Mandamenti e Comuni del Circondario di Spezia 257
certo coordinate allo stile architettonico dell'edificio. Il soffitto era costrutto da robuste travature semplicemente lavorate. Sulla fine poi del secolo XV riattandosi o rifacendosi il tetto
si dipinsero "li legnami „ per mano di un maestro Gottardo.
Quel tanto d'antico rimasto intatto
e ciò clic ancora si vede sotto alle opere eseguite posteriormente
ci ha consentito di dare un'idea generale della nostra Cattedrale
riferendoci alla sua primitiva costruzione; alcune altre particolarità si potrebbero certamente rilevare ove si praticassero opportuni saggi. Ma le nuove cappelle sfondate sul dechino del seicento nei muri laterali
tolgono quasi del tutto la possibilità di indagare se qualche dipintura od altro ornamento quivi esistesse da antico
quantunque si sappia che il tempio era decorato così da una parte come dall'altra di una serie d'altari rispondenti in numero alle moderne cappelle. Anzi tre più
se si considera che antiche memorie ci attestano l'esistenza di due altari in fondo sotto all'attuale cantoria
e di un terzo posto all'un dei lati nella cappella della Purificazione (lìg. 97).
La chiesa rimase
può dirsi
nelle descritte condizioni fino al 1450
quando Andreola e Filippo Galandrini
madre l'una e fratello uterino l'altro di Niccolò V
vollero dedicata a San Tom-muso (lìg. 98)
in onore del pontefice che portava appunto questo nume
la cappella a sinistra della crociera. La quale per opera dei maestri Antonio Malioli da Carrara e di Benedetto Bel-trami da Campione
venne alquanto allungata e tutta fasciata di marmo bianco all'esterno
con zoccolo
lesene
stemmi
cornici
archetti
e adorna di due eleganti finestre bifore. Nell'interno il cardinale Filippo fece collocare una iusigne ancona di marmo
pregevole opera di Leonardo Riccomanni da Pie-trasanta
già da lui eseguita negli anni successivi al 1432
a commissione degli operai
per l'altare maggiore
dove tino a questo tempo era rimasta. Oltre all'armonico insieme
e alla bellezza delle figure e degli ornati cos'i in basso come in alto rilievo
è notevolissimo il gruppo centrale della Incoronazione
la quale si porge all'occhio del riguardante
per dirla colle parole del notaro " cum trono ili medio
et figuris duabus
vide-licei coronalionis Virginis Mariae per Deum l'atreni... cum quatuor Evangelistis circuincircKa dictum tro-
num..... cum pavigliono supra dictum tronum;
cum duobus angelis
et una capella aperta supra dictum paviglionutn
et cum figura Dei Patris supra dittarti capellam „. Opera condotta cou singolare maestria
che ci ricorda la scuola di Jacopo della Quercia
alla maniera del quale sembra essersi rifatto lo scultore pietrasantino. Ma poiché a cagione di questo trasporto dell'ancona
restava spogliato l'altare maggiore
il cardinale Filippo provvide a fame eseguire un'altra
per la quale si commise
allo stesso artefice
che si associò per quest'opeia il nipote Francesco nel 1163.
L'ancona riuscì più grandiosa della prima
cosi per ampiezza come per il numero delle figure
delle storie e degli ornati. Presentava nel centro l'immagine della Vergine col Bambino
ai cui lati stanno
Fiy
97. — Saizana : Altare della Purificazione nella Cattedrale (da fotografia).
in alto rilievo
Sant'Andrea
San Marco
San Giovanni
San Pietro
San Luca e San Niccolò
quindi negli scomparii sei storie in bassorilievo della Passione dì Cristo
e al sommo altre figure di santi
vuoi sopra i colonnini
vuoi nelle medaglie a ilio' di cimasa. Il tutto coordinato e riunito per mezzo di lesene intagliate
cordoni
cornici
archetti
con ornamenti di frutti e fiori linamente lavorati. Sebbene questa pregevole scultura faccia degno li-scontro alla prima
pute se ne distacca alquanto ili ispecie per ciò che tocca alle figure
le quali già ci fanno sentire la materia del Civitali
che a quest'ora aveva incominciato le sue prove; uè sarebbe forse lontano dal vero il supporre che pur egli ponesse la mano in questo nostro lavoro.
215 - Ila futi-la