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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   18-2
   Parte Prima — Alta Italia
   Noli (1929 ab.}
   — Antica città vescovile sin dal 1232
   siede in fondo al piccolo golfo del suo nome
   a 16 chilometri da Savona
   ed ha un aspetto assai pittoresco. Le sue mura medioevali salgono serpeggiando verso il monte
   fiancheggiate da alte torri come in Albenga
   L'Alighieri ci rammenta l'asprezza del sentiero che metteva a Noli dalla strada che passava su in alto pei monti
   là dove per dipingere una roccia inaccessibile dice nel IV del Purgatorio :
   Yassi in Sanloo
   a discendesi in Noli.
   La maggior chiesa
   concattedrale con quella di Savona
   per l'unione delle due diocesi è dedicata a S. Pietro
   ed appartiene al sec. XIII. Sul finire del sec. XVI ebbe il titolo di cattedrale
   essendosi tolto all'antichissima chiesa di S. Paragosio. Questa chiesa
   che rimonta al secolo Vili
   è il monumento più interessante della città di Noli
   ed in questi ultimi anni dichiarato dal R. Governo monumento nazionale fu per suo incarico rimessa allo stato primitivo dall' ing. De Andrade. Vi si conserva ancora la cattedra in legno del primo vescovo (1232) e sono pregevolissimi due tabernacoli
   dell'altare cioè e degli olii santi
   che si credono anteriori al 1000. Magnifica una porta laterale in stile gotico
   unica che ancora si conserva. L'antico Seminario fu aggregato
   in un con la sede vescovile
   a quello di Savona ; è piccolo ma bello l'episcopio sopra una piccola eminenza soprastante al paese
   che serve di villeggiatura al vescovo di Savona
   ed ove alloggia quando tiene pontificato in quella concattedrale. Piccolo Ospedale civile ; ufficio di beneficenza che distribuisce alcuni soccorsi agli indigenti
   Opera pia Silvana che assegna una dote alle mari tari de povere
   ed Asilo infantile Principe Umberto. Agrumi
   vino squisito
   olio d'oliva ed ortaggi ; ma il prodotto principale viene dalla pesca abbondantissima
   principalmente ds acciughe che s'insalano e di cui si fa poi un commercio esteso ; navigazione poco attiva.
   Cenni storici. —• L'origine di Noi vuoisi risalga avanti l'èra nostra e non era dapprima che un castello edificato sopra un monte detto Orsini
   ove se ne vede ancora qualche vestigio II seno ameno e ben riparato dal capo di Noli appiè del detto monte
   indusse gli abitanti ad abbandonar l'alto per scendere a por dimora sulla spiaggia. Il paese divenne in breve cospicuo pel suo commercio
   per la navigazione e pel noleggio de' suoi bastimenti
   sì che vi ha chi pretende che da ciò derivasse il suo nome di Noli. I ricchi ed i nobili eranvi in generale proprietari delle navi
   avevano il diritto di fabbricarsi torri
   delle quali alcune ancora ne rimangono
   e già ve ne furono più di settanta.
   Noli si distinse nelle crociale contro i Saraceni
   ed oitenne perciò privilegi segnalati da Roemondo d'Antiochia nel 109S
   e due anni dopo anche da Tancredi e da Balduino re di Gerusalemme. A quei tempi il suo commercio era ragguardevole
   ma ben presto decrebbe per lunghe ed accanite lotte con Genova. Nel 1151 Noli cadde in potere del marchese Enrico conte di Loreto
   figliuolo di Bonifacio marchese di Savona ; ma verso il 1196 si costituì in repubblica
   si mise nel 1202 sotto la protezione di Genova
   conservando però una specie d'indipendenza riconosciuta e confermata con vari atti del Senato genovese. Aveva bandiera propria e reggevasi col suo statuto municipale. Il Consiglio
   composto de' suoi primati
   eleggeva il podestà
   ovvero i due consoli
   secondo i casi ; l'appello a Genova era vietato con pena di ammenda.
   Rimase fedele a Genova così nella prospera come nell'avversa fortuna
   armando varie navi in favore di essa nella guerra che Genova
   Venezia ed il papa collegati ebbero a sostenere contro l'imperatore Federico. In guiderdone Gregorio IX l'onorò col titolo di città e con sedia vescovile
   occupata per il primo da un Guglielmo
   canonico genovese. Quindi il verso latino passato in proverbio : Urbs meruit dici