Genova
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il bellissimo piedestallo in forma di colonna rostrata sul quale poggiano le duo statue principali raffiguranti Colombo che scopre VAmerica. Se il concetto di questo gruppo è alquanto volgare e par quasi la soluzione plastica di un indovinello
la sua fattura ò assai pregevole per la grandiosità dell'insieme c per la robusta sicurezza di scalpello con cui sono trattate le due figure. A Lorenzo Bartolini era stato commesso l'incarico di modellare questo gruppo
ma
per la morto improvvisa che lo colse nel 1850
non lasciò che un disegno e un bozzetto. Pietro Freccia compi i modelli delle statue
ma anche egli fu sopraggiunto dalla morte nel 1853
e le statue furono ultimate da Andrea Franzone e dallo Svanascini.
Vittorio Emanuele II (fig
36). — In piazza Corvetto
inaugurato il 18 luglio 1885. È opera in bronzo assai lodata degli scultori Barzaghi e Pagani
i quali rappresentarono il Gran Re a cavallo in atto di fermarsi a salutare il popolo che lo acclama al suo passaggio. La base >. ni. grande jmnriMn graMlica.
Giuseppe Mazzini (fig. 37). — Questo monumento del celebre agitatore ed apostolo della unità della patria
fu inaugurato il 22 giugno 1882 in piazza Corvetto
anch'esso in mezzo ad aiuole fiorite
e rappresenta il Mazzini pensoso e in atto di meditare sulla suddetta unità. Il piedestallo della statua è una colonna dorica appiò della quale stanno le due figure emblematiche Pensiero e Azione. Pietro Costa scolpì il bel monumento.
Goffredo Mameli. — Dirimpetto al palazzo della Banca Nazionale in via San Lorenzo s'incontra la casa ove nacque Goffredo Mameli
sotto le cui finestre fu murata una bella epigrafe commemorante il Tirteo genovese.
Monumento a Balilla (fig. 38).—Sulla piazza dell'Ospedale di Pammatone
modellato da Vincenzo Giani e gittato in bronzo nella fonderia di Torino
Con gentile pensiero e in segno di patriottica fratellanza l'ex-capitale subalpina regalò questa statua a Genova la quale ricambiò il dono con quella di Pietro Micca che già abbiam visto nella descrizione di Torino.
Attinente al Balilla è la lapide in via Portoria 191 - Si» l'airi a
voi. I.
là dove avvenne l'eroica insurrezione popolare
iniziata dal giovane popolano il 5 dicembre 1746 e terminata con la cacciata memorabile degli Austriaci. Una gran lastra in mezzo a detta via nella quale è scolpita la data memorabile e due epigrafi
una in italiano e l'altra in latino
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Fig. 26. — Genova. Portone del palazzo Spinola (da fotografia di Monsa).
rate nella parete di una casa a sinistra
ricordano il fatto generoso. Le due epigrafi sono del tenore seguente:
jidcuxlvi parvum magje glori.® monumentum vetustate 1ietritum revoluto speculo c1ves asservamju31 curaba^ quid memoret prodit ankuu mducxlvi
qui nel giorno v detilimbre
mdccxlvi sorde il grido e proruppe l'impeto generoso del popolo che con improvvise armi fugava un esercito e ricomprava col sangue la sua libertà conculcata dallo straniero