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Parte Prima — Alta Italia
Pensato così agli ornamenti interni
il Cardinale pose l'animo a dare definitivo assetto alla facciata. Gii si è veduto come la porta maggiore fosse eseguita nel 1355
e di poco posteriore (leve essere la decorazione di marmo bianco
onde si abbella la metà inferiore della facciata. 11 portale è adornato da tre svelte ed eleganti colonne
lavorate in varia guisa
per ciascuna parte
con graziosi capitelli di lino intaglio
sopra i quali si sviluppano nello stesso ordine i cordoni che datino vaghezza all'arco tondo
determinato di fuori da semplici cornici
le quali fanno bella armonia con le lesene di fianco. Se nella lunetta vi fosse eseguito qualche buon affresco
non saprei dire
quantunque sembri assai probabile; ina lio per documenti sicuri
che nel 1501 vennequivi dipinta una Nostra Donna
da maestro Andrea de l'Aulla
il quale effigiava in untempolaZVrfà sopra una delle piccole porte di fianco
opera questa restaurala parecchi anni appresso e poi scomparsa
quando si eseguì lo ingrandimento della chiesa. Ma la pittura sopra la porta maggiore doveva essere sui primi del secolo passato ridotta in pessime condizioni
se l'Opera deliberava di collocare in quello stesso luogo
un bassorilievo pur rappresentante la Vergine; il che non mi consta fosse mandato ad effetto: certo se vi fu collocato
venue poi rimosso
poiché ai nostri giorni vi dipinse l'Assunta
lavoro poco felice che pur oggi si vede
il pittore sarzanese Camillo Pucci.
Il Calandrili! deliberato a compiere la facciata rimasta a metà
diede incarico del disegno e dell'esecuzione a Lorenzo Ilicomanni
il quale seguendo con buon accorgimento le linee architettoniche della prima parte
le ridusse nella forma presente
decorandola della finestra circolare vagamente ornata
sotto alla quale lasciò scritto:
O. F
M. LAUREN. 1>E l'KTRA SANCTA ;
e in alto lo stemma dei Calandriui con la data:
A. K. B. MCCCCLXXlIll ;
nella fascia poi che ricorre lungo il coruiciune del timpano si legge:
PHV. CARDI. IÌONOM1EMSIS MAJOR.
I'ENINTEN. DE FAM1L1A CAI.AUDR1KA PATRIA SARZAKEN. HVNC (sic) FACIES
SVl'RA MEDIVI! AVX1T FENESTR1S AC STATV1S PIE DECOHAIII FECIT.
Senonclie le statue
che certamente ebbe in animo di fare erigere
non vi furono poste per allora
a cagione forse della morte del Cardinale
avvenuta nel 14-70: solamente nel 1735 si mandò ad effetto dagli operai il divisato disegno
facendo eseguire ed innalzare sul timpano le tre statue rappresentanti Sergio IV
Sant'Eutichiano e Niccolò V.
Nel 1504 per mano di maestro Bartolomei! della Crocara " maistro de lavorare de mannori „
si fece " uno piano tanto quanto dura la facciala danno canto all'altro
et quatro scalini apreso de marmo
„ servendosi perciò del marmo cavato dalle ruine di Luni; poi nel 1592 si dette opera a lastricare la piazza sottostante.
La parte interna del tempio non subì nel corso dei secoli XV e XVI sostanziali cambiamenti
quantunque venissero eseguiti alcuni parziali lavori così nel coro come nelle cappelle laterali
nel presbiterio e nella sacrestia : era riserbato alla barocca smania innovatrice del seicento rompere malamente le armoniche linee di questo edificio. Già fino dal 1699 veniva chiamato da Genova maestro Battista Cantone architetto
affinchè presentasse un modello per ingrandire il coro e la sacrestia
senza che per allora il disegno fosse mandato ad effetto; nel lG16però si riprese a discutere sulla convenienza di erigere una cappella speciale per raccogliervi le reliquie
e venne domandato al Governo della Piepubblica di Genova il permesso di giovarsi a questo fine dei redditi dell'Ospedale
il che essendo stato consentito
si fe' venire da Genova maestro Gregorio Storace per dar mano alla cappella
che giusta la deliberazione
doveva essere murata sotto all'altare maggiore ed al coro in forma di cripta. Ma l'anno successivo si mutò divisamente e fu deliberato ricostruire all'uopo la cappella a destra dell'altare maggiore dedicata a San Niccolò e Santa Lucia
secondo il disegno di Giacomo e Michele Guidi scultori carraresi
ai quali venne affidato il lavoro. Questa cappella
che oltre ai due santi sopra indicati si vede dedicata altresì a San Basilio
forse in memoria della antica pieve
era di giuspatronato della famiglia Griffi
notevole in Sarzana
in ispecie per i molti Botaci dati alla patria
i quali lasciarono copiosi ed importanti notu-lari: quivi nel 1541 Filippo Griffi dottore e chierico cappellano
volle porre ad ornamento un'ancona
che commise " M. Antonio Olim Io. Marie de Carpena ha-bitatori Spedie depintore
„ che è il lodato artefice conosciuto col nome di Carpenino
certamente da Carpena sua patria in quel di Spezia. Ora i patroni
secondando la richiesta degli operai
concedono si possa erigere la nuova cappella
purché non sia pregiudicato alcun loro diritto
e vi si faccia dipingere da buona mano i Santi Niccolò e Lucia. Ciò fu eseguito assai più tardi
poiché troviamo soltanto nel 1626
dato l'incarico al pittore Domenico Fiasella
di dipingere sulla tela nei quadri laterali
lasciati a questo fine
da una parte S. Lucia con a destra S. Apollonia
ed a sinistra San Barnaba
dall'altra Sau Niccolò in mezzo a San Giorgio e a San Lazzaro. Giovanni Francesco Galeutti ebbe il carico degli affreschi della vòlta
e in seguito Francesco Agnesimo scultore
lavorò le due piccole figure rappresentanti S. Lazzaro e 8. Andrea collocate ai due fianchi dell'altare Le lunette soprastanti ai quadri menzionati rimasero vuote fino all'anno 1653
in cui si commise al Fiasella di apporvi due tele dove fosse dipinta laastrage degli Iunuceuti e il Martirio di Sant'Andrea.
Anche il coro dovette subire nel 1G10 " la forma j moderna secondo il diseguo di maestro Niccolò Bardi
nella quale opportunità rimossa la grande ancona di marmo
venne trasportata nella cappella destra di crociera dedicata alla Purificazione ; ma poiché i devoti domandavano a gran voce fosse rimessa all'altare maggiore l'immagine della Vergine
si spiccò barbaramente dal suo luogo per collocarla nell'alto del coro
sostituendovi un goffo bassorilievo rappresentante la Purificazione
opera di Domenico Sarti da Carrara.__
Cenni storici intorno alla S. Reliquia del Preziosissimo Sangue di N.S. Gesù Cristo (fig. 99)
che si conserva nella Cattedrale di Luni-Sarzana. (Eslratlu da uu uirastolo pubblicalo nel 1883).
Era il Venerdì Salilo ultimo giorno di marzo dell'anno 782 dell'E. C.
quando in quel porto entrava una nave senza piloto e senza equipaggio. La singolarità e stranezza del fatto eccitò
come è naturale