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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ;j04 1>arte Prima — Alta Italia
   La circonferenza è (li circa 2 chilometri e mezzo e la laguna recinge per ogni dove il gruppo di isolette, formanti il territorio del Comune. Di queste isolette le due maggiori, rettangolari da sud a nord, sostengono quel che si può veramente dire l'aiutato; sulle altre vicine sorgono i cantieri che provvedono ancora ai forse cinquemila pescatori chioggiotti i loro bragozzi dalla gran vela latina, dipinta dei più fantastici colon e coi più originali segni particolari di riconoscimento.
   Chioggia è unita alla terraferma da un bel ponte, detto L'unì elungo, a 43 arcate, misurante G metri di larghezza contro S30 di lunghezza, e situato al sud della citta. Dal Pontelungo la strada provinciale prende la direzione di BrondolO, a cui giunge dopo essere passata dalla laguna al lido sul ponte della Madonna, attraverso il canale Lusenzo. Gli amatori d'incantevoli e placidi panorami possono averne la visione di uno veramente meraviglioso dal piazza letto centrale del Pontelungo; se a levante la veduta è limitata dal lido di Sottomarina, le cui case e la grande chiesa incompiuta si profilano nitidamente sul cielo azzurro, a ponente l'occhio può spingersi al disopra della laguna tranquilla e mesta fino alla cresta dei colli Euganei e nei giorni più sereni fino ai Belici lontani ed alle lontanissime Alpi. Quando il giorno tramonta e la laguna si stria di vene d'oro ed il cielo rosseggia, come illuminato da terribile incendio, lo spettacolo è dei più meravigliosi.
   Trovandoci poi sul citato ponte della Madonna, mezz'ora prima del calar del sole, nella bella stagione, si assiste al passaggio caratteristico delle marinanti. Sono queste le donne di Sottomarina, il più grosso sobborgo di Chioggia, le quali vanno in barca coi mariti, ad ogni alba, a lavorare gli orti nei dintorni di Brondolo e talvolta anche più in là e non solo lavorano tanto quanto un uomo, e forse più, ma vogano con straordinaria forza e conducono la barca con inarrivabile maestria. Le barche passano nella laguna a gruppi di quattro o cinque per volta, rapidissime come piroghe e. mentre gli uomini fumano e se ne stanno tranquilli coricati a prora od a poppa, le donne in gonnellino corto, le gambe nude dal ginocchio in giù, abbigliato con stoffe povere ma dai colori vivissimi, il capo avvolto ili un fazzoletto rosso annodato dietro la nuca, passano vogando, ciarlando fra di loro, cantando. C'è allora nella calma dell'ambiente lagunare un guizzo di festosità viva e sana, una nota pittorica introvabile altrove.
   Senza avere pretesa di speciali bellezze architettoniche, la città è graziosa ed attraente, ricca al sommo grado di punti visuali e pittorici bellissimi, del che fanno fede i moltissimi quadri di soggetto chioggiotto che ci hanno dato in questi ultimi tempi tanti pittori italiani.
   La Vena soprattutto e le calli, adiacenti sono fonte inesauribile di soggetti pittorici. Larga, attraversata da nove ponti, di cui alcuni di non disprezzabile fattura ed uno ad un solo arco, il ponte Vigo, in marino veramente monumentale; fiancheggiata da case, alle quali il tempo, i venti marini e l'umidore hanno dato impronte e colori particolari; l'irregolarità delle costruzioni, l'improvviso sboccare dei calli, la Vena è unica al mondo nel suo genere (fig. 101-102).
   I nostri più arditi coloristi si affannano a ritrarre or questo ed or quel punto della Vena e non sempre il talento dell'artista riesce a dar vita sulla tela a caratteristici gruppi di pescatori, a rendere evidenti fughe di portici, strette scalinate, il largo sprizzo della pescheria, oppure questa o quella facciata sgretolata (li casa. Prevale l'impronta melanconica, ma di una melanconia dolce e soave.
   Più animata e vivace è la parte centrale della città; la Pescheria, per esempio, è un mondo nuovo, pieno di giocondità e dove il vocìo è alto e continuo da mattina a sera: caratteristico punto sono pure le Fondamenta del Vescovado (fig. 103). Un grandioso fabbricato, detto Granaio, sorretto da GÌ-colonne in pietra d'Istria, comprende parte della Pescheria ed i principali banchi di vendita, ma non basta all'ufficio suo. I banchi si allungano qua e là all'aria aperta, riparati dal sole da baldacchini improv-