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l'aite Pritna — Alta Italia
o nei portici delle case signorili
come in casa dei marchesi d'Aste
nell'atrio e nell'interno della casa del marchese Del Carretto di Balestrino
nell'atrio e portico di casa Pelosc-Cipolla. Codeste Iscrizioni furono registrate ed illustrale dal Muratori
dal Grevio
dal Paganetti
dallo Schiaffino
dal P. Spotorno
dal Bertolotti e da altri.
L'Albenga del medioevo è rappresentata da qualche residuo di architettura e di scoltura nell'esterno delle sue chiese
ma più assai dalle rinomate sue molte torri
due delle quali furono atterrate dopo il tremendo treinuoto del 23 febbraio 1887
ma di cui sopravvanzano ancora quelle del Municipio e l'altissima Balestrino
con alla base
in un picciol largo accanto alla chiesa
tre vetusti e consunti leoni in pietra coricati
e quelle del conte Peloso e del Collegio Oddi.
L'Albenga moderna poi si è abbellita di un bel corso
alberato
con fontana e con alberghi e caffè
alla stazione e sino al mare
fiancheggiato a est da un pulito marciapiede in cemento
dai recenti palazzotti Bellentani
Gastaldi
Maurizio
Soracco e dal recentissimo vago chalet del cav. Borea. Ad altro signor Borea appartiene un'elegante palazzina con giardino.
Dove sorgeva in addietro la chiesa delle monache di San Tommaso fu costruito nel 1800 un solido teatro con 45 palchetti in tre ordini. Fra gli altri edifizi in città
oltre il restaurato palazzo Borea e gli altri succitati
son ragguardevoli il palazzo Vescovile
il vasto Seminario
il nuovo grandioso Asilo infantile
l'ampio Ospedale
ecc. Ricchi lasciti pii Ricci
Oddi
ecc. assicurano alle fanciulle di nobil casato
come alle borghesi e alle popolane congrue doti quando vanno a marito. Collegio-convitto vescovile
Ginnasio
Comizio agrario
Società operaia di mutuo soccorso
Circolo-Congresso operaio
Società agraria industriale
Circolo di ricreazione
due bande musicali.
A ovest della città
nella regione detta Tadino
di faccia all'isola Gallinaria
sten devasi anticamente un sono naturale di mare in forma di semicircolo
che fu ridotto a porto dal conte Costanzo
cognato di Onorio imperatore
condottiero di eserciti contro i Vandali e poi coimperatore
che fece fondare
come abbiam visto
il ponte Lungo. Infatti nella lapide già murata in detto ponte si legge : Cives teda
Forum
Poiitus
commercia dedit. Che la regione Vadino
ora coltivata a vigne ed olivi e traversata dalla ferrovia con in mezzo il piccolo camposanto
fosse un porto di mare
fanno fede la tradizione costante
l'arena
le alghe
gli ossami dei pesci
ecc. che si rinvengono ogni giorno negli scavi per la costruzione dei pozzi d'irrigazione di questa fertilissima regione. Vi si ancorò l'armata navale di Ottone
reduce dalle Gallio
e nel 1568 vi si costruivano ancora navi mercantili rostrate.
Dirimpetto a Vadino
da cui e dal capo Santa Croce la separa un picciol braccio di mare
sorge dall'onde scoscesa
dirupata e in forma quasi ovale l'isola d'Albenga o Gallinaria
così detta secondo Varrone (De re rust.
ni) perchè avendovi i naviganti lasciato alcune gallinelle selvatiche
queste vi si moltiplicarono S1 che da esse derivò il nome. La sua sommità forma una spianateli
ove fu fondato nel 1004 un convento di Benedettini
del quale veggonsi ancor le vestigia in un con una torri-cella isolata. San Martino di Tours
perseguitato dagli Ariani
vi dimorò in una spelonca
pascendosi d'erbe selvatiche. Fu posseduta con altre terre dalla celebre marchesana Adelaide di Susa e passò quindi in possesso del vescovo d'Albenga
e fu acquistata non sono molli anni dal signor Leonardo Gastaldi
che vi fece costruire in vetta un'elegante e graziosa palazzina con giardinetto murato
ne riattò i viottoli per ascendervi dalle spiagge scoscese
ne estirpò i conigli selvatici e v'introdusse daini e caprioli.
Albenga possedeva anche
fra quest'isola e Vadino. una tonnara che vi esisteva ancora nel 1667 e che fu distrutta furtivamente senza che siasi mai potuto scoprire da chi
nonostante il premio promesso allo scopritore.