Mandamenti e Comuni del Circondario di Savona
m
conchiglie
fossili
varie cave d: pietre da calce
molta argilla per mattoni e alcune tracce di lignite.
Cenni storici. — Fece parte dell'antico contado di Savona
e la prima memoria di esso risale al 1111. Nella divisione dell'immensa eredità del marchese Bonifacio di Monferrato nel 1142 fu compreso nella parte assegnata
col titolo di marchesato di Savona
ad Enrico Del Vasto. Passò quindi ai Del Carretto
che nel 1332 lo cede-rono con Cairo al marchese Manfredo di Saluzzo
dal quale pervenne un secolo dopo ai nobili Scarampi. Cadde poi
come Finale
sotto il dominio della Spagna e successivamente sotto quello della Repubblica di Genova. Nel 1625 fu quasi intieramente rovinato dai Franco-Sarcìi insieme al castello
ed ebbe molto a soffrire nelle guerre del 1799 e 1800. Situato com'è nell'allargamento della valle
occupa una posizione militare importante ; il perchè Bonaparte
dopo la suddescritta battaglia di Montenotte
vi pose il suo quartier generale
da cui diresse le operazioni contro gli Austriaci nella valle della Bormida
contro i Piemontesi a Millesimo e nella valle del Tanaro.
Coli
elett. Cairo Montenotte — Dioc. Acqui — P2 T.
Dego (2151 ab.). — In altura sopra la Bormida e in dieci villate sparse pel territorio
con 7 chiese
fra cui la parrocchiale dell'Assunta. Avanzi di un antico castello che vuoisi edificato contro le incursioni dei Saraceni. Cereali
castagne
fagiuoli
patate
fieno
legna da ardere c carbone. Fonderie e molini.
Cenni storici. — Dego è luogo antico ; fu devastato dai Saraceni e donato dall'imperatore Ottone I
con suo diploma del 967
al marchese Aleramo; pervenne quindi ai marchesi di Savona
vassalli di Genova
e con la pace del 1419 dalla Repubblica di Genova passò al marchese di Monferrato
sotto del quale seguì le sorti del contado di Acqui
in cui fu compreso.
Coli
eleit. Cairo Montenotte — Dioc. Acqui — P2 T. e Str. ferr. Alessandria-Savona.
Battaglia di Dego.
La posizione di Dego fu sempre considerata come aminentemente strategica e vi avvennero perciò varii fatti d'armi
di cui accenneremo qui i principali.
Il 25 giugno del 1625 un esercito
composto di 12
000 soldati tra Francesi e Savoiardi
prese posizione sulle alture di Dego
ove rimase sino al 2 luglio recandosi ad espugnare il castello di Cairo ; ma poco stante se ne ritrasse all'annunzio che un corpo poderoso di truppe
sotto il comando del governatore di Milano
già erasi impadronito di Acqui. Quell'esercito alleato stava sotto il comando del duca di Crequi
maresciallo dì Francia
e del principe Vittorio di Savoia.
Il 6 luglio del 1745 l'esercito gallo-ispano di 45
000 uomini
capitanato da don Filippo
infante di Spagna
dal marchese Castellar di Maillebois e dal Pignatelli
occupò Dego per più giorni
durante i quali non è barbane clic non sia stata commessa dalla sfrenata soldatesca.
Ma Dego va specialmente rinomato per una battaglia che collegasi con quella di Montenotte (vedi pag. 214)
e con quella di Millesimo (vedi pag. 221).
Dego era già stato occupato nel 1794 dal Massella
che ne fu sloggiato
ma nel 1796 divenne il campo di una di quelle battaglie sanguinose che agevolarono al Bonaparte la conquista d'Italia.
Dopo di essere
come abbiam visto
riuscito
con una mossa mirabile
a tagliare il centro degli Austro-Sardi ed a separarli a Montenotte
il giovine comandante
posto il suo quartier generale a Carcare
proseguì ad assalirli separatamente.
Dinanzi a lui
in fondo alla valle della Bormida
gli Austriaci che eransi
dopo la sconfitta
rannodati a Dego
custodivano la strada che va da Acqui in Lombardia.
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