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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   18-2 Parte Prima — Alta Italia
   divisero fra loro (1339)
   e nel 11-31 passò a Milano. I Genovesi
   che non avevano rinunziato alla loro giurisdizione
   lo trasmisero ai marchesi di Monferrato
   e questi poi ad Amedeo Vili di Savoia. Di qui un ammasso di complicazioni fra Genovesi
   Monferrato
   Savoia e Francia. Nella guerra del 1525 i Piemontesi
   alleati di Francia
   presero il castello di Cairo
   difeso da circa 200 Spagnuoli e Napoletani. Nel 1637 il maresciallo di Verrua finì di rovinarlo. Tra il 1708 e il 1735 l'intiero feudo passò a Gasa Savoia. — Varie famiglie contesero per l'investitura davanti la Camera dei conti del re di Sardegna. La lite venne vinta nel 1796 dagli Incisa
   l'anno istesso in cui il vincitore di Montenotte poneva fine colle sue vittorie al tarlato edìfizio feudale.
   Uomini illustri. — Gli Scarampi
   feudatari principali di Cairo
   venuti di Fiandra in Asti
   ove furono ascritti alla nobiltà verso il 1200
   diedero molti incliti personaggi.
   Coli
   elett. Cairo Montenotte — Dioc. Acqui — P3 T. e Str. ferr. Savona-Alessandria.
   Battaglia di Montenotte.
   Quantunque non sia che una piccola frazione di Cairo
   Montenotte divenne celebre nell'istoria per aver dato il suo nome .ad un vasto dipartimento sotto il dominio francese e per la battaglia memorabile del 10-11 aprile 1796.
   Il Direttorio della Repubblica francese aveva disegnato di occupare tutta Italia
   ordinando al suo esercito
   già padrone dei monti liguri
   di aprirsi fra l'Orba e il Tanaro la via già indicata nel 1745 dal maresciallo Maillehois
   Il Milanese era in pericolo al paro del Piemonte ; e il re di Sardegna si affrettò a chiedere alla Corte di Vienna pionti e grossi aiuti
   che non ottenne che in parte.
   Il giovine e sparuto generale Bonaparte
   inviato dal Direttorio a capitanare l'impresa arrischiata
   trovò un esercito stremato di tutto
   senza vestimenti
   senza scarpe
   senza cavalli
   senza denaro e talora senza viveri
   costretto a sostentarsi colla rapina; ma
   tuttoché giovane e sconosciuto
   ei seppe rianimarlo e distribuirlo nelle posizioni trincerate delle alture di Savona.
   Reggevano l'ala destra dei Francesi
   che stendevasi oltre Savona sino a Voltri
   La Harpe e Cervoni ; occupava il centro Bonaparte stesso
   con a destra Massena ed a manca Augereau : comandava infina l'ala sinistra
   che stava a fronte dei Piemontesi
   il Serrurier col Busca
   uomo di straordinario valore.
   11 Bonaparte aveva ordinato al Cervoni di occupare Voltri
   inviando nell'istesso tempo un nerbo di truppe verso la montagna della Madonna dell'Acqua Santa per minacciare l'ampia strada della Bocchetta che accennava a Milano
   calcolando che il Beaulieu
   comandante degli Austro-Sardi
   temendo per la Lombardia
   avrebbe assottigliato il suo centro per ingrossare la sua sinistra e preservare i possessi imperiali; e di tal guisa sarebbe riuscito più agevole ai Francesi cacciarsi in mezzo agli alleati.
   Subodorando il disegno del nemico
   il Beaulieu
   dal canto suo
   erasi deliberato in questo mentre
   di prevenirlo
   concentrando a Sassello
   sotto i generali Argenteau e Roccavina. un grosso corpo di 10
   000 Austriaci e 4000 Piemontesi
   col disegno di assalire il centro francese e
   dopo sgominatolo
   riuscire a Savona ; con che egli avrebbe separato il nemico in due parti e presa quella appostata a Voltri e nelle adiacenze. Per impedire poi al corpo francese in Voltri di accorrere in aiuto del centro
   aveva deliberato di assalire questa terra.
   Il 10 aprile perciò gli Austrìaci movevano all'assalto di Voltri con 6000 fanti e 4 cannoni
   passando principalmente per Campovado e per altri sentieri della montagna
   mentre 200 cavalli con artiglierie
   radendo il lido
   accostavano dall'altra parte al luogo del combattimento ; alcuni legni da guerra inglesi secondavano l'assalto con tiri frequenti dal mare vicino. Mal potendo resistere a tante forze
   i Francesi cederono
   ritirandosi
   col favore della notte
   a Varazze e alla Madonna di Savona
   mentre gli Austriaci impadronivansi delle alture di Voltri.