Mandamenti e Comuni del Circondario di Chiavari
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In questo mezzo Argenteau e Roccavina
movendo da Sassello
assalirono con impeto le trincee costruite in fretta e in furia dai Francesi a Montenotte
le quali erano in numero di tre
una soprastante all'altra
e quella appunto di Montenotte era la più eminente. I Francesi avevano in loro favore la fortezza del sito
gli Austriaci il numero maggiore dei combattenti
i quali
dopo Serissima lotta
impa-dronironsi delle due trincee inferiori. Rimaneva a conquistare la terza
la più alta di Montenotte e contro di essa volsero gli Austriaci tutto l'impeto delle loro armi vittoriose.
Ma il prode colonnello R.ampon
che la difendeva
fatto giurare a' suoi soldati di non cedere se non morti
li infiammò di tanto coraggio che
combattendo furiosamente
respinsero tutti gli assalti.
Sopraggiunta la notte
le armi posarono da ambedue le parti
per ripigliar la lotta col rinascere del giorno. Nocque assai agli Austriaci un'inavvertenza del loro generale
il quale
mandando ordine
la notte del 10
alle truppe stanziate a Sassello di accorrere in suo soccorso
scrisse domani in luogo di stamane; e ciò tanto più nocque perchè
la notte stessa
il Bonaparte
che era a Savona
mandò di là a Montenotte un rinforzo di truppe
di che non solo rinfrancaronsi i difensori della trincea
ma il Rampon ebbe agio di appostare soldati nei boschi pei quali dovevano passare necessariamente gli Austriaci per tornare all'assalto della trincea.
Nell'istesso tempo il Bonaparte chiamò dalle vicinanze di Voltri il La Harpe
ordinandogli di gettarsi fra il centro e la sinistra degli Austro-Sardi per separarli. Egli stesso poi marciò con due forti colonne
una lungo le montagne della Madonna del Monte per meglio appoggiare Montenotte
l'altra per Altare e le Garcare per oltrepassare la punta del centro sotto il comando d'Argenteau e di Roccavina al vanguardo
sperando con ciò di separarlo dalla destra del generale piemontese Colli.
Spuntava appena l'alba del 12 quando Argenteau
senza far in prima esplorare i boschi
mosse arditamente all'assalto ; ma non era ancora la sua avanguardia giunta vicino alla trincea che fu assalita da una grandine di palle dai Francesi imboscati e da un furioso cannoneggiamento dalla trincea. Gli Austriaci arresta-ronsi
balenarono
disordinaronsi indietreggiando
e il generale Roccavina
gravemente ferito
riparò in Acqui.
Frattanto giungevano in fretta e in furia
da un canto il Bonaparte e dall'altro il La Harpe
di che gli alleati furono costretti
per iscampare a certa sconfitta
a porsi in salvo a Maglioni
a Dego
a Pareto
mentre il Colli
difendendosi strenuamente
ritiravasi anch'esso
avvicinandosi di fianco a Ceva.
Il Bonaparte aveva così raggiunto il suo intento di separare gli alleati ; e non volendo lasciar loro tempo di rannodarsi
seguitò la vittoria scendendo per le rive della Bormida e frapponendosi sempre fra i Piemontesi e gli Austriaci.
Perirono nella battaglia di MontenoLte più di 2000 soldati austro-sardi e circa 3000 tra feriti e sani rimasero prigionieri con 5 cannoni. Dei francesi pochi furono i prigionieri
molti i feriti e più di 1000 i morti.
La battaglia di Montenotte aprì la serie delle vittorie strepitose del Bonaparte in Italia.
Altare (2247 ab.). — Nel versante nord dcll'Apennino
parte in monte e parte in piano
poco lungi dalla riva destra della Bormida
a 14 chilometri da Savona e a 395 metri dal livello del mare. Fortezza; Congregazione di carità
Opere pie Buzzone
Sommorico e Pisani. Vi fioriscono da secoli le rinomate vetraio
le quali costituiscono la ricchezza principale del paese. La Società artistico-vetraria anonima cooperativa fu fondata nel 1816 e fu il primo esempio in Italia di quelle associazioni industriali in cui l'operaio partecipa agli utili ed è in pari tempo