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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Spezia
   255
   difesa
   tra le quali veggonsi tuttodì l'antico bastione a fior d'acqua dotto Belforte
   l'altro detto il Castello
   ed una torre posta entro terra. A poco più di 4 chilometri dal paese
   sul colle detto Reggio
   sorge un santuario sacro alla Madonna. La parrocchiale di Santa Margherita
   a tre navate
   è assai prossima al mare
   e il campanile ottagono si regge sulle quattro colonne del presbiterio
   con galleria di marmo in giro e otto finestroni. Congregazione di carità
   legato Pensa. Cereali
   olio
   agrumi
   castagne
   fieno
   ma soprattutto vino prelibato
   già decantato dal Boccaccio in una sua novella
   dove parla della Vernaccia di Corniglia (a est di Vernazza)
   donde vogliono alcuni derivasse il nome di vernaccia.
   Cenni storici. — Vernazza fu dapprima signoreggiata dalla famiglia Da Passano
   che era molto potente nella Liguria orientate
   e poi dai Fieschi
   che la cedettero metà al vescovo di Luni e metà alla Repubblica genovese.
   Uomini illustri. — Diede i natali a parecchi insigni personaggi
   fra i quali un Castruccio
   un Ettore Vernazza
   un G. Redoano
   vescovo e celebre giureconsulto : Marco Caratino
   ammiraglio della Repubblica veneziana
   uno degli eroi della battaglia di Lepanto
   e G. B. Visconti
   rinomatissimo antiquario del Museo Vaticano
   padre del non men celebre Ennio Quirino Visconti
   nato nel 1751 a Roma
   morto nel 1818 in Parigi
   ov'era professore di archeologia.
   Una famiglia oriunda di Vernazza
   di cui prese il nome
   andò a stabilirsi in Piemonte e da essa discese il celeberrimo barone Vernazza
   nato in Alba
   uno dei luminari dell'Accademia delle Scienze di Torino
   preside della biblioteca della Università
   da lui arricchita di 300 carte originali ed autore dì scritti eruditi.
   Coli
   elett. Levanlo — Dioc. Sarzana — P2 a Monterosso al Mare
   T. a Corniglia.
   Mandamento di SARZANA (comprende 6 Comuni
   popol. 21
   995 ab
   ). — Il territorio fa parte dell'estrema Liguria orientale
   è lambito dal mare e confina con la provincia di Massa e Carrara. E occupato da molti monti e colli e bagnato dalla Magra
   dalla Calcandola e da vari altri torrenti. Suolo ferace di numerosi prodotti e persino d'erbe tintorie
   nè vi mancano le produzioni minerali.
   Sarzana (9647 ab.). — Sta fra colline deliziose che vanno digradando dai monti della Lunigiana
   sulla sponda sinistra della Magra e della Calcandola
   ed è cinta da grosse mura con quattro bastioni e quattro porte
   fra cui primeggia porta Romana
   detta anche porta Nuova perchè ricostruita nel 1783 e fregiata di marmi e di ornati. I fossi colmati son coltivati a viti
   ad ontani ed aranci
   e la fortezza in un angolo della città a greco serve per carcere giudiziario. Quattro sono le vie più notabili e quattro le piazze
   fra cui quella della Cattedrale.
   La Cattedrale (fig. 96)
   incominciata nel 1355
   ma ultimata soltanto nel 1474
   è un bel modello del gotico italiano primitivo
   ha una facciata semplice di bianco marmo carrarese
   con tre statue
   fra cui quella di papa Nicolò V. Nel 1664
   su disegno del Carloni
   milanese
   fu ampliata
   cambiata il suo stile gotico in classico e ridotta a croce latina
   scompartita in tre grandi navi ad arco
   sorrette da piloni ottagonali in marmo
   ai quali fanno riscontro sulle mura laterali pilastri corinzi con cornice
   fregio e cornicione d'ordine dorico. Vi si ammirano non pochi cimeli! : una tavola con vari Santi del Solimene ; due Angeli e vari busti in marmo di papi e cardinali di Pietro Baratta; due quadri del Fiasella
   soprannominato il Sarzana; un altro di Giuseppe Crespi
   detto lo Spaglinolo
   e due recenti di due pittori sarzanesi
   Luigi Belletti e Camillo Pucci. Assai bello è il soffitto
   tutto in legno intagliato
   lavoro di Pietro Giambellì
   pisano. In una cappella è il sepolcro di Andreola
   madre di Nicolò V
   scolpito verso la metà del secolo XV
   e in altra cappella attigua alla sagrestia vedesi un grande gruppo di sculture
   che si suppongono trasportate da Luni
   epperciò di antichità assai remota. Nell'archivio capitolare si conserva il