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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Genova
   111
   Uscio (2454-ab.). — In collina presso le sorgenti del torrente Recco
   a sud-est e a circa 23 chilometri da Genova
   con tre parrocchiali: Sant'Ambrogio di Uscio
   San Rocco di Terrile e la succursale di Galcinara. 11 territorio
   irrigato da parecchi rivi
   produce in copia grano
   uva
   meliga
   marzuoli d'ogni sorta
   patate
   castagne
   e
   sugli alti ed ameni colli
   falciasi molto fieno per l'allevamento di un bestiame numeroso. Cave di ardesie. Due fabbriche di orologi da torre.
   Coli
   elett. Recco — Dioc. Genova — P2ìvi
   T. a Recco.
   Mandamento di RONCO SCRIVIA (comprende 3 Comuni
   popol. 10
   270 ab.). — Territorio montuoso in gran parte
   bagnato dai torrenti Piccagna
   Traversa e I.ndde
   tutti perenni e dalla Scrivia. Suolo discretamente ferlile e coltivato con cura
   da cui ricavansi
   con qualche abbondanza
   cereali
   marzuoli
   patate
   uve ed altre frutta. I molti pascoli favoriscono l'allevamento del bestiame.
   Ronco Scrivia (3219 ab.). — Giace in' situazione romantica sulla sinistra dello Scrivia alle falde di un monticello e a 36 chilometri da Genova
   diviso in tre parrocchie: di Ronco
   di Borgofornari
   ambedue in parecchie frazioni
   e di Pietrafrania. Dinanzi alla parrocchiale di Ronco
   dedicata a San Martino
   stendesi una piazza assai vasta sulla quale trovasi la stazione ferroviaria con elegante fabbricato pei passeggeri. Ad esso fanno capo tutte le linee che dal Piemonte vanno a Genova e viceversa. Havvi pure la composizione e scomposizione dei treni mossi dalla linea Genova-Pontedecimo-Pionco. Ultimamente fu costruito in Ronco nn nuovo ed ampio albergo
   fornito di molti comodi. Fornaci per mattoni del sistema Hofmann
   che cuociono in media 12
   000 mattoni al giorno. Sulla Scrivia sorgono quattro ponti stupendi per la ferrovia dei Giovi costruiti in pietre e mattoni; duo sono obliqui per quanto l'arte il permette
   uno della larghezza di oltre metri 75 (contiene 10 binari)
   e che costarono qualche milione; havvene poi uno del Comune
   vicino alla chiesa di Ronco di antica costruzione in cotto
   con due archi piccoli alle estremità e due grandi in mezzo. Una passerella metallica con pile in muratura
   solida quanto bella ed elegante. Sonvi inoltre quattro gallerie
   ciascuna di 800 metri
   una di metri 8204.42. Sopra un poggio vicino veggonsi le rovine di un antico castello già residenza dei signori di Ronco. Ferriera in cui fabbricansi strumenti villerecci. Eravi anticamente una zecca
   il cui locale serve ora di conceria
   ove coniavansi monete d'oro dai feudatari; e in una delle frazioni
   detta il Porcile
   esiste ancora una cappella di un convento di Benedettini
   con sul muro un bellissimo fresco del 1446. Nella medesima frazione è una cava di ottima pietra da taglio con cui fabbricaronsi i suddetti ponti ferroviari e le gallerie. Ospedale fondato dagli Spinola. Bello è il palazzo marchionale
   ora del Municìpio
   ridotto ad uffizi per la Prefettura e governativi. Grano
   grano turco
   castagne
   patate
   fagiuoli
   fieno.
   Cenni storici. — Il nome di Ronco
   comune a molti luoghi in Italia
   significa terreno dissodato e messo a coltura. Prima che i Romani occupassero la regione ove sta ora Ronco Scrivia
   le alture soprastanti a codesta regione erano tenute dai Veturii
   popolo fiero e bellicoso
   in lite coi Genuùti pei confini
   come leggesi nella più volle citata iscrizione scolpita sulla tavola in rame dissotterrata nella Polcevera. Le terre di cui Ronco è ora a capo furono
   dopo la caduta dell'Impero d'occidente
   devastate orribilmente dai Barbari
   e nel medioevo furono infeudate agli Spinola di Luccolì
   ghibellini
   i quali vi edificarono ferii castelli assaliti di quando in quando dai Genovesi
   guelfi. Fra le fazioni sanguinose che vi avvennero è memorabile quella del 1316 in cui gli Spinola furono assaliti dai Guelfi che atterrarono la rocca di Busalla; di che i vinti Spinola scesero poi nella Polcevera distruggendo Pontedecimo per rappresaglia. Impadronitisi quindi del paese
   i Genovesi riedificarono i luoghi forti atterrati che furono in seguito accresciuti da Filippo Maria Visconti duca di