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l'arte Prima — Alta Italia
e la pose sotto il protettorato eli Carlo V. I tentativi di rimettere Genova sotto la dipendenza francese (1534) terminarono colla morte degli organizzatori di questa trama
Agostino Granara
Corsanico e Tommaso Sauli
dei quali il primo fu decapitato e gli altri due affogati in mare. Un'altra congiura ordita tredici anni dopo allo stesso scopo aborti pure completamente e costò la vita all'autore di essa
Gian Luigi Fieschi
il quale perì affogato nelle acque della Darsena
essendo caduto in mare mentre
coperto di pesante armatura
saltava da una ad altra galea impartendo gli ordini della sollevazione. Il solo sospetto di altra simile cospirazione costò al doge Fornaci l'esilio (1549). Un ultimo tentativo organizzato a favore dell'imperatore francese (1550) costò la vita a Giulio Cybo.
Fra le imprese di Andrea Doria
del quale se molti non possono ammirare la condotta come patriota
nessuno però disconosce il grande valore come ammiraglio
meritano speciale ricordo quelle compiute nella Morea contro la flotta di Solimano con la memorabile presa di Patrasso e Corone (1532)
e in Africa contro Ariadeno
luogotenente di Solimano
con la presa della Goletta e di Tunisi (1535).
Sulla fine del secolo XVII Genova subì il terribile bombardamento della flotta francese
comandata dall'ammiraglio marchese di Seignelay
il quale scagliò sulla città più di 13
000 bombe.
Genova prese pure parte attiva alle varie crociate
ma per iscopo non prettamente religioso
come ne fanno fede la fondazione di tutte le colonie commerciali d'Oriente
che tanto contribuirono allo sviluppo del sue commercio
il quale nella età di mezzo era
senza contrasto
il più fiorente d'Europa.
Riassumendo il fin qui detto
appare chiaramente che la costituzione di Genova fu molto mutevole. Nessuna forma di governo v'ebbe lunga durata. Gli abitanti
divisi
senza distinzione di origine
in compagnie
da principio partecipavano direttamente alla cosa pubblica
intervenendo all'assemblea generale ; avevano i loro consoli
assistiti da un Senato
ai quali sostiti1
ironsi più tardi i podestà.
Le contese fra le potenti famiglie dei Fieschi e Grimaldi (guelfi) e dei Doria e Spinola (ghibellini) empirono di violenze la città e le due riviere.
Nel 1339
ad esempio di Venezia
eleggevasi un doge nella persona di Simon Boccanegra
ma
in seguito alle lunghe lotte con Pisa e Venezia
Genova
stanca
si diede ai Visconti (1343). Nel 1356 fece ritorno a libertà. L'aristocrazia venne abbattuta
l'elemento popolare prevalse ; ma troppo spesso fu cieco strumento di private ambizioni
Esclusi i nobili dal potere
nacquero discordie fra i popolani
e tristamente celebri divennero i nomi degli Adorni e dei Fregosi
onde la città finì per assoggettarsi a Callo VI di Francia
alternando poscia il dominio straniero colle interne lotte di sue famiglie — le quali
scrive il De Angeli
sacrificavano la libertà della patria alla miserabile soddisfazione di sopraffar le rivali. —
Nel 1800 il generale Massena vi sostenne un memorabile assedio
che finì con l'accordo del 4 giugno dello stesso anno. Nel 1805
dopo il vano tentativo del generale inglese Bentinck di ricostituire l'antico regime
la repubblica ligure fu unita all'Impero francese con tutto il Genovesato; e nel 1815
in seguito alle decisioni del Congresso dì Vienna
venne unita al regno di Sardegna
e finalmente nel 1860 divenne una delle Provincie più floride ed operose del regno d'Italia.
Nella storia di Genova abbondano i fatti gloriosi e le prove di eroico amore di patria
tanto individuali che collettivi. Per quello che si riferisce alle prove di coraggio individuali basti ricordare il fatto di Giacomo Loro eli ina
:1 quale imperterrito si pose innanzi alla bocca del cannone che la ciurmaglia tumultuante avea tratto davanti al palazzo ducale per imporre colla violenza il ritiro dei nobili dal reggimento della cosa pubblica
venuto in mano della plebe dopo la cacciata degli Austriaci. Dei fatti di virtù collettiva di questo popolo sono ciliari
fra gli altri
il