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Parte Prima — Alta Italia
Alla sua sinistra stavano le gole di Millesimo
in cui trovavansi i Piemontesi a custodia della strada di Geva e del Piemonte. Gli bisognava perciò ad un tempo sforzare a sinistra le gole di Millesimo per impadronirsi della strada al Piemonte e pigliar Dogo in faccia por schiudersi la via d'Acqui alla Lombardia. Padrone allora delle due strade
ei separava per sempre gli alleati Austro-Sardi e poteva a sua scelta piombare sopra gli uni o sopra gli altri.
Il 13 aprile
la dimane di Montenotte
il Bonaparte
avendo sotto i suo" ordini i generali La Harpe e Massena
andò all'assalto di Dego
ove l'esercito austriaco
sotto il Beaulieu
aveva ricevuto rinforzi da Genova. L'assalto fu terribile e rinnovato più volte durante duo giorni
finché gli Austriaci furono costretti a sgombrar Dego e a ritirarsi verso Acqui
lasciando nelle mani dei Francesi 3000 prigionieri e 13 cannoni.
Due giorni dopo però il generale austriaco Wukassowich
con GQ00 granatieri ch'erano rimasti addietro sul piovente marittimo dell'Apennino
riprese Dego con C00 Francesi. Bisognò ricominciar la battaglia e rinnovare l'assalto. Bonaparte si slancia al galoppo
rannoda le sue colonne
le spinge su Dego
ove sono respinte dai granatieri austriaci
finché l'aiutante generale Lanussc
piantando il suo cappello in cima alla spada
le guida entusiasmate alla vittoria e alla riconquista di Dego
non senza fare alcune centinaia di prigionieri.
Il risultato della battaglia di Dego fu che gli Austriaci non poterono ricongiungersi nò aiutare i loro alleati piemontesi
incalzati dal Bonaparte a Geva e sconfìtti da ultimo a Mondovì
come abbiamo visto
e furono costretti a ripiegarsi sopra Alessandria per coprir Milano e preservarlo da un assalto.
Nella battaglia di Dego il Bonaparte aveva osservato un giovine uffiziale
di nome Lannes
che caricava con gran valore ; ei lo nominò colonnello sul campo di battaglia
e divenne poi il prode maresciallo Lannes duca di Montebello.
Giusvalla (948 ab.). — Si compone di parecchie borgate parte in montagna e parte in collina
alla destra del torrente Valla e a 10 chilometri da Dego
Parrocchiale di San Matteo e chiesuola di San Hocco. Antico castello
ora distrutto
presso il torrente Giusvaletta
affluente del Valla. Grano
meliga
segala
legumi
castagne
molle patate e fieno.
Cenni storici. — Fu già compreso nel marchesato di Dego.
Coli
elett. Cairo Montenotte — Dioc. Acqui — Pa T. a I)ego.
Mallare (1724 ab.). — In una fredda valle circondata da montagne
fra il monte Alto e vai Bormida
si compone di otto frazioni o quartieri
con due parrocchiali di San Filippo Neri e di San Nicolò di Bari
quest'ultima nel centro
ossia nel quartiere di Garroggio
di moderna e bella costruzione
abbellita modernamente di stucchi o dipinti. Ospedale fondato dai Del Garretto
Opera pia per le fanciulle povere. Castagne
granturco
grano
patate
fagiuoli
canapa e fieno. Fabbricazione di cerchi per botti e di pali per sorreggere le viti
di cui si fa un commercio attivo. Rovine di due castelli.
Cenni storici. — Formò già parte degli ampii dominii dei Del Carretto
dai quali passò ai Marini e ai Gavotti
nobili genovesi
e successivamente al duca di Mantova
finché nel 1708 prestò omaggio di sudditanza ai Sabaudi
che ne insignirono i Donaudi di Torino. Molte fazioni guerresche furono combattute negli anni 1794-95-97-99 e 1800 sui balzi che lo circondano
e fu devastato più volte dalle inondazioni de' suoi torrenti.
Uomini illustri. — Mallare si onora a buon diritto dei personaggi seguenti : Giovanni Vico
tenente-colonnello di fanteria
morto nel 1805
si segnalò negli