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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Venezia
   129
   quasi iaprovvteaiMeiite, il 13 febbraio 1883, Riccardo Wagner. Tanti nomini tintinnì piti* etogium.
   Palazzo Cornaro-Spmelli (Canal Grande, Sant'Angelo! nìgi 80). — Questo palazzo appartiene al novero delle prime opere dei maestri lombardi ed ha grande analogia col palazzo testé descritto 11 Diedo, nella sua Descrizione di Venezia monumentale, lo dice opera di Pietro Lombardo o di un valente suo discepolo. La facciata, che dà sul gran canale, è scompartita in tre piani; l'inferiore è tozzo, i due superiori di più gentile e grazioso carattere, con pilastri corintii angolari che ciascun piano fiancheggiano e quasi mostrano di tenerlo in assetto Vi sono profusi ornamenti ili fine esecuzione; e così gli intarsi! di porfido, di ¦rpcntino, di verde antico, disposti nei campi. L'interno. al dire del Vasari, fu riformato dal Saiuiiiclielì.
   Palazzo Dario (San Gregorio, Canal Grande) (figlivi 81).— Fu costrutto nel 1450 e sembra da Pietro Lombardo. Rappresenta un ottimo saggio dello stile lombardo in evoluzione spiccata verso le formule del Rinascimento. Ricchissimo è lo sfarzo di marmi preziosi che ne decorano la fronte sulla quale si legge la scritta: Genio urbis Joannes Darius. E passato, senza storia speciale, in varie proprietà.
   Palazzo Contarmi delle Figure (Canal Grande o San Samuele) (fig. 83). — Si ritiene che quest'edì-fizio sia stato costrutto intorno al 1504 su altro anteriore, di stile gotico. Se ne attribuisce il disegno ad Antonio, figlio di Pietro Lombardo. Consta di tre ordini di pilastri agli angoli con capitelli jonici, ai quali corrispondono i laterali del centro. L'attenzione degli studiosi si arresta alla forma dell'arco con cornice di bel lavoro, sovrastante ai capitelli lombardo-jonici, dove sboccia un motivo usato poi a profusione dal Palladio nelle molteplici sue opere.
   Notevoli lo scalone, i camini in marmo scolpiti, alcuni magnifici soffitti ad intagli, stucchi, dorature e
   dipinti del Palma e d'altri buoni artisti adornanti l'interno di questo palazzo.
   Palazzo Trcvisan (San Marco, Rivo di Canonica) (fig. 85). — Quest'edilizio, in perfètto stile lombardo, si distingue soprattutto per la finezza e la ricchezza dei marmi onde è rivestito ed ornato: se ne attribuisce il disegno a Guglielmo Bergamasco, che non è però della assoluta pei lezione di linee e di proporzioni, onde vanno giustamente celebri i due più anzi descritti. Il 4 ottobre 1577 questo palazzo venne venduto alla famosa Bianca Cappello e da lei donato al fratel suo Vittore. In seguito diventò proprietà dei Cobalti e dei Mora.
   Palazzo Malipiero, indi Trevisan e Cecchini (Campo Santa Maria Formosa). — Sopra un edilìzio gotico assai antico venne eretto questo palazzo nella seconda metà del secolo XV ; ma non sui disegni di Sante Lombardo, come vorrebbero il Tcinanza ed il Milizia, errando la cronologia. Ricca ne è la fronte e per ogni forma di eleganza, leggiadria e preziosità Il marmi risplendente. Fu savio consiglio nel costruttore, per acconciarsi alle forme del preesistente edilìzio e come lo prova la restrizione nelle interne misure della sala, l'introduzione delle due nicchie che fra le finestre del primo piano figurano, dalla cornice abbellite, che sorreggono li mensole e chiudono quasi a farle ombracolo il frontispizio. Sono in armonia colle finestre ricche d'ornati dei piani, colle modanature, cogli intagli, colla modiglionata cornice coronante la fabbrica e coi rotondi e le tabelle di elette scolture o di pietre orientali. 11 terzo piano aggiunto dipoi deturpò l'edilìzio.
   Palazzo Manzoni (San Vito, sul Canal Granile). — Costrutto sulla fine del secolo XV, accoppia alla sontuosità dell'insieme 1 elegante semplicità delle linee. Di ottima fattura i capitelli e gli ornati che in varie parti decorano l'edilizio.
   Altri edilizi, in linea d'arte interessantissimi, evidentemente usciti dall'ingegno degli artisti lombardi fra la seconda metà del secolo XV e la prima metà del susseguente. si trovano, più o meno noti, in vari punti della singolare città. Ricordiamo fra i principali, il palazzo Zorzi, a San Severo, restaurato poscia dallo Scagnozzi; — il palazzo Contarmi, indi Mocenigo, sul rivo delle Poste, magnifico soprattutto perla ricca facciata rivestita in gran parte di marmi orientali; — il palazzo Guizzetti, sul rivo della Fava : il palazzo Grimani, sul Canal Grande, ritenuto opera di Ludovico Lombardo; — indi i palazzi Buseuello e im>'barigo, presso Rialto; — il palazzo Buglioni, già Muti, a San Cassiano, ed altri ancora, senza dire di molte e più modeste fabbriche sparse per ogni dove nella città, dalle quali, in una porta, in una loggia, in una balconata, in un cornicione od in qualche altro particolare salvatosi dalla rovina del tempo e dalla manìa trasformatrice degli uomini, si rivela l'opera e la maniera di qualche buon maestro lombardo e di seguaci suoi.
   Stile del Sanmicheli. — Questo stile, al quale il celebre architetto ed ingegnere veronese ha dato il nome, è una diretta derivazione dallo stile lombardo più sopra descritto, al quale il Sanmicheli innestò elementi classici, con temperamelit.i di linee che costituiscono la impronta speciale delle sue opere ed in gran parte la sua personalità artistica.