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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parlo Prima — Alta Italia
   e il predetto monte San Giacomo alle spalle
   con ampia piazza e passeggio ame-nissimo lungo la spiaggia. Bellissima la parrocchiale di Santo Stefano
   costruita dal 1650 al 1668
   a tre navate
   con cupola
   maestosa facciata
   due campanili laterali e magnifica scalinata. L'interno è ricchissimo d'ogni specie di marmi
   fra cui le superbe colonne d'ordine jonico che sorreggono le navate. Ammirevole la statua colossale in marmo di S. Stefano che sale al Cielo trasportato da un coro di angeli.
   Fra i dipinti pregevoli son da ricordare : un Crocefisso e quindici misteri della Madonna di Domenico Piola; la Triade del Raggi
   VAnnunziata del Merani
   Sun Martino e San Pietro del Galeotto
   San Biagio di Stefano Glappa e quattordici dipinti della Passione di Gesù Cristo del Palmieri. In molla venerazione degli abitanti è anche l'altra chiesa della Madonna del Carmine.
   Fra i palazzi sono osservabili i seguenti : palazzo Rivarola
   edificato nel 1570 in riva al mare tra fertili e deliziosi giardini
   posseduto successivamente dai nobili Franzoni
   Da Passano
   Carrega e Grimaldi-Gentile ; il palazzo Spinola del 1604
   anch'esso fra giardini presso la spiaggia
   che passò ai Grimaldi e per ultimo ai Pallavicini ; e il palazzo Franzoni del 1696 sulla piazza della marina
   o piazza Franzoni
   con la statua della Libertà e una lapide a Garibaldi.
   Congregazione di carità
   Asilo infantile, Ospedale, pia Casa della Divina Provvidenza, lascito Cordeviola, Ospizio fondazione Benedetto Marini. Le industrie principali consistono in mobili, sedie uso Chiavari e costruzione navale; fabbriche di birra, d'olio, di botti, di piastrelle per pavimenti e grande fabbricazione e commercio di ardesie e marini.
   Cenni storici. — Prima della conquista romana vuoisi che Lavagna fosse una città cospicua della tribù ligure dei Tegulii
   donde il vocabolo tegole
   o lavagne per coprire tetti. Fu poi capitale di una vasta contea del suo nome che già nei 1089 stendevasi al mare da Zoagli sino a Sestri antico. Codesta illustre contea comprendeva non solo ì paesi che formano ora il mandamento di Lavagna
   ma i luoghi eziandio compresi nei mandamenti di Sestri e di Varese e porzione di quelli del circondario di Chiavari.
   I signori di Lavagna esistevano già innanzi al 1000 e il primo nominato in una carta dell'abbazia di San Fruttuoso è un Tedisio Fiesco del 994. Avendo essi
   nel 1132
   rotte le capitolazioni strette coi Genovesi
   costoro mossero lor guerra e nel 1133 presero ed atterrarono le loro castella
   si che i conti di Lavagna dovettero giurare obbedienza ai Consoli ed al Comune di Genova
   finché nel 1166 furono ammessi con franchigie alla cittadinanza genovese
   e nel 1198 rinunciarono il contado di Lavagna al Comune di Genova. Fu allora che i Fieschi ebbero gran parte nelle vicende di Genova
   ove primeggiarono sino al 1528. Andata a vuoto la famosa congiura di Gian Luigi Fieschi (1547
   che diede argomento allo Schiller di una bella tragedia e fu narrata ultimamente con maestria dal compianto Emanuele Celesia)
   questa potente famiglia decadde e si divise nei due rami di Lavagna e Savignonì : il primo dei quali ebbe fine col cardinale Adriano Fieschi dei conti di Lavagna
   e l'altro si estinse nei primi anni del secolo nostro.
   Questa grande prosapia
   che possedeva circa 140 feudi e mescolò il suo sangue con quello delle regie stirpi
   andò debitrice della sua grandezza principalmente a due papi : Innocenzo IV (1243) e Adriano V (1276)
   il primo — portato
   al dire del Muratori
   a maneggiar con grande imperio le chiavi e la spada — tenne testa a Federico II e impedì che signoreggiasse la Chiesa e con essa i Comuni guelfi in Italia.
   Ricorderemo per ultimo che un Filippo Lavagno stampò
   sin dal 19 maggio 1460
   un libro che conservasi nella biblioteca dell'Università di Torino
   e fondò una tipografia in Milano
   introducendovi pel primo l'arte tipografica.
   Coli
   elett. Chiavari — Dioc. Genova e Sarzana — P3 T. e Str. ferr. Genova-Pisa.