoltura della regione; vi si esercita però su larga scala la pesca. L'industria è rappresentata dall'esercizio d'un molino a vapore. Le condizioni igieniche del paese sono migliorate; la pellagra endemica va diminuendo e l'emigrazione, sia permanente che temporanea, è normale.
Coli elett. Mirano — Dioc. Padova — Ps locale, T. e Str. ferr. a Dolo.
Campolonyo Maggiore (Ì822 ab.). — Grosso villaggio nella parte sud-ovest del mandamento, diviso in molte frazioni, di cui la principale conta 1602 abitanti, situato in terreno basso e paludoso, presso quel ramo di fiume che prende nome di Brenta, Vecchia. L'altitudine maggiore è di metri 3 sul mare. La distanza dal capoluogo di mandamento è di 14 chilometri.
Oltre l'agricoltura, la pesca tiene occupata la maggior parte della popolazione. 11 suolo abbonda principalmente di cereali, di cui si fa commercio di esportazione verso i centri maggiori. E esercitato pure su larga scala il commercio del pollame e delle uova. Abbastanza curata, per quanto lo consentono le condizioni non troppo prospere del Comune, l'istruzione popolare. Molta parte della popolazione giovanile emigra