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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   18-2
   Parte Prima — Alta Italia
   Il golfo della Sp ezia (fìg. 89). — Quel ramo dell'Apennino che
   staccandosi dalla catena centrale
   a nord di Sestri
   corre lunghesso il mare a sud-est
   giunto sopra la Spezia
   spinge due lunghe braccia a scirocco rinserrando le acque in un seno o promontorio assai vasto o golfo.
   Portovenere a ovest e il promontorio del Corvo a est ne formano le due punte estreme. La bocca maggiore del golfo ha di fronte ostro-ostro-levante e corre 7100 metri dal Tinetto a Telaro ; il grado di latitudine di questa bocca
   secondo il computo del barone di Zach
   è di 41° 1' 36" 48 e quello di longitudine 27° 37' 32" 29.
   Rispetto alla periferia del golfo in generale
   il maggiore ingresso sta fra il capo del Tinetto e il capo Corvo
   ove è largo 8760 metri ; si ristringe poi su molti punti da 3500 a 2500 metri di larghezza; il suo addentrarsi entro terra dai due capi suddetti sino alla città di Spezia è di 10
   000 metri.
   Ecco ora un prospetto delle dimensioni del golfo :
   Larghezza all'entrata fra l'isola Tinetto e Telaro..............m
   7100
   Ingolfatura da detta linea d'entrata sino alla spiaggia presso San Cipriano tra la rocca
   de' Cappuccini........................» 9000
   Minore larghezza ai 3/o d'ingolfatura partendo dalla suddetta entrata o linea retta del
   Tinetto e Telaro.......................» 2400
   Lunghezza del promontorio occidentale che chiude il golfo dalla parte del mare partendo
   dal monte di Fabbiano a nord-sud dell'Olmo comprese le isole........» 9000
   Idem
   partendo dal canale di Biassa...................» 1000
   Da Portovenere al Tinetto......................» 3000
   Lunghezza dei monti orientali
   ossia da Boschetti presso gli Stagnoni
   e terminando alla
   punta del Corvo........................» 14000
   Nel golfo della Spezia non soffia con violenza altro vento che lo scirocco
   ed anche da esso si può rimanere onninamente al coperto nelle varie cale formate dalle lunghe propaggini apenniniche che scendono intorno al golfo. Uno dei vantaggi preziosi di esso golfo è la quasi uniforme profondità delle sue acque
   sufficiente all'ancoraggio dei più grossi bastimenti
   quali VItalia e la Sardegna
   e l'eccellente qualità del suo fondo coperto di erbe marine che lo rende atto a ritenere fermamente le àncore.
   I suddetti frequenti e scogliosi contrafforti che i monti circostanti spingono nel mare sulla duplice ala del golfo fecero di quelle anse altrettanti porti naturali perfettamente difesi dalle traversie.
   Primeggiano fra essi:
   1° 11 seno di Portovenere e la cala di Oliva che formano insieme un bel porto di 1
   250
   000 metri quadrati di estensione.
   2° La cala dei Corsi
   o della Castagna
   di 160
   000 metri.
   3° L'ansa delle Grazie
   di 240
   000 metri
   poco fonda però nella parte inferiore.
   4° 11 seno del Varignano.
   5° L'ansa di Panìgaglia
   di 400
   000 metri
   con grande apertura
   ma agitata fortemente nei fortunali. In questo seno
   uno dei cinque vastissimi della costa occidentale del golfo
   Napoleone I aveva divisato di collocare un immenso arsenale marittimo. Oltre codesti sonvi altri seni minori.
   A sud-est del golfo giace l'isola Palmaria
   che ha a sud altre due isolette
   Tino (sulla cui punta più alta sorge il faro a luce elettrica) e Tinetto
   le quali riparano