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l'arte Prima — Alta Italia
Nella sala in cui sono collocati gli arredi scolastici
elle era la chiesa di San Silvestro
sono tre liei!i altari di finissimi marmi. E ammirevole nell'altare maggiore una ancona di Domenico Fia-sella con San Silvestro seduto in cattedra nel mezzo della sua curia
e
nell'altare a sinistra
un quadro di Angelo Benedetto Bossi
rappresentante l'Immacolata. Pregevoli sono pure i freschi che nel secolo scorso vi colorì un milanese di nome ignoto. — Nella sala delle conferenze fra gli oggetti appartenenti al Musco sono notevoli un grande modello di una antica galea genovese e altri modelli di navi moderne. Nel gabinetto di fisiologia e anatomia
disposti con perfetto ordinamento scientifico
sono interessanti i modelli in cera delle malattie infettire dei fanciulli
i crani delle razze mucine
ecc. Nel gabinetto di antropologia e antropometria è notevole una collezione di strumenti per la valutazione fisica dei fanciulli tra cui \'Antropometro Ghini
ingegnoso apparecchio che serve per istabilire le misure proporzionali delle diverse parti del banco scolastico
in relazione con la diversa età e il grado di sviluppo raggiunto dagli alunni. Fra le belle collezioni che arricchiscono questo Museo ve ne ha una di piante secche
dono del fu marchese Nicolò Brignoie
la quale
sia pel numero di specie
come pel suo ordinamento scientifico fatto dal benemerito donatore con la guida dello illustre scienziato De Notaris
costituisce un prezioso acquisto del quale pot ranno valersi con vantaggio gli studiosi della botanica.
Museo di storia naturale. — Fu fondato sul principio del 1807 dall'insigne naturalista il marchese Giac. Doria (ora senatore) e aperto al pubblico sei anni più tardi. Questo Museo ha potuto radunare
sotto la direzione dell'ìlluslre scienziato che ne fu il fondatore
un materiale che nessun Museo italianosi può vantare di possedere e che per talune parti supera le collezioni più ricche d'Europa. Il Doria fu coadiuvato efficacemente nell'opera benemerita di valenti scienziati fra ì quali R. Gestro
Leonardo Fea
Carolina De Negri
Decio Vinciguerra
B. Borgioli ; e il Museo ebbe ripetutamente in dono preziose collezioni raccolte nei loro viaggi
oltre che dal fondatore
da Odoardo Iieccari
L. M. D'AIbertis
Orazio Anti-nori
A. Issel
Enrico D'AIbertis
Abdul Keriin
Carlo Piaggio
Eraldo Dabbene
Romolo Gessi
G. B. Miani e da moltissimi altri naturalisti
che sarebbe troppo lungo enumerare. Non si può parlare del Civico Museo di Genova senza accennare alla importantissima e splendida pubblicazione degli Annali
giunta ornai al 25° volume
e
tutta fatta a spese del marchese Giacomo Doria. A quest'opera
che può meritamente stare a paragone di qualsiasi altra di simil genere
collaborarono e collaborano assiduamente
oltre il Doria
A. Issel
R. Gestro
P. M. Ferrari
G. Canestrini. P. Pavesi
C. Emery
C. Parona
S. Trìn-chese
F. Bandi
I). Vinciguerra
L. Fairinaire
T. Tliorell. B. Wiedersheim
A. Dubrony
E. Beitther
E. Olivier
I. Salvadori ed altri insigni scienziati italiani e forastieri. Su due piedestalli fra le colonne di granito che sorreggono la entrata del ÌTuseo sono due busti in marmo
uno di Lorenzo Pareto e l'altro di Gian Carlo Di Negro scolpiti da Carlo Bubatto.
Accademia di Belle Arti
accanto al teatro Carlo Felice con sottostante porticato
fu costruita quasi contemporaneamente ad esso dallo stesso architetto Carlo Barabino sulle rovine dell'immenso convento di San Domenico. È un edi-fizio grandemente ammirato per l'elegante semplicità delle sue linee
e considerato come il capolavoro del Biffi bino. In capo al primo tronco delle belle scale
in una nicchia
si vede la statua di Santa Caterina
attribuita a Guglielmo Della Porta
quivi trasportata dalla demolita^orfa dell'Acquasola. Nella parete al piano superiore è conservato il modello in gesso del bassorilievo eseguito dal Gaggini pel monumento a Cristoforo Colombo in piazza dell'Acquaverde
e che rappresenta il Consiglio di Salamanca. Sopra di questo una gran tela del Parodi riproduce il magnifico quadro del Martirio di San Pietro
di Tiziano
distrutto dalle fiamme a Venezia
nella chiesa di San Giovanni c Paolo. Il primo piano del palazzo è occupato dalla Civica Biblioteca che porta il nome di Berio
perchè fu fondata nel 1824 coi libri della Biblioteca privata raccolta da Carlo Vespasiano Berio e regalata alla città da Vittorio Emanuele I al quale era pervenuta per legato dell'erede Vincenzo Berio. Essa è ricca dì molli volumi
esemplari e manoscritti rari
fra i quali il preziosissimo Uffiziolo Darazzo con miniature attribuite a Giulio Clovio
e i dodici Antifonari dei Padri Olivetani di Finalpia alluminati dal Riccio. 11 piano secondo è destinato a sede della Accademia di belle arti quivi trasportata dalle sale del palazzo Brignoie in via Garibaldi nelle quali stanziava dal 1751
tempo della sua fondazione. L'Accademia è ricca oltre che di parecchi busti che ricordano i fondatori e i promotori di questo istituto
dei modelli del monumento di Colombo e della riproduzione in gesso di quasi tutti i capolavori dell'arte posseduti dai diversi Musei nazionali ed esteri.