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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   m
   Parie Prima — Alta Italia
   Le quattro vittorie del giovine generale Bonaparte a Montenotte
   a Dogo
   a Millesimo e a Mondovì spaventarono la Corte di Torino
   e Vittorio Amedeo III
   comecché voglioso di resistere
   vedendo minacciata la mal difesa Torino
   finì per aderire all'armistizio e quindi al trattalo oneroso di Cherasco
   sottoscritto a Parigi il 15 maggio 179G.
   Biastro (G04 ab.). — È costruito sparsamente sul pendìo di un monte (628 m. sul mare)
   dall'alto del quale si gode della veduta del mare e della città di Genova. Parrocchiale di S. Margherita. Frumento
   castagne
   patate
   vino e carbone vegetale.
   Cenni storici. — Appartenne anticamente ai monaci di San Gaudenzio del Belbo e quindi al marchesato di Glavesana. Nei secoli successivi seguì le sorti di Millesimo
   del cui feudo formava parte.
   Coli
   elett. Cairo Montenotte — Dioc. Mondovì — P3 a Garcare
   T. a Millesimo.
   Cengio (1001 ab.). — Fra la Bormida e il Belbo
   a 3 chilometri da Millesimo
   è parte in colle e parte in piano. In cima di una vicina collinetta
   quasi quadrangolare e bagnata da tre lati dalla Bormida
   veggonsi gli avanzi del suo antico e rinomato castello. Grano
   meliga
   vino
   patate
   castagne e bozzoli ; fabbriche di dinamite
   fra le altre della Società Continentale di glicerina e dinamite.
   Cenni storici. — Appartenne alla Chiosa e quindi ai marchesi di Savona
   che furono lo stipite di quelli di Millesimo
   e ai Carretto marchesi di Bagnasco. Nel 1G3G se ne impadronì il duca Vittorio Amedeo I di Savoia nella guerra contro i Gallo-Ispani
   aggiunse nuove fortificazioni al castello e potè quindi ordinare le suo truppe
   colle quali assalì l'esercito spagnuolo
   riportando la vittoria segnalata di Mombaldone presso Cengio.
   Sul principio del 1G39 gli Spagnuoli
   giunti dalla riviera di Genova
   posero l'assedio a Cengio
   divenuto
   per le aggiunte fortificazioni
   una piazza di non poco rilievo. Avevano occupate tutte le alture in giro trincerandovisi ; ma il castello di Cengio oppose una resistenza disperata e il generale spagnuolo rimase morto sulla breccia. All'arrivo del cardinale La Vallette
   capitano di Francia
   accorso per islog-giare da quei posti il nemico
   si accese intorno a Cengio una fierissìma battaglia
   in cui i Francesi ebbero la peggio ed abbandonarono d forte e le Langhe
   Coli
   elett. Cairo Montenotte — Dioc. Mondovì — P2 a Millesimo
   T. locale e Str. ferr. Torino-Savona.
   Cosseria (1135 ab.). — A 4 chilometri da Millesimo
   bagnato dalle due Bormide e dai torrenti Ponteprino
   Spaletto e Fontana Chiusa
   con parrocchiale della Concezione
   ricostruita negli anni 1G56-G0 e restaurata nel 1831. In vetta ad un erto monto veggonsi ancor le rovine del castello di Cosseria
   famoso nelle guerre della fine del secolo scorso
   e da cui si gode di una prospettiva meravigliosa. A levante infatti si scopre Genova e il mare Ligustico
   e
   a ponente
   la punta del Monviso
   e dagli altri lati veggonsi le Langhe
   Millesimo
   la via per Mondovì
   Roccavignale e i territori di Cairo
   Garcare
   Montezemolo e Cengio. Grano
   meliga
   fieno
   patate
   castagne e vino.
   Cenni storici. — La memoria più antica di Cosseria risale al 967
   in un diploma dell'imperatore Ottone
   e vi ebbero signoria i marchesi di Glavesana e Del Carretto.
   Cosseria signoreggia il passaggio delle due Bormide e custodisce in tal modo l'ingresso al Piemonte. Per la qual cosa fu assediato durante un anno (dal 1262 al 1263) dai Genovesi ; e
   nella guerra tra la Francia
   l'Austria e la Spagna
   le diverse truppe straniere afì'rettaronsi sempre ad impadronirsi del suo castello ed a fortifi-carvisi
   finché fu demolito nel 153G per ordine imperiale.
   Come abbiamo narrato nella battaglia di Millesimo
   negli avanzi del castello di Cosseria il prode Provera
   generale pavese al servizio dell'Austria
   respinse valoro-