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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Spezia
   259
   Entrati adunque tutti in una gondola
   drizzarono il corso verso la nave prodigiosa
   la quale standosi immobile non rifiutò che vi entrassero: e come tutti vi furono saliti
   allora fu reso chiaro il disegno della Divina Provvidenza
   e fu provato che quanto aveva saputo il vescovo di Lucca nel sogno
   era una rivelazione divina perchè aperti da lui ì boccaporti
   vide e videro tutti ivi riposta l'imagine di Gesù Crocifisso
   quella che ora sotto il titolo di Volto Sacro si conserva e si venera nella Cattedrale di Lucca.
   Ma altro tesoro e ben più prezioso aveva Dio destinato alla città di Luui. Il vescovo Giovanni compatendo al dolore dei Lunesi sentissi ispirato a consolarli
   ed avendo già scorto nel dorso di quel simulacro un ripostiglio contenente molte sacre reliquie
   ne estrasse alcune che consegnò al vescovo Apollinare
   e tra queste era precipua e preziosissima una ampolla di vetro piena del Sangue di N. S. Gesù Cristo. — Fu questa la decisione del contrasto
   qui si fe' viva e schietta la gioia nel cuor di tutti
   d vescovo di Lucca ed i suoi furono licenziati a portar seco la sacra effigie del Redentore
   ed il vescovo e i cittadini di Luni entrarono esultanti in città
   portando ili trionfo l'ampolla del Preziosissimo Sangue.
   La storia attribuisce l'origine di questa santa immagine del Salvatore ad un celebre ebreo
   Nicodemo
   uomo ricco e nobile tra i primi di Gerusalemme ed appartenente al Sinedrio
   vale a dire al Senato giu-
   l''ig. 98. — Sarzana : Altare di San Tommaso nella Cattedrale (da fotografia).
   signori di Gerusalemme e altresì senatore
   suo amico e condiscepolo alla scuola di Gesù
   aveva ottenuto da Pilato di poter seppellirlo e già si accingeva a prestare d pietoso uffizio all'amato Maestro
   a lui volle associarsi. Comprata dunque una gran quantità di aromi
   corse al Calvario
   e insieme all'amico depose il Corpo SS. di Gesù dalla Croce e dopo averlo uid.o di preziosi unguenti
   lo seppellì nel sepolcro nuovo che Giuseppe aveva fatto costrurre per sé
   e che ora riputava sua grande fortuna poter destinarlo ad accogliere la salma preziosa del Salvatore del mondo. Dopo l'ascensìono del Signore
   Nicodemo
   perseguitato dai Giudei
   privato dei suoi beni e reso ludibrio della plebaglia
   si ritirò dalla città di Gerusalemme e fu raccolto in Ramla in una casa dall'amico Giuseppe
   ed ivi me-
   daico
   il quale pel grande affetto che portava a Gesù suo maestro
   nel giorno che fu crocifisso
   vinto l'umano rispetto che sino a quel tempo lo aveva impedito di far palese che era suo discepolo
   volle con un atto generoso attestarlo. — Perciò saputo che era morto
   e che Giuseppe d'Arimatea
   altro tra i primi
   viva curiosità di sapore clic cosa fosse e che cosa portasse
   sicché non tardarono d'inviarsi alla sua volta alcuni marinai che primi la videro
   ma senza profitto
   perchè quanto più si spingevano verso di lei per avvicinarla
   tanto più quella si allontanava . . . .
   In quel mentre
   accompagnato da una parte del suo clero e da alquanti pii cristiani appartenenti alla nobiltà
   entra in Luni d vescovo di Lucca B. Giovanni
   it quale
   avvicinalo il vescovo e il magistrato lunese
   dichiara di essere espressamente venuto per quella nave che nel porto è l'oggetto della comune curiosità
   saper egli che il suo approdo in Luni era opera del divino volere
   che entro racchiudeva un Crocifisso che a lui e alla sua città era da Dio assegnato in possesso
   che di tutto quanto esponeva era certo per rivelazione avutane in sogno
   e che egli era pronto ad entrare in mare per visitarla; che se altri
   sebbene con tanti sforzi e con tanto apparato di navicelle
   non aveva pur potuto avvicinarsele
   egli era sicuro elle nè da lui
   uè dal suo seguito si sarebbe allontanata
   e che avrebbero potuto entrarvi e prendere possesso del prezioso dono che il cielo loro favoriva.