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206 l'arte Prima — Alta Italia
Fig. 86. — Venezia : Palazzo firimani (da Calli e Canali).
a San Pantaleone sul Canal Grande, edifizio grandioso nell'insieme, ina nei particolari pieno di difetti e di scorrezioni; — del Longhena, il palazzo Lezze, poi Antonelli, a Santa Maria delia Misericordia, mole alta e vasta, in tre ordini: toscano, dorico e Corinto; — il palazzo Pesaro, a San Cassiano sul Canal Grande, ordinato da Leonardo Pesaro procuratore di San Marco, e compiuto colla spesa ili 500.000 (lucati; è forse il miglior saggio architettonico che in questo genere l'arte barocca abbia lasciato in Venezia. E grandioso, ma pesante e sovraccarico di ornati e di emblemi simbolici e belligeri; — il palazzo Rezzonico (fig. 84), a S. Barnaba sul Canal Grande, di grandiose proporzioni, ma non felice nei particolari; quivi nacque e passò la sua giovinezza Clemente XIII papa; — il palazzo BeUoni-Battaglia, a Sant'Eustacchio sul Canal Grande, in maniio d'Istria e grandioso, ma pesante ancor più di barocco di quelli più sopra descritti, e parecchi altri dello stesso genere che è superfluo qui il menzionare; — di Bartolomeo Monopolo o Manopola, come anche fu detto, contemporaneo al Longhena ed infetto dello stesso male del barocchismo, si cita, fra le migliori sue opere, il palazzo Ruzzini, poi Friuli, in Santa Maria Formosa, di grandi proporzioni a tre ordini: dorico, conico e corintio, guasti dalla stranezza e dal mal gusto delle decorazioni.
Nell'infierire del vero pervertimento artistico, tra la seconda metà del secolo XVIII e la prima del successivo, lavorarono ad un gran numero di costruzioni sacrificando al gusto del tempo gli architetti Andrea Tirali, Sardi, Massari, Marconi, Tremignan, Cammelli, Visentin, Rossi, Gaspari, ecc., ecc. Ed a questo periodo appartengono, fra i più notevoli, questi edifìzi: palazzo DieSo, indi Hintiui, a Santa Fosca; — palazzo Morosini, a Santo Stefano in Campo; — palazzo Savorynan, sulle Fondamenta di