;j04 1>arte Prima — Alta Italia
Molte, sono le strade carreggiabili, le quali attraversano il territorio del distretto di Dolo. Citiamo le arterie principali la strada Flisina-Mestre; la Mestre-Dolo-Strà, dalia quale, poco dopo Dolo, se ne distacca un'altra che, dirigendosi verso sud, esce dalla provìncia a Campolongo, entra in quella di Padova per rientrare in territorio di Venezia a Gona, dove si allaccia colla strada di Chioggia.
La fertilità del territorio di Dolo è ben conosciuta in tutta la provincia, la naturale produttività del suolo è aiutata dal largo sistema d'irrigazione. Prodotti principali sono le granaglie, i foraggi, il vino, il riso; anche la pesca e la caccia nelle valli del distretto danno largo profittò agli abitanti che le esercitano.
Nel distretto non mancano istituzioni benefiche, sia ospedali che ricoveri, brefotrofi, dotazioni per le fanciulle povere, soccorsi per la vecchiaia indigente. Da qualche tempo si è pare rivolta particolare attenzione verso i poveri pellagrosi, che costituiscono una delle più terribili piaghe della regione veneta.
Molto curata, anche nei più piccoli villaggi, è l'istruzione popolare, per diffondere la quale i Comuni non risparmiano sacrifizi, occorrerebbe però che il Governo si adoperasse per promuovere od aiutare le istituzioni di scuole secondarie, sia tecniche che classiche, e 11011 soltanto nel distretto di Dolo ma p uran eh e negli altri, non essendovi, Mi'infuori di Venezia, che una Scuola tecnica ed una nautica a Chioggia.
Le condizioni igieniche del distretto sono generalmente buone, ma però necessiterebbero importanti lavori idraulici per migliorarle, specie nella parte lagunare.
Dolo (0871 ab.). — Questo capoluogo del distretto è un grosso borgo distante da Venezia 22 chilometri ad ovest. È situato a 8 metri sul mare, sul ramo del Brenta che discende a Fusina, mentre l'altro, bipartitosi dal primo sopra Strà, discende con lungo giro a Brondolo. La posizione è ridente e le villeggiature che circondano l'abitato e si distendono lungo le rive del fiume fin quasi a Mira da un lato e fin quasi a Strà dall'altro, in pressoché continua linea, danno uno speciale e festoso e ricco aspetto al luogo. Anche queste villeggiature sono dovute in gran parte al danaro ed al gusto artistico dell'antica aristocrazia veneta, che fece di Dolo una delle più frequentate stazioni estive ed autunnali. Da questa speciale importanza la località non è ancora totalmente decaduta oggi, sebbene le ferrovie ed il gusto della montagna abbiano di molto allontanato parte degli eredi dei villeggianti antichi. Le gioviali e spensierate comitive convengono ancora qui, specie sul finire d'estate e lungo tutto il volgere del mite autunno, sì che Dolo assume allora speciale vivacità.
La città si divide in due parti ben distinte, fra le quali corre il Brenta e che prendono nome, l'una, quella lungo la sponda sinistra del fiume, di Dolo Vecchia; l'altra, che si distende lungo la sponda destra, di Dolo Nuova; quest'ultima è la maggiore e la meglio edificata.
Vuoisi che il nome di Dolo derivi al grosso borgo dall'illustre famiglia dei Dauli, patrizi padovani ; ma esso è di troppo recente formazione, perchè la supposizione possa avere fondamento. Difatti lo sviluppo attuale di Dolo non cominciò ad avere principio che nella seconda metà del secolo scorso; prima d'allora non era che un trascurabile aggruppamento di poveri cascinali.
Dello frazioni che compongono l'attuale Comunità una sola è antichissima ed è quella detta di San Bru.son, nome il quale altro non è che una corruzione di Sant'Ambrogio, È questa località assai discosta dal nucleo principale dell'abitato e fu nel passato di non piccola importanza, avendovi i Veneziani tenuto presidio per guardarsi e dai Carrara e dagli Ezzelini, quando questi si spingevano fino ad Arino e fino a Mestre, minacciando la Repubblica. Quivi, in Arino, i Padovani costi-ussero, al tempo