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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ti-2
   l'arte Prima — Alta Italia
   11 (lenta è formato dalla confluenza dell'Arroscia (che nasce dal monte Frontero
   bagna Mendatica
   Gosio
   Pornassio
   Pieve di Teco); del Lemme (lungo la vallata di Casanova) ; della Neva (che nasce in più rami dal monte Ce risola
   ecc.) ; del Pennavaria (che scende dal monte Annetta sopra Caprauna a 1000 metri sul livello del mare)
   con cento altri rigagnoli e fiumicelli
   da cui prese nome
   e ne reca il comune tributo al mare. Ma propriamente parlando non prende questa fiumana il nome di Cent a clic circa 2 chilometri sopra di Albenga
   presso le frazioni di Lecci e Bastia
   ove la formano congiungendosi l'Arroscia e la Neva. Questa fiumana è fra le poche della Liguria che non asciughino negli ardori dell'estate. Spaventevole veramente è il volume delle acque che nelle piene essa porta al mare
   passando sotto il ponte
   forse troppo stretto
   di Albenga (1). Non ha il fiume nel piano che un debole pendio
   onde allargandosi rapisce all'agricoltore preziosi terreni. Ingrossando corrode i fertili campi : ma i suoi allagamenti
   ove non siano accompagnati da corrosioni
   lasciano un limo fecondatore. Il suo bacino 11011 è che di 506 chilometri quadrati di larghezza; ma in tempo d'inondazioni mena d'ordinario 27
   342
   000 metri cubi d'acqua al giorno. 11 letto del fiume è nel piano da 300 a 500 metri di larghezza. Nei luoghi rinserrati ha da 6 a 7 metri d'altezza su 120 di larghezza. Malgrado la larghezza attuale dell'alveo avviene tuttavia che nelle piene tutta quesla bella pianura resti interamente coperta dalle acque. Vi si conserva la triste memoria delle inondazioni avvenute negli anni 1609
   1705 e 1706 ; ma la più dannosa di tutte si fu quella del 3 ottobre 1744
   nella quale
   straordinariamente ingrossate le acque
   allagarono Albenga
   e nelle campagne più 11011 si vedevano che le cime dei più grandi alberi. Anche l'ultima recente inondazione del 1886 riuscì assai disastrosa
   sì che fu mestieri riattare i ponti ferroviari ricostruendone alcuni in ferro. La pendenza del Centa è presso le sorgenti assai ripida
   ina si riduce in seguito da 8 a 9 metri su 200. Nell'entrare che fa sul piano questo fiume piglia una pendenza insensibile ; e a cagione appunto di questo debole pendìo delle acque nelle pianure d'Albenga succedono spesso i traboccamenti e danni
   
   Altre volte il Centa passava a 620 metri all'est di Albenga sotto il così detto ponte Lungo (fig. 53) che giace a fianco della strada di Genova ; esso è lungo 147 metri
   largo 3 Va ; lo compongono dieci archi larghi 9 metri ciascuno
   con pile intermedie di metri 4 lj9. È fabbricato con pietrame cementato
   fasciato di pietre quadre larghe 1111 metro. Non si alza più di metri 3 dal suolo; il resto è sotterra. La breccia
   di cui è formato in parte quel ponte
   scavasi tuttora dai monti vicini; s'argomenta che lo fabbricasse verso il 414-18 il conte Costanzo
   cognato di Onorio
   fatto poi suo collega nell'impero. Ma il ponte è così ben conservato che i pilastri
   che sono interrati sino all'impostatura degli archi
   sembrano stati fatti circa un secolo fa. Questo ponte può riguardarsi come principale monumento romano
   non già de' bei secoli d'Augusto
   ma sul tramonto della bell'arte edificatoria. La fiumana che sotto pas-savagli si è dipartita dall'antico suo letto per correre ad occidente della città. Questa fiumana era per lo passato il flagello di Albenga
   poiché ad ogni pioggia allagava i suoi dintorni e superava le ripe
   cosicché tutta la città ne restava inondata
   e fin
   (1) Nel 1892 verrà intrapresa la costruzione di altro ponto
   lungo circa 80 metri
   e vorrà ampliato il letto del torrente
   al disopra del molino Branca.