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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni dei Circondario di Chia\ari
   153
   Mandamento di LOANO (comprende 4 Comuni
   popol
   6796 ab.). — Territorio a campi
   orti e prati
   viti ed olivi assai produttivi
   bagnato dal torrente Nimbalto
   che scende dai gioghi dell'Apennino e scaricasi in mare in vicinanza del capoluogo. Un canale alimentato dalla sorgente Ae\V Acqua calda serve a dar molo ad alcuni ruolini e ad innaffiare gran parte del terreno che dalla falda meridionale del monte Peglia stendesi sin presso all'abitato. Vi scaturisce anche la sorgente minerale molto salubre detta Luxerna.
   Loano (4278 ab.). — Sorge a est da Albenga
   da cui dista 11 chilometri
   in riva al Ligustico
   nel centro di quell'arco litoraneo chiuso a levante dal capo di Noli
   a ponente da quello delle Mele. Dividesi in due quartieri
   l'uno detto di dentro
   cinto di muro
   l'altro di fuori che s'allunga verso occidente. Ha inoltre le frazioni di Borgo Castello
   dei Massocchi e dei Meceti
   e più lontane
   in fondo alla valle
   quelle di Verzi con parrocchiale di Santa Maria delle Grazie
   acque saluberrime ed una grotta rinomatissima.
   La parrocchiale di San Giovanni Battista
   eretta tra il 1633 ed il 1639
   è di forma dodecagonale regolare
   sormontata da una cupola che si eleva all'altezza di 50 metri. Nell'interno è adorna di graziosi stucchi e di buone tele
   fra le altre notevolissime il Battesimo di S. Giovanni Battista del Fiasella
   la Madonna col Bambino
   S. Pietro ed altri Santi dell'Orazio Deferrari
   ed un S. Antonio abate con S. Paolo eremita da tutti gli intelligenti attribuito al Guerrino.
   A Loano è osservabile il palazzo del Comune
   già sede dei principi Doria
   fatto erigere da Giovanni Andrea I sui disegni del Perugino nel 1578
   lorcliè s'era di fresco munita di muro la borgata. E quadrato nella forma
   commendevolissiino per la sua imponente severità
   per l'ampiezza
   il numero e la disposizione delle sale
   e fiancheggiato da logge
   da bei giardini e
   verso ponente
   da una galleria che lo mette in comunicazione con una torre pentagonale merlata.
   La frazione di Borgo
   anteriore al secolo XIII
   si denomina dal castello che le sta a cavaliere su d'una collina rosa alle falde dal Nimbalto e dal ritano della Berbena. Questo castello
   oggidì di proprietà dell'avv. Francesco Carrara
   si eresse per ordine di Oberto Doria nel 1289
   ed il predetto Gio. Andrea I lo fece restaurare e notevolmente ingrandire sui primordi del secolo XVII. Ivi in quel turno di tempo incominciò a coniare la zecca di cui i Doria avevano avuto il privilegio dall'imperatore Carlo V
   e di essa si conservano alcuni esemplari dello scudo denominalo volgarmente della galera.
   Deve anche Loano alla munificenza di casa Doria i conventi di monte Carmelo e di Sant'Agostino. Quel di monte Carmelo è fattura del 1609. S'innalza sul dosso d'una collina
   da dove l'occhio domina uno dei più incantevoli panorami della Cornice. Vi è annessa una elegante palazzina con torre
   e da Loano vi si accede dapprima per un viale ombreggiato e ricco di zampilli
   poi mediante un lungo ponte a grandi arcate
   che rappresenta da lontano un antico colossale acquedotto. Nella chiesa a croce greca vi si ammirano cinque cappelle di marmo finissimo di Carrara
   squisitamente lavorate
   ed alcuni bellissimi quadri
   quali sono un SanVAndrea e un San Giovanni Battista nel deserto del Passignano
   un San Francesco del Paggi
   e un San Carlo Borromeo in mezzo agli appestati di Francesco Vanni. Son pur degne di menzione due statue
   una in legno della Madonna del Cannine che si reputa del Maragliano
   l'altra in cartapesta rappresentante San Giovanni della Croce di Vincenzo Caprioli. Sotto il presbiterio
   diviso dalla nave mediante una balaustrata
   si apre la cripta sepolcrale dei principi Doria
   che nell'erezione di Monte Carmelo spendevano più di 200
   000 scudi romani.
   Il cenobio di Sant'Agostino
   o della Madonna della Misericordia
   fondato per ordine di Gio. Andrea Doria I e di Zenobia dei marchesi Del Garretto
   di lui moglie
   
   202 — Xa Patria
   voi. I.