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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Savona
   m
   conchiglie
   fossili
   varie cave d: pietre da calce
   molta argilla per mattoni e alcune tracce di lignite.
   Cenni storici. — Fece parte dell'antico contado di Savona
   e la prima memoria di esso risale al 1111. Nella divisione dell'immensa eredità del marchese Bonifacio di Monferrato nel 1142 fu compreso nella parte assegnata
   col titolo di marchesato di Savona
   ad Enrico Del Vasto. Passò quindi ai Del Carretto
   che nel 1332 lo cede-rono con Cairo al marchese Manfredo di Saluzzo
   dal quale pervenne un secolo dopo ai nobili Scarampi. Cadde poi
   come Finale
   sotto il dominio della Spagna e successivamente sotto quello della Repubblica di Genova. Nel 1625 fu quasi intieramente rovinato dai Franco-Sarcìi insieme al castello
   ed ebbe molto a soffrire nelle guerre del 1799 e 1800. Situato com'è nell'allargamento della valle
   occupa una posizione militare importante ; il perchè Bonaparte
   dopo la suddescritta battaglia di Montenotte
   vi pose il suo quartier generale
   da cui diresse le operazioni contro gli Austriaci nella valle della Bormida
   contro i Piemontesi a Millesimo e nella valle del Tanaro.
   Coli
   elett. Cairo Montenotte — Dioc. Acqui — P2 T.
   Dego (2151 ab.). — In altura sopra la Bormida e in dieci villate sparse pel territorio
   con 7 chiese
   fra cui la parrocchiale dell'Assunta. Avanzi di un antico castello che vuoisi edificato contro le incursioni dei Saraceni. Cereali
   castagne
   fagiuoli
   patate
   fieno
   legna da ardere c carbone. Fonderie e molini.
   Cenni storici. — Dego è luogo antico ; fu devastato dai Saraceni e donato dall'imperatore Ottone I
   con suo diploma del 967
   al marchese Aleramo; pervenne quindi ai marchesi di Savona
   vassalli di Genova
   e con la pace del 1419 dalla Repubblica di Genova passò al marchese di Monferrato
   sotto del quale seguì le sorti del contado di Acqui
   in cui fu compreso.
   Coli
   eleit. Cairo Montenotte — Dioc. Acqui — P2 T. e Str. ferr. Alessandria-Savona.
   Battaglia di Dego.
   La posizione di Dego fu sempre considerata come aminentemente strategica e vi avvennero perciò varii fatti d'armi
   di cui accenneremo qui i principali.
   Il 25 giugno del 1625 un esercito
   composto di 12
   000 soldati tra Francesi e Savoiardi
   prese posizione sulle alture di Dego
   ove rimase sino al 2 luglio recandosi ad espugnare il castello di Cairo ; ma poco stante se ne ritrasse all'annunzio che un corpo poderoso di truppe
   sotto il comando del governatore di Milano
   già erasi impadronito di Acqui. Quell'esercito alleato stava sotto il comando del duca di Crequi
   maresciallo dì Francia
   e del principe Vittorio di Savoia.
   Il 6 luglio del 1745 l'esercito gallo-ispano di 45
   000 uomini
   capitanato da don Filippo
   infante di Spagna
   dal marchese Castellar di Maillebois e dal Pignatelli
   occupò Dego per più giorni
   durante i quali non è barbane clic non sia stata commessa dalla sfrenata soldatesca.
   Ma Dego va specialmente rinomato per una battaglia che collegasi con quella di Montenotte (vedi pag. 214)
   e con quella di Millesimo (vedi pag. 221).
   Dego era già stato occupato nel 1794 dal Massella
   che ne fu sloggiato
   ma nel 1796 divenne il campo di una di quelle battaglie sanguinose che agevolarono al Bonaparte la conquista d'Italia.
   Dopo di essere
   come abbiam visto
   riuscito
   con una mossa mirabile
   a tagliare il centro degli Austro-Sardi ed a separarli a Montenotte
   il giovine comandante
   posto il suo quartier generale a Carcare
   proseguì ad assalirli separatamente.
   Dinanzi a lui
   in fondo alla valle della Bormida
   gli Austriaci che eransi
   dopo la sconfitta
   rannodati a Dego
   custodivano la strada che va da Acqui in Lombardia.
   31U — E^s I^lU-Ja» voi. I.