18-2 Parte Prima — Alta Italia
divisero fra loro (1339)
e nel 11-31 passò a Milano. I Genovesi
che non avevano rinunziato alla loro giurisdizione
lo trasmisero ai marchesi di Monferrato
e questi poi ad Amedeo Vili di Savoia. Di qui un ammasso di complicazioni fra Genovesi
Monferrato
Savoia e Francia. Nella guerra del 1525 i Piemontesi
alleati di Francia
presero il castello di Cairo
difeso da circa 200 Spagnuoli e Napoletani. Nel 1637 il maresciallo di Verrua finì di rovinarlo. Tra il 1708 e il 1735 l'intiero feudo passò a Gasa Savoia. — Varie famiglie contesero per l'investitura davanti la Camera dei conti del re di Sardegna. La lite venne vinta nel 1796 dagli Incisa
l'anno istesso in cui il vincitore di Montenotte poneva fine colle sue vittorie al tarlato edìfizio feudale.
Uomini illustri. — Gli Scarampi
feudatari principali di Cairo
venuti di Fiandra in Asti
ove furono ascritti alla nobiltà verso il 1200
diedero molti incliti personaggi.
Coli
elett. Cairo Montenotte — Dioc. Acqui — P3 T. e Str. ferr. Savona-Alessandria.
Battaglia di Montenotte.
Quantunque non sia che una piccola frazione di Cairo
Montenotte divenne celebre nell'istoria per aver dato il suo nome .ad un vasto dipartimento sotto il dominio francese e per la battaglia memorabile del 10-11 aprile 1796.
Il Direttorio della Repubblica francese aveva disegnato di occupare tutta Italia
ordinando al suo esercito
già padrone dei monti liguri
di aprirsi fra l'Orba e il Tanaro la via già indicata nel 1745 dal maresciallo Maillehois
Il Milanese era in pericolo al paro del Piemonte ; e il re di Sardegna si affrettò a chiedere alla Corte di Vienna pionti e grossi aiuti
che non ottenne che in parte.
Il giovine e sparuto generale Bonaparte
inviato dal Direttorio a capitanare l'impresa arrischiata
trovò un esercito stremato di tutto
senza vestimenti
senza scarpe
senza cavalli
senza denaro e talora senza viveri
costretto a sostentarsi colla rapina; ma
tuttoché giovane e sconosciuto
ei seppe rianimarlo e distribuirlo nelle posizioni trincerate delle alture di Savona.
Reggevano l'ala destra dei Francesi
che stendevasi oltre Savona sino a Voltri
La Harpe e Cervoni ; occupava il centro Bonaparte stesso
con a destra Massena ed a manca Augereau : comandava infina l'ala sinistra
che stava a fronte dei Piemontesi
il Serrurier col Busca
uomo di straordinario valore.
11 Bonaparte aveva ordinato al Cervoni di occupare Voltri
inviando nell'istesso tempo un nerbo di truppe verso la montagna della Madonna dell'Acqua Santa per minacciare l'ampia strada della Bocchetta che accennava a Milano
calcolando che il Beaulieu
comandante degli Austro-Sardi
temendo per la Lombardia
avrebbe assottigliato il suo centro per ingrossare la sua sinistra e preservare i possessi imperiali; e di tal guisa sarebbe riuscito più agevole ai Francesi cacciarsi in mezzo agli alleati.
Subodorando il disegno del nemico
il Beaulieu
dal canto suo
erasi deliberato in questo mentre
di prevenirlo
concentrando a Sassello
sotto i generali Argenteau e Roccavina. un grosso corpo di 10
000 Austriaci e 4000 Piemontesi
col disegno di assalire il centro francese e
dopo sgominatolo
riuscire a Savona ; con che egli avrebbe separato il nemico in due parti e presa quella appostata a Voltri e nelle adiacenze. Per impedire poi al corpo francese in Voltri di accorrere in aiuto del centro
aveva deliberato di assalire questa terra.
Il 10 aprile perciò gli Austrìaci movevano all'assalto di Voltri con 6000 fanti e 4 cannoni
passando principalmente per Campovado e per altri sentieri della montagna
mentre 200 cavalli con artiglierie
radendo il lido
accostavano dall'altra parte al luogo del combattimento ; alcuni legni da guerra inglesi secondavano l'assalto con tiri frequenti dal mare vicino. Mal potendo resistere a tante forze
i Francesi cederono
ritirandosi
col favore della notte
a Varazze e alla Madonna di Savona
mentre gli Austriaci impadronivansi delle alture di Voltri.