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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   12G
   l'arte Prima — Alta Italia
   Quattro edilizi rimangono in Venezia disegnati dal Sanmicheli, il quale avendo speso molto tempo della sua vita ed operosità artistica nella meravigliosa fabbrica del duomo d'Orvieto ed in opere d'architettura militare a Bergamo, Candia, Brescia, Verona ed altrove per incarico della Serenissima, non potè dedicarsi troppo al servizio dei privati. Tali editizi sono: il palazzo Orimani (Canal Grande, a San Zeno), spirante grandezza e magnificenza, con tre ordini ed un grandioso atrio sul Canale (fig. 86) ; — il palazzo Corner, indi Mocenigo, in San Polo in Campo, robusta e severa opera, spiccante per la severità degli ornati, pei massi di pietra lavorati a bugne ond'è in buona parte rivestito, pei grandi spazi fra le finestre che gli danno carattere di fortezza più che di abitazione civile; — il palazzo Gussoni, a San Felice sul Canal Grande, a due ordini, toscano e dorico; — il palazzo Grimani, a Santa Maria Formosa, eretto per commissione di Leonardo Grimani, patriarca d'Aquileja. La paternità di questo palazzo è contestata al Sanmicheli, ed liavvi chi la attribuisce al Serlio. altri al Griinani medesimo ed altri, infine, afferma che il patriarca stesso portò da Roma il disegno di questo edifìzio tracciato da Raffaello Sanzio. Ma a questo punto si esilia, ci sembra, più che nel regno delle congetture, in quello delle favole.
   Stile del Palladio. — Andrea Palladio, artista quant'altri mai fortunato, genialis-siino e ricco di fantasia, che su le evolute forine dell'arte lombarda del rinascimento seppe con felici innesti trapiantare le linee classiche dell'arte antica, oltre degli edifìzi sacri e pubblici già menzionati, ha lasciato in Venezia l'impronta della sua arte squisita in due edilizi privati che non si possono obliare: il palazzo Loredan a Santo Stefano in Campo e il palazzo Erizzo, indi Vatmarina a San Canciano. Questi due editizi serbano il carattere attico che rivelano le opere del Palladio e che ha fra i suoi tipi più perfetti i palazzi Thiene e Porto a Vicenza.
   Stile del Sansovino. — L'opera lunga e feconda di Jacopo Sansovino rivelatasi in tanti edifìzi pubblici e sacri — pei quali Venezia va famosa nel inondo — come una fra le più belle manifestazioni del periodo d'oro del Rinascimento, trovò largo campo di attività anche nelle costruzioni private, e si annoverano in Venezia dovuti al Sansovino gli edifizi seguenti:
   Palazzo Cornare della Cd Grande (a San Maurizio sul Canal Grande). — Eretto, a quanto sembra, nel 1532 sotto la direzione del Sansovino, ma ultimato dallo Scamozzi. 11 Diedo lo vuole fra i più belli d'Italia ed è davvero opera d'arte bellissima. Consta di tre ordini ¦ rustico, gentile al basso, jonico e corinzio nei superiori. Magnifico l'atrio, splendido per ornamenti classici, finamente scolpili, il cortile.
   Palazzo Manin (a San Salvatore, Canal Grande). — Eretto da Jacopo Sansovino per ordine dei Delfino, dai quali passò ai Manin. Fu ristaurato all'interno da Gian Antonio Selva. Grandioso il vestibolo ed il porticato del pianterreno, ampie le scale, il cortile e ben disposti i locali interni. Quivi morì, sopravvivendo di
   poco alla Repubblica, uccisa col trattato di Campo-formio, Lodovico Manin, ultimo doge di Venezia. Gin» quant'anni dopo di lui la Repubblica veneta doveva con uno sprazzo di luce civile nobilissima e con una pagina d'insuperabile eroismo, rivivere ancora nel nome, di un altro Manin.
   Palazzo Da Ponte (San Maurizio, Calle del Doge). — Edifìzio grandioso, costrutto dal Sansovino nella prima metà del secolo XVI. L'architettura romana, severa e solida, è qui ingentilita dagli ornati di cui il Sansovino faceva grande uso. Abbellivano, oltre degli elementi architettonici, quest'edilìzio affreschi di Giulio Cesare. Procaccino, dei quali veggonsi ancora le vestigia.
   Seguono nello stesso stile sansovinesco — cioè classico del Rinascimento, illeggiadrito dalle ben note ornamentazioni — i palazzi già Cocchia e Tiepolo, ora l'apadopoli, a San Silvestro sul Canal Granile, edifizio bellissimo di scuola sansovinesca, ma di autore ignoto (fig. 87); — Fontana, a San Felice sul Canal Grande; — Tron, indi Bona delle Uose, e Molin, poi Correr, indi Balbi-Valier, questo pure sul Canal Grande.
   Stile dello Scamozzi. — Con questo artista, che pur ebbe eccellenti qualità — di assimilato re in particola!' modo — l'arte del costruire in Venezia entra nel suo periodo di decadenza, insensibile, inavvertita dapprima, poi rapida ed irrefrenabile col gusto pervertito dei facitori del secolo XVII e del XVIII. Lo Scamozzi assorbì molto