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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   242
   Parte Prima — Alta Italia
   Forte Santa Teresa Alta » Molini a vento
   » Cappuccini » Falconara » Pianellone
   Forte Ganarbino
   » Monte Rocchetta » Pailiari (fon polveriera) » Valdilocchi (W.) » Bramapane
   distante
   Trinceramento Castellnzzo
   che comprende la batteria orientale ed occidentale.
   un chilometro dal monte Parodi
   Enormi naturalmente furono le spese per convertire la Spezia in porto militare e munirlo. Sino ai 1873 furono spesi 40 milioni di lire e ne abbisognarono quindi ancora 14. Nel 1883 se ne spesero 22.4 e 13 nel 1885. Ne furono in seguito stanziati altri 49.05 e non saranno certamente gli ultimi.
   Oltre il porto militare si sta ora costruendo il porto commerciale
   del quale pose la prima pietra il duca di Genova nell'autunno del 1890
   e i cui lavori furono dati in appalto all'impresa Fabbiani-Bricchieri di Spezia.
   Veniamo ora alla città
   la quale era cinta anticamente di mura alte 6 metri
   con sei porte che furono atterrate per ingrandirla. La nuova cinta
   piuttosto daziaria
   va dalla batteria Cappuccini a terminare alle falde del monte Fabbiano. Fra le chiese di varie grandezze e più o meno fregiate di marmi primeggia la Collegiata
   costruita nel 1550 in forma di croce latina
   a tre navate. Ammirasi fra' suoi dipinti una Moltiplicazione dei pani
   lavoro pregevolissimo di G. B. Casoni
   discepolo e cognato del Fiasella
   che forse lo aiutò. E una composizione grandiosa e felice con oltre cento figure effigiate con naturalezza
   e sotto il Governo francese fu trasportato a Parigi
   e quindi restituito in un con un lavoro stupendo in terra cotta invetriata
   rappresentante VIncoronazione della Vergine
   del famoso Luca della Robbia
   che trovavasi nella chiesa di San Francesco Grande
   e fu depositato nell'Accademia Ligustica di Belle Arti.
   La città nuova co' suoi begli edifizi e le sue buone strade lastricate e in parte ornate di palmizi
   offre la bellissima piazza Vittorio Emanuele
   aperta verso il golfo
   con alberi e aiuole; e nella gran piazza davanti l'Arsenale sorge la statua del generale Domenico Chiodo (fig. 90)
   morto nel 1870
   opera dello scultore genovese Santo Varni. Il Giardino pubblico fu incominciato sin dal 1825
   e vi è molto frequentato l'elegante caffè del Corso.
   Il palazzo Civico
   edificato nel secolo XIV
   fu restaurato nel 160G
   e dell'antico palazzo Biassa
   che albergò nel 1538 papa Paolo III Farnese
   Carlo V nel 1541
   Andrea Doria e altri personaggi illustri
   non rimane che una parte assai modificata
   ove risiedono le Preture dei due mandamenti di Spezia.
   Il castello di San Giorgio (fig. 91)
   incominciato nel 1371 e i cui avanzi torreggiano ancora sulla collina dominando la città
   è forse l'opera più cospicua che sopravvanzi dell'antica Spezia.
   All'antico Ospedale
   edificato nel 1480 presso l'antica porta Biassa
   ampliato nel 1G73 e soppresso nel 1804
   fu sostituito il convento dei Francescani
   fuori l'antica porta Genova. Fra le altre Opere pie son da ricordare l'Asilo infantile Maria Adelaide
   il Monte di pietà
   l'Orfanotrofio Garibaldi
   l'Ospizio per l'infanzia abbandonata e la Congregazione di carità.
   La Spezia ha due teatri assai belli ed eleganti: il Civico
   Inaugurato nel 1846
   e il Politeama Duca di Genova. Casino civico c Gircelo di marina. Parecchi alberghi con pensione
   stabilimenti di bagni
   acqua potabile
   stazione invernale per gli ammalati di catarro cronico secco collegato con nervosismo.
   Biblioteca dei Filomati
   Istituto tecnico
   Scuola tecnica governativa
   R. Liceo e Ginnasio
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