Genova
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patrizio Gian Carlo di Negro
celebre poeta
del quale conserva ancora il nome. In questo ridente soggiorno convenivano d'ogni parte d'Italia scienziati e poeti chiamati dalla principesca ospitalità del proprietario
il quale aveva ridotto questa villa ad immagine dei famosi orli del Rucellai in Firenze. Il disegno attuale della villetta è opera iniziata dal Resasco verso il 1802 e condotta a termine quattro anni dopo da Luigi Monti. Bellissime sono lo stradicciuole serpeggianti sui lembi delle ainole
verdeggianti di edera e odorate dì muschio
ombreggiale dal folto delle siepi e rinfrescate dalle acque che da ogni parte zam-
pillano con Iene mormorio ai piedi degli alti ippocastani
delle vecchie roveri
dei mesti cipressi
tramezzate da spalliere di leandri e camelie. Qua e là addossate alle falde delle alte mura dell'antica cinta
o sui dorsi della collinetta
o isolati nelle loro ferree prigioni si vedono miti gazzelle
agili cervi
irrequiete scimmie
superbe aquile
eleganti pavoni ed altri numerosi ani mali i quali rompono collo loro grida il notturno silenzio della villa.
Dalla vetta di questa collina la vista che si gode della città e del mare sorpassa ogni descrizione.
Dintorni
— Amenissimi sono i dintorni di Genova
e chi vuol godere un magnifico panorama della città vada a nord dell'Acquasela
a piazza Marsala
sul principio di via Palestra
e quindi della grandiosa doppia scala Palestra su per la salita San Bocchino (o lungo via Assarotti e poi a destra su per la salita San Bartolomeo) alle Mura di San Bernardino
e quindi ancora lungo le Murazze in alto ove parasi innanzi allo sguardo estatico l'immensa distesa azzurrina del mare Ligustico e la vaile fluviale con le sue circostanti colline vestite vagamente di cipressi
ulivi
vigneti
giardini e seminate di ville.
A due chilometri in tram da piazza Deferrari
che ben si può chiamare il cuore di Genova
sorge la collina di San Francesco d'Alharo
con bella veduta della marina
che al tempo di Galeazzo Alessi era la dimora prediletta della ricca nobiltà genovese. E dell'Alessi son qui e nei dintorni tre ville. In San Francesco stesso: mila Paradiso (ora Principe Podenas) con loggia ariosa di candido marmo ove dimorò il precitato Lord Byron (donde il noto bisticcio che il diavolo — ed era davvero un diavolo di genio e di costumi — era tornato in paradiso). Verso est
nel vicino San Martino d'Albaro
sorge la villa Cambìaso
una delle creazioni più belle dell'Alessi nel 1557 ; e villa Giustiniani lungo la strada a San Luca d'Alharo.
Camposanto ni Staglierò. — Uno dei monumenti più importanti di Genova e di cui non si ha esempio in Europa
e forse nel inondo
e il Cimitero Monumentale a Staglieno (figg. 39-40). Questa insigne necropoli
una vera città dei morti
è di una tale bellezza
di una tale magnificenza che
sotto quelle arcate
lungo quelle aiuole
in quei verdi boschetti
il tetro pensiero della morte è vinto e fugato dallo sfarzo della ricchezza
dallo splendore dell'arte eternamente bella
eternamente viva
dell'arte che sfida il tempo e si perpetua nell'ammirazioni dei posteri.
Il civico cimitero di Genova sorge nel centro del comunello di Staglieno dal quale prese il nome
Comune soppresso nel 1873 ed aggregato
assieme a diversi altri circonvicini
alla ligure metropoli Dista dalla città tre chilometri circa lungo la strada nazionale Genova-Piacenza. Si può andar a Staglieno tanto per la via carrozzabile uscendo da porta Romana
quanto discendervi per le amene pendici di Montai do
a nord di piazza Manin
passando dalla vicina porta di S. Bartolomeo.
I lavori del Camposanto cominciarono nell'anno 1844. Il disegno primitivo è opera dell'architetto Carlo Barabino
eseguito dal suo discepolo e successore nella carica d'ingegnere civico
Giambattista Resasco
il quale vi apportò alcune modificazioni c vi introdusse alcune aggiunte che completarono mirabilmente l'idea del maestro.
Fra queste tiene il primo luogo il Pantheon
opera lodatissima per la severa armonia dello linee
per l'eleganza del concetto
per la bellezza delle decorazioni.