12G l'arte Prima — Alta Italia
Dalla loggia del palazzo Foseari si ha un meraviglioso colpo d'occhio sui due rami del Canal Grande; ed è questo il punto favorito per godere m tutta la grandiosa e pittoresca varietà quello spettacolo essenzialmente veneziano, ch'ò. la regata colle gondole. Quivi pure viene eretto il palco della Giuria dal quale sì distribuiscono i premi ai vincitori.
Palazzi Giustiniani (Canal tirando, San Pau-taleon). — Sono simili al già descritto palazzo Foseari col quale ebbero in origine comunanza di padroni e di costruttori. Ben di poco dilleriscono nell'architettura dal predetto e come quello hanno profusione di marini orientali e di ornamenti finamente lavorati. Dei particolari architettonici ed ornamentali di questi edilìzi, il Sansovino era ammiratissimo e cotesta antica dimora dei Giustiniani chiamò « nobilissima e per gran spazio di circuito ». Nell'interno si serbano ancora in buono stato soffitti grandiosi, ali intagli, del tempo. Attualmente appartengono alle famiglie Brandolin e Sernagiotto.
Palazzo Sagredo (Santa Sofia, Canal Grande). — Di stile siinigliante ai precedenti è pure questo palazzo, che per altro si distingue da una certa differenza nelle sagome ed in ispecie nei fori tra arco ed arco del gran balcone. Fu costrutto nella seconda metà del secolo XIV; ma, durante il secolo XVI ed il XVII — nel quale, dai Morosini che ne furono i primi proprietari, passò ai Sagredo — subì gravi alterazioni specialmente nel fianco, nella parte d'approdo, e fu ventura che le cose rimanessero a questo punto, per la mancata esecuzione alla disposizione testamentaria di uno dei Sagredo, clic voleva guasta l'antica facciata per rifarla nel freddo barocco del Temanza. Notevole è la grandiosa scalinata del Tirali, adorna di pitture del Longhi raffiguranti la Caduta dei igiganti.
Palazzo dei Batìoero-Partecipazio (San Giovanni in Bragora, ora Campo Bandiera e Moro). — E indubbiamente una delle più antiche fabbriche di Venezia, ritenendosi che servisse di residenza al tribuno delle isole Gemelle o Gemine quando il centro della repubblica era a Malamocco. Ad avvalorare questa opinione si citano i sotterranei dell'edilìzio distribuiti, come allora usavasi. a prigione. Un rifacimento generale, sullo stile dell'epoca, allora messo ili voga dalla fabbrica del palazzo Ducale, lo subì nel secolo XIV. Ma nel secolo barocco inconsulte manomissioni operate a scopo di ristaimi o di preteso abbellimento ne alterarono in gran parte l'euritmia. Nondimeno quel che rimane, e che potè scampare al disastro di quel l'istauro, è buonissimo saggio architettonico del secolo Xl\. (Ili emblemi che ornano la fronte di questo palazzo, attribuiti alla famiglia Badoer, vennero riconosciuti appartenere alla famiglia Gritti, che per molto tempo possedette il palazzo, fu delle più nobili della città e diede magistrati, capitani, senatori e dogi alla Repubblica.
Palazzo Nani-Mocenìgo (San Travaso). — Lo stile archiacuto che in ogni parte è sfoggiato da questo edifizio lo dire costrutto sui primordi del secolo XIV, si clic lo si direbbe opera del Calendario medesimo.
Subì, nel processo di tempo, notevoli mutamenti ed in ispecic dopo il 1501, dopo la morte cioè del doge Agostino Barbarigo, alla cui famiglia tale palazzo, sin dalle origini, apparteneva, come lo prova lo stemma iu marmo inserito negli spazi intermedi della facciata del prim'ordine e ripetuto sull'orlo dei pozzi. Fu cambiata allora la forma del balcone di facciata, simile a quelli del palazzo Ducale, ed altre modificazioni furono introdotte né! rimanente. Anche il Sansovino lavorò a questi rifacimenti e forse a lui si deve se del cospicuo edilizio non fu latto, col prelesto del l'istauro o del rinnovamento, lo scempio totale che altri edifizi dovettero subire. Nell'interno sonvi belle sale, adorne di buone pitture del Santi, dell'Orsi e stucchi del Vittoria. In questo palazzo nacquero e vissero due fra i più celebri e valorosi dogi che abbiano governata la Repubblica Serenissima, Marco ed Agostino Barbarigo.
Palazzo Bembo (San Salvatore, sulla Riva del Garbini). — Anche questo palazzo, nella facciata particolarmente, fa pensare alla scuola del Calendario ed allo splendido prototipo dell'architettura del palazzo Ducale, coi suoi archi acuti, colle colonne, coi capitelli finamente lavorati e co! complesso carattere della fabbrica. I ristami hanno alterata, ma non del tutto rovinata la primitiva elegante architettura di questo edifizio. L'interno fu completamente mutato dalla primitiva disposizione. Appartenne alla famiglia Bembo, venuta in Venezia da Bologna nelle immigrazioni del secolo VI, e quivi diinorò il cardinale Pietro Bembo, letterato, latinista, storiografo, diplomatico uno degli uomini più insigni del suo secolo e gran mecenate degli artisti.
Palazzo Priuli (San Severo in Campo). — Si fa risalire questa fabbrica alla seconda metà del XIII secolo, della quale epoca, salvo le poche mutazioni avvenute per i susseguenti ristami, serba tutta l'impronta del gusto e delle fabbriche contemporanee. Anche quivi si sente l'influenza e l'esempio della scuola del Calendario, specie nella decorazione della facciata verso le Fondamenta dell'Osmarino, costituita da sei arcate sostenute da tre colonne; nella magnifica porta d'ingresso che-dà sul Campo di San Severo ed infine nell'angolo verso le Fondamenta, sorretto da una sola colonna.
Palazzo Pisani-Moretti (San Polo, sul Canal .Grande). — Lo stile di questo palazzo, costrutto tra la fine dclsccoloXIV ed il principio del XV, è pur sempre quello fondamentale del palazzo Ducale, ina nella più accurata lavorazione dei capitelli e degli ornamenti diversi si nota un vero progresso verso il meglio, ed il Cicognara parlandone dice: a che non restava che « a farsi un passo per arrivare ai Bregna, ai Lombardi, « a lutti i precursori del principe della risorta archi-fi lettura, Andrea Palladio ». Questo cospicuo edifizio subì modificazioni in istile lombardo ed il terrazzo praticato al Sommo dell'edilìzio, opera più recente ancora, è in uno stile bizzarro che fa pensare a cose consimili negli edifizi moreschi di Granata e di Cordova. Bella scala interna fatta sui disegni del Tirali; magnifici per decorazioni e dipinti gli appartamenti.