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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   18-2
   Parte Prima — Alta Italia
   Alla sua sinistra stavano le gole di Millesimo
   in cui trovavansi i Piemontesi a custodia della strada di Geva e del Piemonte. Gli bisognava perciò ad un tempo sforzare a sinistra le gole di Millesimo per impadronirsi della strada al Piemonte e pigliar Dogo in faccia por schiudersi la via d'Acqui alla Lombardia. Padrone allora delle due strade
   ei separava per sempre gli alleati Austro-Sardi e poteva a sua scelta piombare sopra gli uni o sopra gli altri.
   Il 13 aprile
   la dimane di Montenotte
   il Bonaparte
   avendo sotto i suo" ordini i generali La Harpe e Massena
   andò all'assalto di Dego
   ove l'esercito austriaco
   sotto il Beaulieu
   aveva ricevuto rinforzi da Genova. L'assalto fu terribile e rinnovato più volte durante duo giorni
   finché gli Austriaci furono costretti a sgombrar Dego e a ritirarsi verso Acqui
   lasciando nelle mani dei Francesi 3000 prigionieri e 13 cannoni.
   Due giorni dopo però il generale austriaco Wukassowich
   con GQ00 granatieri ch'erano rimasti addietro sul piovente marittimo dell'Apennino
   riprese Dego con C00 Francesi. Bisognò ricominciar la battaglia e rinnovare l'assalto. Bonaparte si slancia al galoppo
   rannoda le sue colonne
   le spinge su Dego
   ove sono respinte dai granatieri austriaci
   finché l'aiutante generale Lanussc
   piantando il suo cappello in cima alla spada
   le guida entusiasmate alla vittoria e alla riconquista di Dego
   non senza fare alcune centinaia di prigionieri.
   Il risultato della battaglia di Dego fu che gli Austriaci non poterono ricongiungersi nò aiutare i loro alleati piemontesi
   incalzati dal Bonaparte a Geva e sconfìtti da ultimo a Mondovì
   come abbiamo visto
   e furono costretti a ripiegarsi sopra Alessandria per coprir Milano e preservarlo da un assalto.
   Nella battaglia di Dego il Bonaparte aveva osservato un giovine uffiziale
   di nome Lannes
   che caricava con gran valore ; ei lo nominò colonnello sul campo di battaglia
   e divenne poi il prode maresciallo Lannes duca di Montebello.
   Giusvalla (948 ab.). — Si compone di parecchie borgate parte in montagna e parte in collina
   alla destra del torrente Valla e a 10 chilometri da Dego
   Parrocchiale di San Matteo e chiesuola di San Hocco. Antico castello
   ora distrutto
   presso il torrente Giusvaletta
   affluente del Valla. Grano
   meliga
   segala
   legumi
   castagne
   molle patate e fieno.
   Cenni storici. — Fu già compreso nel marchesato di Dego.
   Coli
   elett. Cairo Montenotte — Dioc. Acqui — Pa T. a I)ego.
   Mallare (1724 ab.). — In una fredda valle circondata da montagne
   fra il monte Alto e vai Bormida
   si compone di otto frazioni o quartieri
   con due parrocchiali di San Filippo Neri e di San Nicolò di Bari
   quest'ultima nel centro
   ossia nel quartiere di Garroggio
   di moderna e bella costruzione
   abbellita modernamente di stucchi o dipinti. Ospedale fondato dai Del Garretto
   Opera pia per le fanciulle povere. Castagne
   granturco
   grano
   patate
   fagiuoli
   canapa e fieno. Fabbricazione di cerchi per botti e di pali per sorreggere le viti
   di cui si fa un commercio attivo. Rovine di due castelli.
   Cenni storici. — Formò già parte degli ampii dominii dei Del Carretto
   dai quali passò ai Marini e ai Gavotti
   nobili genovesi
   e successivamente al duca di Mantova
   finché nel 1708 prestò omaggio di sudditanza ai Sabaudi
   che ne insignirono i Donaudi di Torino. Molte fazioni guerresche furono combattute negli anni 1794-95-97-99 e 1800 sui balzi che lo circondano
   e fu devastato più volte dalle inondazioni de' suoi torrenti.
   Uomini illustri. — Mallare si onora a buon diritto dei personaggi seguenti : Giovanni Vico
   tenente-colonnello di fanteria
   morto nel 1805
   si segnalò negli