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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni dei Circondario di Chia\ari
   155
   Baffo
   figlio e successore di Qberlo
   fu quello che indusse
   nel 1309
   i Loanesi ad abbandonare il dosso del Poggio per ['stabilire la loro definitiva residenza in riva al Ligustico e attendere cosi al commercio ed alla navigazione. Nel 1342
   cacciati i Boria da Genova perchè il loro congiunto Antonio fu Cattaneo
   signore di Prelà
   aveva messo in ribellione le terre tutte della valle di Oneglia
   Loano fu aggiudicato alla Repubblica la quale lo restituì agli stessi Doria
   che lo conservarono sino al 1507. Di quell'anno un Corrado io cedette ai Fieschi ai quali nel 1547 venne tolto da Carlo V in seguito alla famosa congiura di Gian Luigi
   e donato con gli altri feudi contiscati all'almirante Andrea Doria.
   Nel 1736 l'imperatore Carlo VI
   in forza dei preliminari di pace conchiusi col re di Francia
   assegnò Loano al re di Sardegna a titolo di feudo imperiale
   e da questi i Doria ne ricevettero l'investitura. Sino al 1770 i consoli loanesi continuarono a pronunciare sentenze in prima istanza nelle cause civili
   ma in detto anno pubbli-caronsi le costituzioni del Piemonte
   e i Doria restarono feudatari di solo nome. Nel 1802 Loano fu riunito alla Francia. Dopo il 1806 fece parte del cantone delia Pietra
   tuttoché di gran lunga più importante del capoluogo. Durò questo suo stato dì soggezione finché colla Repubblica ligure fu riunito agli Stati del Piemonte.
   Uomini illustri. —Diede i natali ai seguenti personaggi: Antonio Ricciardi
   tenuto a' suoi giorni uno dei piti elevati ingegni della Liguria; Fabiano Riclieri ed Agostino Galea
   reputatissimi ecclesiastici; Bernardo ed Antonio Richeri
   che sotto gii ordini di Gio. Andrea Doria presero parte alla memoranda battaglia di Lepanto ; Antonio Stella
   chimico e verseggiatore ; l'elice Isnardi
   archeologo ed istoriografo della borgata; Ambrogio Ramella e Simone Stella
   entrambi letterati e benefattori dei poveri; Giuseppe
   Carlo e Paolo Valerga
   nati da povero muratore
   il primo patriarca latino di Gerusalemme
   il secondo vescovo di Miriolìde al Malabar ed il terzo ricordato dal generale Garibaldi nelle Memorie autobiografiche quale giovane di genio
   di sorprendente valore e profondo matematico
   morto gloriosamente nelle guerre tra i popoli del Piata; Tommaso Risso
   -prode campione di libertà
   intimo di Garibaldi
   con cui divise in America ed in Italia i pericoli e le glorie; Fabio Accame
   giureconsulto; Giuseppe Lavagna
   velile sotto il primo Napoleone
   più tardi presidente emerito della Cassazione di Torino
   ed il di lui nipote omonimo che alPistessa Suprema Corte ledette dotto magistrato; Antonio Sibilla
   egregio violinista; Giuseppe Opisso
   l'esperto e coraggioso capitano
   che primo fra i Liguri passò su barca a vela il periglioso stretto di Magellano.
   Finalmente in Loano ebbe i natali l'angelica donna che diede all'Italia l'Eroe delle Leggende
   ricordata nell'ampio vestibolo del palazzo Comunale con La seguente iscrizione: 1 Loanesi \ j'ncisertfflSii questo marmo \ Ferchè lo fosse nella mente e nel cuore , Delle donne italiane \ Il nome della loro concittadina , Maria Uosa Nicoletta Garibaldi \ La virtuosa e modesta madre , Del più grande fra i grandi del secolo \ Nata da Giuseppe Raimondi e da Maria Maddalena Conti \ Il 22 gennaio 1776 j Morta a Nizza Marittima il 19 marzo 1852.
   Coli
   elett. Albenga — Dioc. Albenga — P2 T. e Slr. ferr. Genova-Ventimiglia.
   \
   Battaglia di Loano.
   Conforme al nostro clivisamento di narrare in succinto le principali battaglie storiche combattute in Italia
   diamo qui una breve descrizione eli quella di Loano
   24 novembre 1795
   che fu la prima vittoria dei repubblicani francesi in Italia.
   Avendo il Direttorio in Parigi deliberato di fare un tentativo per veder modo di staccare
   per mezzo delle armi
   il re di Sardegna dalla sua alleanza coll'Austria e avvicinarlo alla Francia
   affidò il comando dell'impresa al generale Scherer
   che