Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Venezia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (133/387)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (133/387)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Venezia mi
   Libreria. Altro ingresso avevano sull'acqua, mediante I il rivo che scorre dietro e clic proviene dalla laguna. , La parte guardante la piazza serviva ad appartamento , di gala e quella sul rivo, ora prospettante i giardini reali, era ad uso famigliare.
   Assai commendevole è la disposizione interna di questo palazzo, mentre non si può a meno di rimproverare lo Scamozzi di aver voluto, senza necessiti, alterare l'elegante disegno del Sansovino, nella libreria, coH'agginugeni mi terzo ordine; quando, volendo (lare maggiore ampiezza ai locali di abitazione dei procuratori, avrebbe potuto, quanto più voleva, estendersi ad alzarlo dal lato guardante la laguna, meglio esposto per luce e salubrità. .Ma lo Scamo/zi era artista orgo-gliiso, dispregiatore dell'opera altrui e mal si piegava a riconoscere la superiorità d'un maestro, fosse pur questi il Sansovino. A parte questa pecca, la fabbrica da lui ideata ha carattere maestoso ed elegante, ad ini tempo assai gradevole all'occhio, e cosi avesse potuto egli presiedere al compimento dell'opera che non si noterebbe, nella continuazione fattane dal Longhena e da altri, quantunque conservando le stesse simmetrie e linee ricorrenti, la progressiva decadenza del gusto e dell'arte.
   Atrio od aggiunta al Palazzo Reale. — Il Governo del Regno d'Italia, volendo dar compimento condegno e simmetrico alla testa della piazza, ordinava la demolizione del piccolo tempio di San Gemiiiiano — riedificato dal Sansovino nella metà del secolo XVI — e l'erezione di un nuovo edifìzio che chiudesse ad Fip occidente la piazza, congiungendosi alle fabbriche delle Procuratie Vecchie.
   11 lavoro fu commesso all'architetto Giuseppe Soli da Vigtiola, il quale ai sette archi già esistenti su quel lato, ne aggiunse altri otto per una lunghezza di metri 57,7-2, e nel luogo della demolita chiesa del Sansovino, sor-e l'attuale edilìzio, arieggiarne, nei due primi ordini, il disegno delle Procuratie X'uove, ed al terzo ordine sostituendo quel pesantissimo attico, che nello intendimento degli ordinatori — d'allora — doveva portare la statua equestre di Napoleone I. La mancanza d'insieme nelle linee di questo edifizio con quella degli edilìzi contigui, produce un disgustoso efietto.
   Migliore, perchè più semplice e non legata ad altri edifizi, è la facciata di questa fabbrica verso San .Moisè. Quivi, negli intercolonnii, sono murati i busti e le iscrizioni commemorative di Sirlori, Ai-esani, G. Ballista Vari, Jacopo Castelli, i coadiutori valorosissimi di Daniele Manin nel governo della Repubblica e nella resistenza ili Venezia del iS18-49.
   L'atrio, costituente il corpo di mezzo dell'edilìzio,
   al quale si giunge pei tre archi del centro, è degno veramente della maestà dei luogo. Alla sua sinistra si apre la scala regia in due rami disgiunti ad un grandioso ripiano. Di fianco alla scala, dal lato guardante
   52. — Venezia : Campanile di San Marco e Piazzetta vista dalla colonna del Leone (da Calli e Canali).
   la piazza, è una bella galleria e attigua la grande sala ilei ricevimenti e delle feste, decorata da stucchi del Borsato, da dipinti del Politi e da altri. L'antisala è ornata, nel soilitto, da un dipinto allegorico di Paolo Veronese, già esistente nei locali del Magistrato alle biade.
   Torre dell'Orologio (fig. 55). — Sorge alla estremità orientale delle Procuratie Vecchie, presso San Marco. La rozza, ma fedelissima e minuta cronaca di .Marin Sanuto, alla data delti 10 zugno 1496, reca che fo dato principio a bular zoso le caxe a l'entrar de Marseria in la Piaza di San Marcilo sopra il volto, per far le fondamenta di uno horologio molto excelente et alto... 12 cosi fu dilàtti. La commissione di quest'opera importante fu dal Senato veneto data a Pietro Lombardo, che diede il lavoro compiuto in meno di tre anni, tanto che il fedele Sanuto, alla data del 1 febbraio 1499, registrava: ... in questo zorno... a hora... andava el prencipe per Piaza per andar a