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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Venezia
   1 ila
   Fig. 90. — Venezia : Isola ili
   cenotafio del monaco Eusebio in stile lombardo del 1502, con elegante iscrizione latina dettata da Aldo Manuzio, il monumento del cardinale Dol/in, in istile barocco ecc.
   I Camaldolesi, soppressi nel 1810 e sostituiti dai Riformati, lasciarono in San Michele una ricchissima biblioteca, nella quale è un'interessantissima — dal punto di vista bibliografico e tipografico — raccolta delle edizioni che furono fatte delle Imitazioni di Cristo del Kempis. Visse in questo convento il padre Placido Zurla, raccoglitore paziente di notizie e storiografo dei viaggiatori veneti, illustratore del celebre planisfero di Fra Mauro. Era frate in questo convento Mauro Capellari da Relluno, esaltato al pontificato nel 1831 col nome di Gregorio XVI.
   All'isola di San Michele venne, nel secolo scorso, unita la vicina isoletta di San Cristoforo della Pace, non molto discosta dalla città Questo isolotto fu, nel 1436, dal doge Francesco Foscari donata a Fra Simeone di Camerino, rettore degli Eremitani di Monte Ortone, in premio di essersi adoperato per la con-
   Jlalamocco (da Calli e Canali).
   clusione della pace tra la Repubblica di Venezia e Francesco Sforza duca di Milano : perciò fu detta Isola della Pace. Ma prima ancora di questo fatto, nel 1332, certo Bartolomeo Verdu aveva ottenuto quel tratto paludoso che diventò poi l'isola, dal Senato per impiantarvi un molino ; rovinato il quale dallo stesso Verdo fu sostituito con un oratorio ed un ospizio per le donne di malaffare che volessero ritirarsi a penitenza. La chiesa, rifabbricata poi dagli Eremitani, era celebre per dipinti fra cui se ne contavano di Giovanni Bellini e del Bassano. Fu demolita nel 1810 quando si pensò di ridurre quest'isola a cimitero pubblico per la città. A tale scopo l'isoletta di San Cristoforo fu con interrimenti unita a quella di San Michele; indi, riconosciuta, come fu detta, insufficiente anche quest'area complessiva, fu anni sono formata ed aggiunta una sacca per l'erezione del nuovo Cimitero monumentale della città. I lavori furono condotti dall'ing. architetto Annibale Porcellini, che nelle costruzioni seppe intonare egregiamente l'archiacuto del seculo XIV da lui adottato, col paesaggio lagunare circostante. Oltre tre
   25 — S.a l'mria, voi. I, parte 2*.