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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Circondario di Savona
   235
   il golfo dai venti di mezzogiorno. La punla più alta della Palmario
   sta a metri 188 sul livello del mare (1).
   Si entra nel golfo per tre imboccature : la prima fra il capo Corvo e Tino ; la seconda fra il Tino e la Palmaria
   e la terza
   detla la Borea Stretta
   che separa quest'isola da Porto venere. Al promontorio detto Punta della Castagna un altro ne tien dietro con suvvi la fortezza Santa Maria
   il quale
   incrociando quasi i suoi tiri con quelli delle batterie di Santa Teresa sulla costa orientale
   impedisce sino ad un certo segno l'ingresso dei bastimenti nel golfo. Fra questo e il terzo capo è il seno del Varignano
   che dà il nome al magnifico Lazzaretto situato sulla vetta del monte
   all'estremità del braccio meridionale del seno delle Grazie.
   Sopra gli altri promontori sorgono ancora altri forti. La famosa polla d'acqua dolce che scaturiva in mezzo al mare
   ora è interamente scomparsa per i lavori di riempimento fatti dalla R. Marina. Non ne rimane che un piccolo zampillo sulla spiaggia dove le donne vanno a lavare i panni.
   11 Governo fece ancora costruire ultimamente con grande dispendio una diga formidabile all'ingresso del golfo e altri lavori idraulici e fortificatorii son già costruiti o in via di costruzione per rendere il golfo della Spezia il primo porto militare con arsenale del Mediterraneo.
   Le Sprugole. — Curioso il fenomeno geologico nei monti che circondano il golfo della Spezia dalla parte di ovest. Lungo codesto tratto costiero gittansi in mare moltissimi rigagnoli che sgorgano dal piede stesso di essi monti
   e ciò spiegasi dall'essere i monti stessi traforati in più parti da buie caverne e da cavità sotterranee
   in alcune delle quali s'inabissano tutte le acque di certe conche priva d'esito. Codeste acque rovinano in baratri oscuri e vengono poi per occulti tramiti a sboccare perenni appiè dei monti.
   Caverne siffatte che assorbono l'acqua
   del pari che le polle che la emettono
   sono chiamate sprugole nel dialetto del paese. Principale fra esse è quella detta
   (1) L'isola Palmaria nel suo perimetro lia diversi nomi. La parte interna a nord di essa
   e di fronte al seno di l'ortovenere
   ha un seno chiamato Terrizzo
   che è difeso da qualsiasi vento. Camminando verso ponente lungo la costa dell'isola havvi la cura Merlini
   poscia la cava San Giovanni ove il Genio militare ha costruito una batteria con tre cannoni di piccolo calibro per difesa della bocca di Portovenere; dopo questo vi è la cava Cario Alberto
   nome dato da certo Falconi
   scrittore della Guida di Spezia
   il quale
   per indicare quella località che non portava alcun nome
   pose il busto di detto re sopra la collina costruendovi una piccola cappella per ripararlo dalle intemperie.
   Camminando sempre di ponente a sud e via di seguito da sud a levante girando sino a ritrovarsi al Terrizzo si trova lo schenello
   Vissei
   Falconi
   Ligwella
   Pozzale
   Boccio
   il seno della Mariella
   la punta della Scuola e poscia il Terrizzo. Dalla punta dell'isola a ponente
   andando a sud sino alla Vissei per tutta l'altezza dell'isola
   la roccia torma una immensa parete a piombo impraticabile creata dalla natura. Solo un tratto in quella lunghezza è accessibile dal mare
   che forma un seno nel centro dello schenello. In questa fronte dell'isola vi sono diverse caverne entro le quali si va col battello e che hanno una lunghezza di circa 20 metri per 0 di larghezza
   formate dai colpi dei marosi che spinti dal libeccio urtano violentemente in quella parte dell'isola.
   Nel seno della Mariella e nella punta della Scuola son vi
   all'altezza di circa 2 metri sul livello del mare
   dei gabinetti sotterranei ricoperti da scogli
   che servono per incendiare le torpedini
   le quali verrebbero poste attraverso il golfo in caso di guerra.
   L'isola Palmaria è fornita di due stazioni di luce elettrica
   non che del semaforo
   telegrafo e telefono. Sul finire del gennaio 1892 fu fatta la prova della Torre in ferro Umberto I
   con cannone da 120 e del costo approssimativo di 30 milioni.
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