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l'arte Prima — Alta Italia
erasi già segnalato nella battaglia dell'Ourthe e in Catalogna
e che si risolse di tentare un'azione decisiva.
Come abbiam visto in addietro
la catena alpina
divenuta Apennino
si accosta nella Riviera di Ponente così presso al Mediterraneo che non lascia fra esso e la cresta delle montagne che rapidi ed angusti declivi
rocciosi in gran parte. Dalla parte opposta per contro
vale a dire verso le pianure eridanee
i pendii vanno digradando dolcemente e con grande sviluppo.
L'esercito francese
stanziato sui declivi marittimi
accampava fra le montagne e il mare ; il piemontese
sotto il generale Colli
stabilito nel campo trincerato di Cova sul rovescio delle Alpi
custodiva le porte del Piemonte contro la sinistra dell'esercito francese.
L'esercito austriaco
parte sulla cresta delPApennino
a Rocca Barbena
e parte sul piovente marittimo
nel bacino di Loano
era per tal modo colla sua destra in comunicazione col Colli
occupava col suo centro la cima delle montagne ed intercettava con la sua sinistra il litorale in maniera da impedire le comunicazioni dei Francesi con Genova.
Un pensiero affacciavasi in siffatto stato di cose. Occorreva assalir con vigore la destra e il centro dell'esercito austriaco
sloggiarlo dalla vetta dell'Apennino e togliergli le creste superiori. Lo si separava por tal modo dal Colli
e
marciando rapidamente lungo codeste creste
rinchiudevasi la sua sinistra nel bacino di Loano fra le montagne e il mare. 11 Massena
uno dei generali di divisione
aveva intraveduto codesto piano di battaglia e l'aveva proposto al generale Kellermann; anche lo Scherer lo intravide e deliberò di mandarlo ad effetto.
Il generalissimo austriaco Devins
dopo fatti nell'agosto e nel settembre alcuni tentativi sulla linea francese di Borghetto
aveva rinunciato ad ogni attacco in quell'anno. Egli era ammalato ed aveva ceduto il comando al generale Wallis ; gli uffiziali non pensavano che a divertirsi durante l'inverno a Genova e nei dintorni.
Dopo aver procacciato alcuni viveri al suo-esercito e 24
000 paia di scarpe
di cui difettava assolulamente
lo Scherer lìssò il suo movimento offensivo pel 2 frimaio (23 novembre).
Egli andava con 3G
000 uomini ad assalirne 45
000; ma la buona scelta del punto di attacco compensava la disuguaglianza delle forze. Egli ordinò ad Augereau di sospingere la sinistra dei nemici nel bacino di Loano e al Massella di piombare sul loro centro a Rocca Barbena e d'impadronirsi della cima dell'Apennino ; per ultimo ingiunse al generale Serrurier di tenere a freno il Colli
che formava la destra sul versante opposto. Il generale Augereau
pur respingendo la sinistra austriaca nel bacino di Loano
non doveva operare che lentamente; il Massena
tutt'al contrario
doveva percorrere rattamente le creste e girare il bacino di Loano per rinchiudervi la sinistra austriaca; il Serrurier doveva ingannare e tenera bada il Colli con assalti simulati.
Il 2 frimaio (23 novembre 1795) il cannone francese svegliò gli Austriaci
che non si aspettavano alla battaglia. Da Finale e da Loano gli ufliziali accorsero in fretta a mettersi alla testa delle loro truppe meravigliate. Augereau attaccò con vigore e senza precipitazione ; ma fu arrestato dal prode Rocca vinti.
Appostato sopra un rialto in mezzo al bacino di Loano
questo generalo lo difese con ostinazione e si lasciò circondare dalla divisione Augereau
rifiutando sempre di arrendersi. Quando fu circuito si precipitò a capofitto sulla linea che lo accerchiava e raggiunse l'esercito austriaco calpestando una brigata francese.
Contenendo l'ardore d'Augereau
lo Scherer lo costrinse a scaramucciare davanti Loano per non spingere troppo presto gli Austriaci sulla loro linea di ritirata. In quel mezzo il Massena
incaricato della parte brillante del piano di battaglia
superò