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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Prima — Alta Italia
   truppe francesi di Baraguay-d'Hilliers e di Kilmaine in Venezia, col pretesto solito del mantenimento dell'ordine in seguito ad un tentativo di rivoluzione ed al saccheggio dato al palazzo Ducale da turbe inferocite, non si sa bene a profitto di chi. Ordinanze del nuovo dominatore soppressero il Governo degli aristocratici e crearono una Municipalità provvisoria, che non ebbe nessuna forza nè prestigio proprio, ma solo fu una pedissequa esecutrice della volontà e degli ordini di Bonaparte e dei suoi luogotenenti. E cominciarono le spogliazioni agognate delle ricchezze artistiche, in oggetti preziosi e di numerario pubblico, pelle quali Venezia andava famosa.
   Coll'occupazione di Venezia e la morte di fatto della repubblica aristocratica parve per un momento placata l'ira di Bonaparte e calmata la sua foga battagliera. Egli voleva tornare in Francia, a Parigi, ove l'aggravarsi del malcontento pubblico contro il Direttorio e la sua grande popolarità preparavano nuovi trionfi e nuove soddisfazioni alla già smisurata sua ambizione. 1 preliminari di pace stretti a Leoben col-l'Austria lo assicuravano da questo lato di quella tranquillità che gli era necessaria per consolidare in Francia la propria posizione politica. Perciò continuò col Governo austriaco le trattative per la pace definitiva: trattative che l'imperatore, sperante nella caduta del Direttorio ed in una controrivoluzione in Francia, procurava di tirare in lungo. Ma quando queste speranze apparvero infondate, le notizie dei trionfi di Moreau, di Sanet, di Gouvion sul Reno lo impensierirono, fu sollecito a concludere la pace e le condizioni vennero firmate in quel trattato, che dalla località in cui fu steso fu detto di Campoformio, nel quale, contro il riconoscimento delle conquiste e degli Stati di creazione francese in Lombardia e nell'Emilia ed in altre parti d'Italia, alla protezione della Repubblica francese, si cedevano all'impero d'Austria gli Stati di terraferma e di mare della Repubblica di Venezia, la fine della quale fu ufficialmente e diplomaticamente dichiarata (17 ottobre 1797).
   Il 18 gennaio 1798 le truppe imperiali austriache sostituivano in Venezia, come le avevano sostituite in tutto lo Stato di terraferma, le truppe francesi. 11 trattato di Campoformio aveva così piena esecuzione. Esso fu un traffico ignobile di popoli, ripetuto nei successivi trattati napoleonici e superato da quel vero mercato delle genti che fu, diciotto anni dopo, il trattato di Vienna.
   Nel XIX secolo. — L'occupazione di Venezia durò fino al 1805; nel quale anno, per effetto del trattato di Presburg, fu restituita ed annessa al Regno Italico sotto lo scettro di Napoleone I Bonaparte; e tale durò fino al 1814, alla caduta del Regno stesso, collo sfasciarsi della potenza napoleonica, pei rovesci di Spagna, di Russia, di Germania ed infine della Francia stessa. Nei nove anni che Venezia passò col Governo napoleonico parve che le si volesse far dimenticare l'obbrobrioso trattato di Campo-formio, perchè molte cose furono fatte da quel Governo — e noi le abbiamo in varie occasioni accennate — per assettarne le amministrazioni, favorirne i commerci, rialzarne l'importanza marittima, migliorare le condizioni della laguna, sia per la navigabilità che per l'igiene: bisogni ai quali negli ultimi suoi anni disgraziati non aveva potuto provvedere il Governo della Serenissima. Datano dal periodo napoleonico nell'edilizia veneziana l'attuale assetto della piazza San Marco, col compimento del lato occidentale, ov'è lo scalone e la gran sala da ballo del palazzo Reale; i Giardini pubblici; i giardini del palazzo Reale; l'interrimento di alcuni canali stagnanti e nocivi per la salute ; la trasformazione di edifizi e conventi prima d'uso sacro in istituti educativi, sanitari, scientifici e militari.
   Colla caduta di Napoleone, nell'aprile del 1814, le truppe imperiali austriache entrarono in Venezia ed il Congresso di Vienna del 1815 sentenziò che Venezia, col-l'antico suo Stato di terraferma in Italia, dovesse formare un regno Lombardo-Veneto sotto la potestà assoluta ed ereditaria dell'imperatore d'Austria.