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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   '130
   l'aite Pritna — Alta Italia
   o nei portici delle case signorili
   come in casa dei marchesi d'Aste
   nell'atrio e nell'interno della casa del marchese Del Carretto di Balestrino
   nell'atrio e portico di casa Pelosc-Cipolla. Codeste Iscrizioni furono registrate ed illustrale dal Muratori
   dal Grevio
   dal Paganetti
   dallo Schiaffino
   dal P. Spotorno
   dal Bertolotti e da altri.
   L'Albenga del medioevo è rappresentata da qualche residuo di architettura e di scoltura nell'esterno delle sue chiese
   ma più assai dalle rinomate sue molte torri
   due delle quali furono atterrate dopo il tremendo treinuoto del 23 febbraio 1887
   ma di cui sopravvanzano ancora quelle del Municipio e l'altissima Balestrino
   con alla base
   in un picciol largo accanto alla chiesa
   tre vetusti e consunti leoni in pietra coricati
   e quelle del conte Peloso e del Collegio Oddi.
   L'Albenga moderna poi si è abbellita di un bel corso
   alberato
   con fontana e con alberghi e caffè
   alla stazione e sino al mare
   fiancheggiato a est da un pulito marciapiede in cemento
   dai recenti palazzotti Bellentani
   Gastaldi
   Maurizio
   Soracco e dal recentissimo vago chalet del cav. Borea. Ad altro signor Borea appartiene un'elegante palazzina con giardino.
   Dove sorgeva in addietro la chiesa delle monache di San Tommaso fu costruito nel 1800 un solido teatro con 45 palchetti in tre ordini. Fra gli altri edifizi in città
   oltre il restaurato palazzo Borea e gli altri succitati
   son ragguardevoli il palazzo Vescovile
   il vasto Seminario
   il nuovo grandioso Asilo infantile
   l'ampio Ospedale
   ecc. Ricchi lasciti pii Ricci
   Oddi
   ecc. assicurano alle fanciulle di nobil casato
   come alle borghesi e alle popolane congrue doti quando vanno a marito. Collegio-convitto vescovile
   Ginnasio
   Comizio agrario
   Società operaia di mutuo soccorso
   Circolo-Congresso operaio
   Società agraria industriale
   Circolo di ricreazione
   due bande musicali.
   A ovest della città
   nella regione detta Tadino
   di faccia all'isola Gallinaria
   sten devasi anticamente un sono naturale di mare in forma di semicircolo
   che fu ridotto a porto dal conte Costanzo
   cognato di Onorio imperatore
   condottiero di eserciti contro i Vandali e poi coimperatore
   che fece fondare
   come abbiam visto
   il ponte Lungo. Infatti nella lapide già murata in detto ponte si legge : Cives teda
   Forum
   Poiitus
   commercia dedit. Che la regione Vadino
   ora coltivata a vigne ed olivi e traversata dalla ferrovia con in mezzo il piccolo camposanto
   fosse un porto di mare
   fanno fede la tradizione costante
   l'arena
   le alghe
   gli ossami dei pesci
   ecc. che si rinvengono ogni giorno negli scavi per la costruzione dei pozzi d'irrigazione di questa fertilissima regione. Vi si ancorò l'armata navale di Ottone
   reduce dalle Gallio
   e nel 1568 vi si costruivano ancora navi mercantili rostrate.
   Dirimpetto a Vadino
   da cui e dal capo Santa Croce la separa un picciol braccio di mare
   sorge dall'onde scoscesa
   dirupata e in forma quasi ovale l'isola d'Albenga o Gallinaria
   così detta secondo Varrone (De re rust.
   ni) perchè avendovi i naviganti lasciato alcune gallinelle selvatiche
   queste vi si moltiplicarono S1 che da esse derivò il nome. La sua sommità forma una spianateli
   ove fu fondato nel 1004 un convento di Benedettini
   del quale veggonsi ancor le vestigia in un con una torri-cella isolata. San Martino di Tours
   perseguitato dagli Ariani
   vi dimorò in una spelonca
   pascendosi d'erbe selvatiche. Fu posseduta con altre terre dalla celebre marchesana Adelaide di Susa e passò quindi in possesso del vescovo d'Albenga
   e fu acquistata non sono molli anni dal signor Leonardo Gastaldi
   che vi fece costruire in vetta un'elegante e graziosa palazzina con giardinetto murato
   ne riattò i viottoli per ascendervi dalle spiagge scoscese
   ne estirpò i conigli selvatici e v'introdusse daini e caprioli.
   Albenga possedeva anche
   fra quest'isola e Vadino. una tonnara che vi esisteva ancora nel 1667 e che fu distrutta furtivamente senza che siasi mai potuto scoprire da chi
   nonostante il premio promesso allo scopritore.