Genova
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Erzerum; un'altra raggiungeva l'Eufrate verso la metà del suo corso; e quindi pel Golfo Persico volgeva all'india; altre vie percorso dalle carovane di terra
attraversando il paese
portavano le merci dalla Siria e dall'Arabia alla volta di Costantinopoli; in Armenia i commercianti genovesi ebbero privilegi più estesi d'ogni altra Nazione: esenzione completa da ogni sorta di dazio ed imposta
una colonia con chiesa e mercato nella residenza regia ed altri stabilimenti in altre città. Ma la piccola Armenia mal poteva resistere alle poderose arni' del Soldano d'Egitto e dopo un breve periodo di prosperità
fu dapprima fatta tributaria
indi completamente soggiogata dagli Egiziani.
Mentre il commercio genovese sulle sponde dell'Asia minore condivideva le sorti degli Siati cristiani
sgombrò dì là dopo le Crociate
e subiva prima le conseguenze della prevalenza parziale di Pisa e di Venezia nelle lotte che combattevansi pel primato commerciale
indi quelle della conquista dei Saraceni; nuovi orizzonti gli si aprivano altrove.
Genova
che al commercio dell'impero Bizantino non aveva preso parte se non dopo Venezia e Pisa
aveva ottenuto condizioni assai meno favorevoli delle due rivali Repubbliche. Venezia infatti godeva piena esenzione di ogni dazio; Pisa pagava il quatlro per cento
Genova il dieci. Solo nel 1155 fu concesso ai Genovesi un quartiere in Costantinopoli allato a quelli occupati dalle altre Nazioni latine
e furono nei dazi pareggiati ai Pisani. Dolorose vicissitudini subì nel secolo XII la colonia genovese di Costantinopoli
provenienti
o dalla gelosia dei popoli rivali
o dalla perfìdia del greco imperante. Ma il colpo più grave
dal quale rimase annientata per mezzo secolo
le venne dalla cosidetta quarta Crociata
che
rovesciando il trono degl'imperatori Bizantini
diede origine all'impero latinoin Costantinopoli I Veneziani avevano avuto parte prominente in quell'impresa e ne trassero i più larghi vantaggi col l'esclusione completa dei loro rivali dai porti soggetti al nuovo impero orientale.
1 Genovesi conservarono bensì rapporti commerciali coi piccoli Stati che si erano costituiti nello smembramento dell'impero greco
ma troppo grave era il danno che la preponderanza dei Veneli recava al loro commercio
perchè non si apprestassero a porvi riparo. Rinfocolati gli odii dall'esito
infelice per essi
della lotta combattuta coi Veneti in Terra san la
essi colsero la prima occasione che loro si offerse
ed
alleandosi con Michele Paleologo
imperatore di Nicea (10 luglio 1261)
promisero aiutarlo a rovesciare il malfermo impero latino
al che
essendo egli poco dopo riuscito
i Genovesi si trovarono in possesso di larghissimi privilegi
ed in posizione non meno favorevole di quella che i rivali avevano goduto nei sessanta anni precedenti. Essi non riebbero però a lungo i loro antichi quartieri in Costantinopoli ; la gelosia del Paleologo cercò di allontanarli e dal suo timore nacque il nuovo stabilimento di Calata
che da piccoli principii si allargò sino a costituire una città munita e popolosa che fu il centro delle colonie orientali dei Genovesi. Da questo punto il commercio loro in Levante andò acquistando un sempre maggiore incremento. Nuove colonie sorsero nell'Arcipelago e nel mar Nero. Gaffa
piccolo stabilimento dapprima
in felice posizione nella penisola di Crimea
leva vasi ben tosto a grande prosperità. Incendiata dai Veneti nel 1296 e nel 1308 dai Tartari
risorse indi a breve dalle sue rovine
e nel secolo XV era cresciuta a tal segno che noverava 2100 case e pareggiava quasi in popolazione Costantinopoli medesima.
Attorno a Gaffa
quasi centro
s'erano venute creando in lutto il mar Nero cospicue colonie a Solcati (Solgat)
Soldaia (Sudgatt) e Tana nella Crimea
a Sebastopoli (da non confondersi coll'omonima d'oggidì)
a Trebisonda
Simisso (Samson) ed A mastri!. All'alia sorveglianza di tutte queste colonie vigilava il Console di Gaffa
ed egli a sua volta dipendeva da un apposito Dicastero
quasi un Ministero di Colonie
costituito in Genova sotto il nome di Ufficio di Gazaria
ossia della Crimea.