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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Genova
   7:>
   Ville. — Oltre i suddescrilti palazzi ed altri minori sorgono in Genova alcune belle ville fra cui le seguenti:
   Villa Milyus (fìg. 31)
   luogo incantevole dal quale si domina l'immensa dislesa del mare
   che lambe tutto il golfo di Genova dall'estrema punta del capo occidentale all' imponente monte di Portofino sul culmine del quale si scorge il bianco fabbricato dell'uffìzio semaforico. Questa elegantissima villa era un giorno ricca di una pregevolissima raccolta di oggetti d'arte che furono poscia venduti all'incanto.
   Villa Gruber
   elegantissima residenza prospiciente la strada sontuosa di circonvallazione a monte (costruita nel 1872 111 anfiteatro alle spalle della città)
   dalla quale è divisa da lunga cancellata. Il vasto giardino a modo di prateria ricinto ai lati di folte piante conduce alla palazzina sul cui fianco destro si innalza una torre di stile svizzero che ricorda le torri della Musegg che incoronano l'antica e pittoresca cinta della città di Lucerna.
   Villa Bosazza
   con attiguo palazzo detto volgarmente dello Scoglietto
   e costruito nel sec. XVI dalla famiglia Di Negro che lo fece abbellire all'interno di pitture dall'Ansaldo e dal Tassi di Perugia. Due secoli dopo Andrea Tagliafìchi disegnava la elegante facciata
   che si ammira attualmente decorata delle opere di scoltura di Nicolò Traverso
   e tracciava inoltre il ridente giardino e il bosco che Io circonda a tergo
   ricco di eleganti chioschi e tempietti
   folto di ombrosi recessi e leggiadro di ogni varietà di fiori. Delle (lue statue che si veggono in capo allo loggie laterali una rappresenta Ansaldo Grimaldi e l'altra Giambattista Cambiano
   la prima opera del suddetto Traverso
   la seconda scolpita dal Rava-schio. In questo palazzo alloggiarono Pio VII
   e la principessa di Galles.
   La vista che si gode dall'alto del boschetto ò veramente incantevole.
   Teatri. — Genova era in addietro assai povera di teatri dei quali andò via via arricchendosi nel secol nostro. Primo il Teatro massimo
   il
   Teatro Carlo Felice (fig. 34)
   edificato dall'architetto Carlo Barabino nel 1826
   sull'area del convento demolito e chiesa annessa dei Domenicani. Come vede il lettore dalla figura
   sopra il pronao
   0 vestibolo che dir si voglia
   sorretto da sei maestose colonne doriche
   sorge la statua del Genio dell' Armonia
   del Goggiai e del celebre Gagliuffi ò la bella epigrafe in latino incisa sul frontone. Sopra le tre porto d'accesso sotto il vestibolo veggonsi tre pregevoli bassorilievi rappresentanti: quello in mezzo Orfeo
   di Davide Parodi
   quello a destra
   la Vendetta di Oreste
   d'Ignazio Peschiera
   e quello a sinistra la Commedia
   di Bartolomeo Carrara. Ai lati del vestibolo gira tutt intorno all'edilizio un porticato con sovrapposto terrazzo sorretto da pilastri in pietra sopra i quali corre un architrave fregiato di bighe e mascheroni.
   li disegno della platea
   attribuito da alcuni al Canonica
   è in fonila di ferro di cavallo
   con cinque ordini di palchetti
   fra cui spicca magnifico il regio
   e misura 20 metri sull'asse e 18.50 sul diametro maggiore. Il palco scenico ha una lunghezza di 38 metri sopra una larghezza di 22.50 e un'altezza di 37 metri.
   La vòlta fu ridipinta nel 1859 da Nicolò Barabino e Francesco Semino. Il bellissimo lampadario dorato è lavoro del Lavarello. Dei due sipari quello che rappresenta le Feste Partenopee
   è di Giovanni Fontana
   e di Francesco Baratta l'altro con gli Ozii Ai Sileno.
   11 Carlo Felice fu inaugurato il 17 aprile del 1828 coll'opera Bianca e Fernando del Bellini.
   Teatro Paganini. — A metà circa di via Caf-faro sorge a sinist ra il Teatro Paganini costruito nel 1856 su disegno dell'ingegnere Carpinoti
   con cinque ordini di palchetti
   ricco di lavori in plastica e di dorature. Il sipario dipinto da Giuseppe Isola
   rappresenta il Trionfo di Francesco Petrarca in Campidoglio.
   Politeama Eegina Margherita — Fuori Porta- degli Archi
   edificato nel 1550 su disegno di G. M. Olgiato
   e decorato allo esterno della statuadiS. Stefano di Taddeo Carlone
   sta il Politeama Regina Margherita (già Teatro Doria)
   ultimato nel 1855 sui disegni dell'Orsolino eseguiti dall'Olivieri.
   Dei suoi due siparii uno
   con Andrea Doria che ricusa la corona di Genova
   fu dipinto da Giuseppe Isola
   l'altro
   col Tasso ed Eleonora d'Este
   è opera del Boccacci di Parma.
   Ultimamente il disegno del teatro nell'interno fu trasformato intieramente dal nuovo proprietario del Politeama
   signor Giovanni Chiarella. Se scapitò alquanto l'unità di concetto
   molto vi guadagnarono l'eleganza e la comodità.
   Politeama Genovese. — A destra di piazza Corvetto
   in capo alla rampa che mette all'Acqua-