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l'arte Prima — Alta Italia
Fig. SO. — Venezia : Palazzo Cornaro-Spinelli (da Calli e Canali).
disegno, secondo le più accreditate indagini, Pietro Lombardo, il quale in quel tempo attendeva in Venezia ad altri importanti edilìzi. Fu commesso da Andrea Loredan e compiuti i lavori nel 1481. Cade perciò la affermazione del Tcmanza che vorrebbe questo palazzo disegnato da Sante Lombardo, nato nel 1504, quando cioè l'edifìzio era già da molto compiuto. Il Sansovino descrivendolo lo dice « essere di gran corpo et di a grande altezza et anteriore in tempo », agli altri da lui descritti « et quasi posto in isola e molto nobile».
La facciata del magnifico edilizio è tutta in pietra istriana; le colonne minori isolate nel mezzo dei grandi archi sono di greco e di altri marmi orientali; di marmo greco sono pure rivestite le riquadrature fra gli intercolonnii ; di porfido, di serpentino, di verde antico e di altri marmi pregevolissimi, i tondi ed i quadrati con bell'arte disposti ad ornamento di essa facciata, la quale, divisa in tre ordini tutti corinzi, ha la superiore trabeazione, con poca differenza, doppia di quella dei sottoposti e la cornice molto sporgente corona con maestosa grandezza tutto il fabbricato.
Gli arditi rapporti, le doppie arcate inserite in quelle degli ordini, il maggior lato fatto dagli intercolonnii agli archi angolari, i risalti del prim'ordine che formano il piano dei tre maestosi poggiuoli del secondo ; gli ornamenti, maestrevolmente scolpiti e
disposti, formano un assieme di eleganza e di perfezione, da essere difficilmente, nonché superato, uguagliato. Fra le finestre del prospetto al pianterreno leggesi scolpita la scritta simbolica, sibillina anzi : Non nobis, Domine, non nobis. L'ala porgente verso il giardino è costruzione assai posteriore ed è dovuta allo Scamozzi.
Questo palazzo, costrutto come fu detto a spese di Andrea Loredan, fu dagli eredi di questo venduto al duca di Iirunswich per 00.000 ducati; nel 1583 lo acquistò dal duca suddetto G. F. Gonzaga, duca di Mantova; venuti a litigio gli eredi del Brunswich col duca di Mantova, questi consenti che il palazzo fosse posto all'incanto c, nel 1589, ne entrava in possesso per 30.000 ducati Vittore Calergi. Estinta la famiglia Calergi passò per eredità in quella Grimani; indi alla Vendramin-Calergi, i quali, nella prima metà del secolo nostro, lo vendevano alla celebre duchessa di Berry, le cui avventure politiche e muliebri occuparono vivamente le cronache italiane, francesi e tedesche per oltre un ventennio. 11 conte di Chambord, figlio ed erede della duchessa di Berry, lo cedette ad un altro principe spodestato e pretendente della famiglia borbonica spagnuola, al duca delle Grazie. Ora è in altra proprietà. — Quivi, ove nelle sue frequenti visite a Venezia prese sovente dimora, mori, per breve malattia,