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Parte Prima — Alta Italia
e di soli 5 chilometri di circuito
già rinomata pel suo marmo Portoro con vene d'oro
rosse e violacee su fondo nero. Luigi il Grande di Francia ne fece incetta per ornare la sua Versaglia. Napoleone vi fece rizzare
nel 1812
dal Rossi un semaforo per le misurazioni
quando disegnava stabilire nel golfo il principale porto di guerra del Mediterraneo. Dalla Palmaria
su cui sorge un'ampia fortezza circolare
ora penitenziario
si gode di una stupenda veduta del golfo. Importantissima la Grotta dei Colombi
che servì d'albergo nei tempi preistorici
all'epoca della pietra rozza. Fu illustrata con dotte monografìe dall'illustre Capellini e dai professori Regalia e Carazzi. Una gran parte degli interessanti oggetti trovati in detta grotta sono nel Museo civico di Spezia.
L'altra vicina isola del Tino è parte coltivata e parte imboschita ; vi si scorgono gli avanzi di una chiesa e di un convento
e il torrione che vi si ergeva a difesa fu convertito in faro. La terza isoletta Tinetto è deserta e gli avanzi di piccole celle pare attestino antiche abitazioni di anacoreti.
Secondo lo Spallanzani codeste tre isole formavano in addietro un insieme col continente ; la loro breve separazione
l'inclinazione degli strati
la loro correlazione e la stessa roccia onde si compongono dimostrano ciò chiaramente. La roccia delle tre isole è una dolomite contenente molti fossili marini.
Sono in Portovenere alcuni armatori navali
fabbriche d'olio d'oliva
di paste alimentari
ecc. Cave di pietra e del suddetto prezioso marmo Portoro
abbandonate.
Cenni storici. — I re di Aragona furono per lungo tempo signori di Portovenere
i cui abitanti però
non potendone più sopportare il giogo
lo scossero e governa-ronsi per qualche tempo a repubblica
finché assoggettaronsi nel 900 ai Genovesi
dai quali ottennero ragguardevoli privilegi. Nel 1113 i consoli di Genova vi fondarono una colonia
nella quale andarono a por dimora alcune nobili famiglie genovesi Demarini
Dinegro
Defornari
Interiana
Donà
ecc.; e nel 1172 l'arcicancelliere dell'Impero ordinò che stanziassero 20 galee in Portovenere
il quale combattè più volte contro i Pisani e i marchesi Malaspina
avversari dei Genovesi
che fecero costruire le suddette quatlro fortezze.
Uomini illustri. — Vi nacquero S. Venerio
eremita nell'isola Palmaria; Simo-nino Cavalieri
ammiraglio della squadra genovese nel 1267; D. Cappellino
valente pittore
maestro dei due Piola ; G. Lamorati
autore della Storia della Lunigiana
delle Bovine di Luni
ecc. ; il prode Bardella
che combattè contro i Fiorentini
e nel 1494 difese Portovenere contro Federico
fratello di Alfonso re di Napoli
finché fu ucciso a Modone
in Morea
dai Turchi di Baiazette II ; Lorenzo Giamalli
nunzio pontificio a Napoli
ecc. A Portovenere dimorò nel 1783 Lazzaro Spallanzani
onorato nel 1865 di una lapide commemorativa sulla soglia della casa municipale. Molti autori
così antichi come moderni
scrissero intorno a Portovenere.
Coli
elett. Spezia — Dioc. Sarzana e Genova — P2 T.
Ricco del Golfo di Spezia (2546 ab.). — In monte ed in colle si stende il territorio bagnato dai torrenti Depino
Graveglia e Ricco. Nel Depino trovasi un'arenaria composta di granelli quarzosi e di squamette di mica argentina. Nella regione detta Lame delle Valli
a mezz'ora da Ricco e da Graveglia
alla sinistra del torrente omonimo
a 16 chilometri circa da Levanto
giace il capoluogo Ricco diviso in quattro frazioni
con quattro parrocchie
oltre quella di Santa Croce a Ricco
e un'Opera pia. A Ponzò ed a Carpena si vedono ancora gli avanzi dei due castelli che anticamente vi sorgevano. Queste quattro frazioni formavano Comuni separati
e fu solo nel 1806
che per ordine del principe Lebrun
arcitesoriere francese
governatore di Genova e della Liguria
vennero incorporate al Comune di Ricco del Golfo di Spezia. Vino
cereali
legumi
castagne e olio.