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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   18-2
   Parte Prima — Alta Italia
   Nasce la Magra nella pendice del monte Orsaio nella Lunigiana
   al luogo detto l'Orione
   e la sua prima tonte si viene accrescendo dopo 1111 breve tratto mercè varie polle che da alcune pendici
   dette magre-si
   veggonsi scaturire. I dirupi pei quali questo fiume si fa strada offrirebbero soggetti di calda fantasia per un pittore. Non men bello spettacolo della celebre cascata di Tivoli
   è l'ultima caduta della Magra
   superante' l'altezza di qualunque elevata torre ; e nel vuoto della scogliera da cui si precipita v'ha un ampio ricetto
   dentro cui ognuno può agevolmente starsi al riparo dalle acque cadenti. Cresce ancor più il suo bello nel freddo inverno quando
   agghiacciandosi da ambo i lati una porzione dell'onda
   questa forma quasi una doppia tela in varie fogge piegata
   e la sopravveniente acqua fluida nel cadere precipitosa vagamente zampilla ed in mille guise si frange pei diversi seni e le volute del ghiaccio. Passa la Magra
   già cresciuta di molte acque
   a Pont remoli
   dove riceve nel suo letto il Verde
   nato sui monti detti i Koncaeci; scende poscia ad Aulla
   entra nella Liguria presso Santo Stefano
   accoglie il largo tributo che le reca la Vara
   precide e spesso interdice la strada di Sarzana
   e finalmente trascorre a gettarsi nel mare sotto il fianco orientale del monte Corvo. Colle materie che seco devolve essa accresce la spiaggia e forse alimenta i banchi di arena che
   coll'andar dei secoli
   restringeranno l'ingresso del golfo. La spiaggia che la Magra ha formato alla sinistra della sua foce con le materie da lei trascinate al mare e dal mare rigettate
   si addimancla la Marinella.
   Fazio degli Ubérti così vien poetando della Magra nel suo poema il Dittamondo :
   Io vidi uscir la Magra dalle fasce
   Del giogo d'A])eimin ruvido e fosco Che dell'acque di lui par che si pasce.
   Non vo'
   disse Solino
   che passi orbo : Da questo fiume Toscana incomincia Che voi ve in mar al monte dello Corbo.
   E Dante nel Paradiso
   ìx
   89 :
   . . Macra che per cammin corto Lo Genovese parte dal Toscano.
   Sopra la sponda occidentale d'essa Magra e sotto monte Marcello son le rovine del monastero La Santa Croce
   ove si vuole che Dante cercasse un rifugio chiedendo pace
   com'egli stesso si esprime
   quando fu espulso da Firenze. Questo monastero fu anche visitato da Carlo V e da Francesco I di Francia.
   11 torrente Aulella (Audena
   Via) è fra i principali influenti della Magra. Il suo corso non è che di 28 chilometri
   ma è celebre perchè sulle sue rive il console romano Muzio sconfisse i Liguri che avevano saccheggiato Pisa
   e tolse loro tutto il bottino (Tito Livio
   Mi st.
   lib. xli
   19; Cluvef.
   Ital. aut.
   lib. x
   p. 78).
   La Magra bagna una vallata bella e ridente
   che sì restringe al disotto d'Aulla e Villafranca e nella parte superiore da Pontremoli in su. Essa cambia di letto in ciascuna piena
   contiene una moltitudine di bassi fondi
   ed è agevole passarla a guado nel tempo delle basse acque.
   La valle è percorsa dalla strada rotabile clic
   partendo da Sarzana
   attraversa per Pontremoli l'Apennino al colle della Cisa
   discende per la valle di Baganza
   sbocca a Fornovo
   nella valle del Taro
   e quindi a Parma. A Pontremoli questa strada è sbarrata dalla cittadella che difendeva la città. La valle della Vara è percorsa