Venezia 129
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Venezia : Ponte di Rialto (in attesa della regata). — Da Calli e Canali.
Fig. 60. -
olto dalla soppressa chiesa di Sant'Antonio a Castello; nortaio a bomba, costrutto a corda, cerchiato di ferro ¦ foderato di cuoio, uno dei primi saggi d'artiglieria, isato da Vettor Pisani e da Carlo Zeno alla guerra di Ihioggia ed al capo Algu in Sardegna contro i Genovesi ; armi di Enrico re-di Francia, da lui regalate alla Repubblica nel 1003; cavallo bardato con l'armatura li Erasmo da Narni detto il Gallaiiielulu, condottiero iella Serenissima, magnifico lavoro di ageminatura; >ggetti di tortura che già appartennero a Francesco Carrara, tiranno di Padova ; scudo ed elmo che di-:onsi appartenenti al doge Sebastiano Ziani (1172-78); nonumento all'ammiraglio Angelo Emo, ultimo e va-oroso capitano della Repubblica, lavorato nel 1795 la Canova in Roma; spingarda di bellissimo ed acculo lavoro, clic vuoisi opera del figlio del doge Pasquale Cicogna; bassorilievo in bronzo del monumento id Angelo Emo, già esistente nella demolita chiesa lei Servi ; lama di spada damascata, dono di papa Ni-:olò V a Francesco Foscari ; vessillo turco, tolto dai v eneziani sull'ammiraglia turca di Ali Pascià, alla bat-aglia di Lepanto; scudi, spade, corazze, pugnali, ja-aijan, handschar turchi, arabi, albanesi, montene-
grini ; fucili damasceni ; antico cannone a retrocarica-ripescato nella laguna ; fanali da galere, da galeazze ; fucile a cavalletto pel bordo delle galere, ed un'infinità di altre consimili curiosità.
Gli operai che lavorano nell'Arsenale formano una corporazione che ha antiche e gloriose tradizioni nella storia della Repubblica e che godeva allora di privilegi speciali. Da abili costruttori di navi all'occorrenza si trasformavano in arditi navigatori ed in valorosi soldati per la difesa e la gloria della patria. Nei casi di incendio facevano l'ufficio dei nostri pompieri ; nei casi di pestilenze e d'altre pubbliche calamità gli arsenalotti correvano a squadre a prestar soccorso agli infermi ed ai pericolanti. Fra i privilegi che godevano v'era quello di fornire la guardia al palazzo Ducale, di remare sul Bucintoro nel giorno della Scensa (Astensione), quando il doge su di esso recavasi in pompa magna al Lido per compiere, gettando un anello in acqua, il simbolico sposalizio del mare. Sei patrizi delegati dal Senato, col titolo di provveditori, amministravano e vegliavano sulle cose dell'Arsenale; tre di questi, detti ì padroni dell' Arsenale, avevano obbligo di abitare case nelle sue vicinanze, provviste dal Governo.
ALTttI EDIFIZI PUBBLICI
Ponte di Rialto (fig. GO). — Anticamente, fra I Più tardi, nel 1180, .Nicolò Raratiere, a mantenere 'una e l'altra sponda del Canal Grande, si mantenevano continuate le comunicazioni tra l'ima e l'altra riva del e comunicazioni mediante alcune barche dette seo/e. I canale, immaginò un [ionie galleggiante sopra barche,
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