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l'arie Prima — Alta Italia
leone fu modellato con grande spigliatezza. Il monumento è opera dello scultore veneziano laiigi liorro; i bronzi vennero fusi a Monaco di Baviera e fu, con grandi feste commemorative, inaugurato nel 1875.
A tergo del monumento Manin sorge il nuovo palazzo della Cassa di risparmio, in istile del Rinascimento, ma opera moderna dell'architetto Trevisauato.
Nello stesso luogo sorgeva, nel secolo XVI. la casa del Manuzio, celebre tipografo, gloria della tipografìa italiana.
Monumento a Giuseppe Garibaldi (fig. 69).
— All'ingresso dei Giardini pubblici, dal lalo di terra, fu collocato ed il 24 luglio 1885 inaugurato, il monumento a Giuseppa Guribuldì, opera non del tutto fortunata dello scultore Augusto Benvenuti. La figura in bronzo dell'eroe è ritta su un alto masso — collocalo con pessimo pensiero in mezzo ad una vasca d'acqua
— ed ha dietro un garibaldino ed ai piedi un leone.
Per quanto, nel suo complesso, un certo effetto lo
produca, questo monumento appartiene ad un genere d'arte che noi non potremo mai ammirare.
Monumento a Carlo Goldoni. — Sorge nel campo di San Bartolomeo, uno dei centri più popolosi di Venezia, appunto di quelli nei quali il grandissimo commediografo si compiaceva di passeggiare, per raccogliere dalla viva parola del popolo quei dialoghi frizzanti e quelle scenette di genere piene di vita e di verità ch'egli riproduceva sulla scena. Il monumento, inaugurato il 20 dicembre 1880, è opera— specie per la statua, veramente buona — di Antonio Dal Zotto; il piedestallo, in istile rococò, lo stile dominante dell'epoca nella quale Goldoni visse, fu disegnato da Pellegrino Oreflìce.
Monumento a Pietro Paleocapa. — In campo Sant'Angelo fu collocato il monumento che Venezia grata volle eretto alla memoria di Pietro Paleoeapa, celebre ingegnere ed idraulico, ministro dei lavori pubblici e dell'interno durante la rivoluzione del 1848. È opera dello scultore Luigi Ferrari ; l'illustre scien-
ziato è ritratto seduto, mentre sta studiando su un foglio spiegato il progetto di deviazione del corso del Brenta.
Nella casa di stile gotico che si vede in questa piazza esisteva, al principio del secolo, la famosa locanda delle Tre Stelle, ove, nel 1801, mentre attendeva all'esecuzione di sue opere, nel non lontano teatro della Fenice, mori Domenico Cunarosa, maestro fra i più celebri del secolo XVtffi. Una lapide sulla casa lo rammenta.
Monumento a Fra Paolo Sarpi (fig. 70). — Presso la chiesa di Santa Fosca, ove poco mancò non cadesse ucciso sotto il pugnale di un sicario assoldato da nemici fanatici ed implacabili, fu, per sottoscrizione pubblica, eretto il monumento a Fra Paolo Sarpi, servita, autore della celebre Storia del ConcilioTri-dentino, bibliotecario e consultore della Repubblica di Venezia e soprattutto suo consigliere nel grave dibattito, che per certi diritti e prerogative questa aveva con la Curia romana. È una statua in bronzo poggiata sopra un piedestallo assai semplice, ma nel complesso lavoro molto lodato dello scultore Emilio Marsili, veneziano.
Monumento a Nicolo Tommaseo. — A questo fecondo scrittore, erudito filologo, pensatore profondo ed ardente patriota e repubblicano, prova luminosa che il latino sangue gentile zampilla vivo e generoso fino alle pendici dalmate, Venezia, memore della parte da lui avuta nella rivoluzione del 1818 e nella difesa del 1849, volle cretto un monumento, tributo di affetto e di gratitudine. Il monumentò, in marmo di Carrara, sorge in campo Fra ile® co Morosini (già Santo Stefano) ed è opera dello scultore milanese Barzaghi
Monumento all Esercito — Nel campo Angelo Emo sorge questo monumento, eretto per pubblica sottoscrizione in ricordo delle benemerenze dell'esercito durante la terribile innoiidazione del 1882 nel Veneto. È opera dello scultore Augusto Benvenuti e raffigura un Soldato in atto di salvare dalle acque un bambino eduna ragazza. Il piedestallo fu disegnato dal prol. Castellazzi. Venne inaugurato il 15 marzo 1885 ed è ni marmo di Carrara.
ISTITUTI IH 1SELLE ARTI El) EDUCATIVI, I5II5L10TECHE, ARCHITI E MUSEI
Venezia, che per sè stessa, per la sua singolarità, per il numero grandissimo e l'importanza eccezionale dei suoi monumenti, per l'infinità di cose rare che sono di dominio pubblico, potrebbe dirsi un immenso museo, una grandiosa e varia esposizione permanente di belle arti, ha inoltre dovizia di istituti che raccolgono tesori d'arte di ogni specie, cimelii e ricordi d'un passato glorioso di potenza e (li ricchezza, speso in gran parte ad incremento e a difesa della civiltà cristiana, insidiata, menomata per più di otto secoli dalla fanatica semibarbare orientale.
Una rapida corsa attraverso a questo deposito sacro all'arte, alla scienza, alle memorie del passato, non sarà discara a chi vuol farsi un'idea completa di quella città, che ebbe vita e storia di grande nazione.
Accademia di Belle Arti (Campo delta Carità). — La chiesa intitolata a Santa Maria della Carità fu delle prime a sorgere sulle isole della laguna e fu in
origine costrutta in legno. Nel 1119, a spese del patrizio \l uto Zulian, fu riedificata in pietra questa chiesa, alla quale fu poi aggregato un convento, che