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Palle Prima — Alta Italia
sullo scorcio del secolo XVI
ha chiesa a tre navate
con lodevoli tele del Brandi-marte
del Paggi e del Lemino
e diversi monumenti sepolcrali. In questo convento
mercè i legati dei signori Ambrogio Ramella e G. B. Rocca
si riunirono le Scuole comunali
e fu aperto un Convitto per gli alunni delle Scuole tecniche pareggiate. Opera pia del Soccorso Ambrogio Ramella per istruzione e per ricovero ai bisognosi
Orfanotrofio
Ospedale
Scuole femminili ed Asilo infantile.
Loano ha nei suoi dintorni alcune chiesuole campestri
fra le quali quella di N. D
di Loreto
carissima ai marinai! che si vuole fosse già ospizio dei monaci benedettini
sincrono a quello del monte Varatella. Ha pure due oratori}
l'uno detto dei Bianchi e l'altro dei Turchini. 11 primo
d'istituzione antichissima
vanta una Madonna del Garaventa di mollo merito. Nel secondo
sorto nel 16G0 per impulso della principessa Violante Lemellinì Doria
è degna d'ammirazione la Nascita di Maria Vergine
affresco di Santo Bertelli
un quadro di G. B. Gaulli
la Visita di Maria a S. Elisabetta in quattro figure di legno
un Nazareno sotto il peso della croce
opere entrambe dello scultore Paolo Olivari
ed un Crocefisso che si giudica del Maragliano. Nella nuova chiesa dei Cappuccini
eretta sul declivo del Gazzo
si custodiscono gelosamente alcuni buoni quadri di scuola genovese
ed un'immagine della B. V. Immacolata che Salvatore Revelli modellò e ridusse in gesso scagliola.
Lungo la strada che riesce al confine verso Borghetto Santo Spirito
s'incontrano le vestigia di due ponti della via Aurelia
e non sono molli anni che sulle rapinose falde di capo Danzo (caput Dancium)
dove ergesi in istile gotico-ligustico l'elegante castello dell'ing. Borei li
sterraronsi non poche monete di argento e di rame
portanti l'effigie ài Vespasiano
di Antonino Pio
di Marco Aurelio e di Faustina
con diversi cocci d tegol«
dì anfore e frammenti di vetro
un cippo di pietra affatto illeso dagli oltraggi del tempo
sopra un lato del quale si legge la seguente iscrizione :
MATRONIS P
DID1US CAI
11 ci incus
V. S
L. L.
Il compianto ramni. Emanuele Celesia
in una dotta monografìa
certificò la romanità dei predetti due ponti
ed affermò che tanto il cippo alle dee Matrone
quanto le monete ed i cocci tratti alla luce nello stabile Borelli
sono evidentissimi segni del percorso della via romana sul fianco di capo Danzo.
Le cartiere di Loano rimontano al secolo XV. Nei successivi due secoli erano assai produttive le saponerìe
le polveriere
il setificio
la tipografia di cui si serbano pregevoli edizioni
e la gualchiera che riforniva di albagi le galero di Spagna e quelle del Pontefice. Dai primordi del secolo XVII sino a quelli del secolo prosente erano tenuti in gran pregio i merletti neri
che costituivano una distinta specialità del luogo. I cantieri Ioanesi
di cui recano notizie i rogiti del Seicento
presero incremento verso il 1780
durarono fiorenti sino al 1875
e di questi tempi
nei quali il vapore detronizzò la vela
sono deserti come cosa vieta. Presentemente Loano ha molini a vapore
attivissime fabbriche di pasto alimentari
due Società di mutuo soccorso
l'operaia e la filarmonica
nonché quelle dei capitani marittimi e dei cacciatori.
Cenni storici. — Non si hanno notizie di Loano anteriori al J07G. Il Serra ed alcuni altri opinano sia stato li conteso Pollupice àe\VItinerario di Antonino Pio
ma con quale fondamento non si sa. D! quell'anno Doodaio
vescovo di Albenga
donava
con Borgio
Toirano
Bardineto ed altri borghi
Lodanum super Podhtm
il primitivo Loano
ai Benedettini del monte San Pietro di Varatella che lo tennero sino al 1171. Da quell'epoca soggiacque una seconda volta alla Mensa vescovile albenganese
finche monsignor Lanfranco Dinegro
per atto 24 gennaio 12G3
lo infeudò ad Oberto Doria
l'almirante dei Genovesi alla Meloria.